03 novembre 2023
di Redazione Libri Mondadori
Roberto Cotroneo, La cerimonia dell'addioNon si tratta di leggere, ma si tratta di entrare nel disegno di questa storia, varcare una delle sue porte e immergersi nei pensieri dell’assenza.
Volevo un romanzo sulla malinconia, un romanzo su quello che abbiamo perduto. Una storia di assenza, di un'assenza talmente forte da farsi un’acuta presenza.
Questi erano i punti di partenza, i motivi più importanti per iniziare a scrivere La cerimonia dell’addio. Ovvero mettere sulla pagina un’esperienza
che ogni lettore, in modi e sfumature diverse si porta addosso. Esperienze che sono parte delle nostre vite, hanno a che fare con la memoria e con il passato, e con quella forma di nostalgia del passato che persino i bambini conoscono e che con gli anni si fa più intensa, fino a riempire e arricchire le esistenze.
La cerimonia dell’addio è la storia dell’intenso rapporto di due persone, due librai, Anna e Amos, che si amano, interrotto bruscamente dalla sparizione di lui. Un andar via non si sa dove e non si sa perché, quella sorta di suicidio bianco immotivato (e al contempo colpevolizzante per chi resta) delle persone che, continuando a vivere, si sottraggono al mondo dei viventi. E qui comincia l’attesa di Anna, ed è un’attesa piena di poesia, di parole, di pensieri. Ed è una vita che scorre, che continua assieme alle figlie di Anna e Amos: Emma e Cecilia.
E poi assieme agli amici di una vita: Francesco, Giulia, Alberto, Irene, Stefano. La vita continua, certo, ma in che modo continua? In che modo Anna sarà capace di tenere tutti assieme, di legarli stretti a sé? Di fare di quell'attesa di Amos, di quell’interruzione della felicità una nuova forma della speranza, un nuovo racconto per tutti?
Il libro è esattamente questo. Non è tanto un romanzo sul lutto, è piuttosto un testo sulla vita, sul modo che ognuno di noi ha di declinare la speranza, di mettere in gioco i propri sentimenti e adattarli all’imperfezione del destino. Perché nessun destino è quello che vorremmo, nessun futuro è scritto in una lingua che conosciamo.
Penso che La cerimonia dell’addio sia un romanzo a suo modo consolatorio, una strana carezza in un mondo che a tutti noi è spesso apparso gelido e distante. E che in queste pagine riprende un calore inaspettato. Complici i libri, la poesia, le storie, l’amicizia, e certamente l’amore. Mai esplorato abbastanza e mai uguale a sé stesso.
Roberto Cotroneo
Roberto Cotroneo vive e lavora a Roma. Ha pubblicato molti romanzi, tra questi: Presto con fuoco (1995, premio selezione Campiello, premio Fiesole), Otranto (1997), Questo amore (2006), Il vento dell’odio (2008), Niente di personale (2018), Loro (2021). Tra i saggi: Se una mattina d’estate un bambino (1994), Chiedimi chi erano i Beatles (2003), Il sogno di scrivere (2014), L’invenzione di Carav...
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