Opinioni

6955

Lentamente ci stiamo avviando verso la fine di questo campionato del mondo, io continuo a non vedere nulla e sono anche fortunato, perchè a mia moglie non interessa il calcio, quindi non corro il rischio di trovare la Tv accesa sulle partite, ma in compenso sto leggendo molto, anche per scrivere qualcosa d’intelligente.
Noto con piacere che a parte Leao, Theo e Giroud altri giocatori della nostra Serie A non sono protagonisti della rassegna iridata asiatica. E questo mi fa pensare al livello tecnico del nostro campionato italiano, Bremer miglior difensore centrale della scorsa Serie A sta guardando i compagni giocare in campo, come Dybala, Vlahovic già ritornato a casa senza colpo ferire, mentre su Lukaku stendiamo un velo pietoso. Altri li hanno accomodati in panchina per ritornare vincenti, quindi su CR7 non mi esprimo perché gli voglio bene, con il suo arrivo sono iniziati i problemi economici dei gobbi, che li sta portando ad avere grossi guai. Ma questi non sono problemi nostri, alla faccia di chi diceva perché anche il Milan non fa plusvalenze o contratti di auto sponsorizzazioni.
Ma visto che per fortuna i mondiali stanno finendo, vuol dire che i ragazzi stanno tornando a Milanello, manca ancora un mese alla ripresa del campionato, ma io sento profumo rossonero. Qualche giorno fa ho letto l’intervista integrale di Pioli che ha concesso a Sky sport e volevo condividere con voi alcuni passaggi importanti a mio avviso.

“Mi è bastato fare una videochiamata con lui per capire il suo spessore e le sue capacità”

Dopo la diaspora del 2012 dove lo spogliatoio rossonero fu svuotato di quasi tutti i senatori si sono vissuti anni dove mancavano dei punti di riferimento che portassero avanti l’idea di cosa vuol dire giocare per il Milan e portare avanti la sua storia. E per anni abbiamo visto di tutto, delle scene nemmeno degne di essere citate o ricordate.Con giocatori come Olivier si è ritornati ad avere dei riferimenti di personalità nello spogliatoio che assieme a Kjaer hanno aiutato Ibra a fare ordine e pulizia nel sacro ambiente dello spogliatoio. Oramai nel calcio moderno giocatori di questo spessore morale oltre che tecnico sono in via d’estinzione, sono sempre più merce rara, che con queste qualità fanno la differenza. Perché i leader sono quelli che danno sempre l’esempio e sono sempre i primi che nei momenti di difficoltà si tirano su le maniche ed iniziano a tirare il gruppo.

Su De Ketelaere: “Questa pausa può aiutarlo. Tonali e Leao per esempio, li ho lasciati a fine campionato in una situazione e poi alla ripresa li ho trovati diversi”

Ed eccomi a parlare, come promesso, del piccolo principe. Io per lui stravedo, e sono convinto che mostrerà le sue doti tecniche perché di classe ne abbiamo da vendere. Però non è nemmeno semplice per un ragazzo giovane, con una maturità eccellente per i ragazzi di oggi (merce sempre più rara) inserirsi in un contesto come il Milan. A 21 anni, cambiare paese, modo di allenarsi, compagni, alimentazione e soprattutto aspettative. Perché Charles è arrivato a Milano con delle aspettative che nemmeno Smoking Bianco Kakà aveva. Essere travolti da nozioni tecniche e tattiche e cercare di mettere ordine a tutto questo e nello stesso tempo mettere in pratica non è assolutamente facile. Ci vuole tempo ed ognuno ha i suoi tempi, come li hanno avuti Tonali e Leao, che per tante persone li avremmo già bollati e rispediti al mittente. L’errore secondo me è stato quello di non prendere qualcuno di pronto, in attesa che Charles capisca il mondo del Milan. Lo hanno sempre paragonato a Kakà, ma quando il brasiliano è arrivato al Milan comunque la squadra rossonera aveva Rui Costa, poi Ricky ha accelerato i tempi però le spalle erano coperte e aggiungerei molto bene.
Speriamo che a gennaio nei pochi movimenti di mercato il Milan possa prendere qualcuno che possa aiutare CDK ma non per farlo sentire bocciato ma come un ulteriore miglioramento. In questo momento mi viene in mente anche Thiago Silva, che si è allenato per sei mesi senza giocare prima di diventare quello che è. Ognuno ha i suoi tempi chi fa il botto immediato chi è più lento, ma la classe c’è, ha bisogno del suo tempo, peccato che sia sempre poco.

“Paolo e Ricky volevano investire su determinati giocatori con costi sostenibili per una società che voleva portare avanti un certo tipo di percorso. È un percorso che non da risultati immediati, ma noi siamo stati bravi ad anticipare i tempi”

In questo passaggio c’è una parola che per tanto tempo ho dato un significato diverso: sostenibilità.
Io ho sempre associato la parola sostenibilità al risparmio economico, invece dietro c’è molto di più. C’è un lavoro che noi non possiamo vedere con i nostri occhi e forse anche per questo non capire. La sostenibilità tecnica è un lavoro lungo e bisogna “sporcarsi le mani”, andare nei campi di periferia, perché in quei campi si vede il talento, parlare con i ragazzi, con le famiglie e monitorarli per anni, è un lavoro sfiancante ma che può dare soddisfazione.
Io personalmente mi sono dato questa spiegazione sulla sostenibilità tecnica: creare un modo di lavoro unico e continuo, con l’obbiettivo di non arrivare mai a fine ciclo, ma avere i ricambi al momento giusto. Perché per dirla tutta tirare troppo avanti con certi giocatori per riconoscenza significa ogni volta dover ricominciare da capo e questo non va bene perché poi ci vogliono moltissimi anni per risorgere. E Maldini questo lo sa perfettamente, avendo vissuto questa esperienza sul campo. Il fiume deve essere sempre in movimento e la sua portata d’acqua deve essere importante.
In tutto questo penso che Ivan Gazidis abbia avuto un ruolo importante, e se all’inizio non era partito molto bene, ha avuto l’umiltà e l’intelligenza di capire i suoi errori e di fare un passo indietro. La nostra rinascita parte anche da questo risvolto. Grazie Ivan e un grande in bocca al lupo a Giorgio Furlani. Caro Giorgio, tanti dicono che sei un tifoso rossonero incallito come noi, e come me hai vissuto tutte le varie epopee berlusconiane, cerchiamo di alzare il livello tecnico con dei giocatori più pronti per far crescere i ragazzi, ma con parsimonia senza fare il passo più lungo della gamba, la Juve insegna. Ma noi siamo diversi in tutto e per tutto, è la nostra storia a dirlo.

FVCRN

Harlock

"Quando il Milan ti entra nelle vene avrai sempre sangue rossonero" Ho visto la serie B, ho visto Milan Cavese, ho toccato il tetto del Mondo con un dito e sono ricaduto ma sempre rialzato. Ho un papà Casciavit....Grazie per avermi fatto milanista.