STORIA DEL”PAESE VECCHIO”
Monopoli ha origini antichissime. Sul suo territorio sono presenti tracce di insediamenti preistorici.
Ai lati dell’antico Porto Canale, una striscia di mare che occupava l’alveo di un’antica lama collegante il Porto Vecchio al sito della Madonna del Soccorso, lungo l’attuale via S. Caterina, un “primo gruppo di pescatori e agricoltori” si insedia nelle grotte scavate nelle pareti laterali.
E’ il “Villaggio delle Tane“, nascosto sia dal mare che dalla terra.
Successivamente, tra il V e il III secolo a.C., nell’area compresa tra Portavecchia, Porto Vecchio e il Porto Canale, una collinetta con l’acropoli posta nell’attuale piazza Palmieri, si sviluppa il “primo nucleo urbano”. Diventa nel tempo un centro molto attivo e fiorente, riconducibile alla civiltà dei Messapi, provenienti dall’Egeo, che dominano il Salento.
Ne sono testimonianza le mura che cingono questo primo nucleo urbano, i cui resti sono stati ritrovati nei sepolcreti di S. Teresa, S. Pietro, Madonna del Soccorso, lungo la via dei Mulini, all’interno del Bastione di Santa Maria, sotto il Castello e nei pressi del Palazzo Vescovile.
Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia del 78 d.C, fa riferimento ad un Poediculorum ager, la regione dei Poediculi, che si trova nella zona sud dell’Apulia, la terra dei Peucezi.
In uno stradario del IV secolo, la Tabula Peutingeriana, nell’area dell’attuale Monopoli, è indicato Port Pedie, situato a nord della più nota Gnatie, Egnazia, posta sull’antica strada consolare Appia Minucia Traiana, che collega Roma a Brindisi.
Altri segni dell’epoca romana sono la grande porta fortificata inglobata nel Castello e alcune tombe nel sito delle Cripte della Cattedrale e del Castello S. Stefano.
Nel 476 d.C. crolla l’Impero Romano d’Occidente, travolto dalle cosiddette invasioni barbariche, che finiscono per insediarsi in questa o quella provincia dell’Impero, compreso l’Italia, dando origine a nuovi regni. Per Monopoli, come per tante altre città, inizia il tempo delle dominazioni straniere, che prosegue fino all’Unità d’Italia.
In questo contesto è plausibile che Gnatie, antica Egnazia, già sede di un villaggio capannicolo fortificato sin dal XV secolo a.C., fiorente città in età romana, posta tra la Peucetia e la Messapia, sia attaccata e saccheggiata nel 545 dai Goti, comandati da re Totila e che molti egnatini abbiano abbandonato la città, rifugiandosi nelle zone circostanti e, quindi, anche nella vicina Monopoli.
Alla decadenza di Egnazia si contrappone la progressiva fioritura dell’antico villaggio di Monopoli.
La città si amplia con abitazioni, luoghi di culto e strutture difensive intorno al Porto Canale.
Nel 1049 il normanno Toute Bone, per rendere la città meno attaccabile dal mare ad opera delle navi greco bizantine, insabbia il Porto Canale, da cui il nome di Porto Scomparso.
Nel 1054 Argiro, figlio di Melo di Bari autorizza varie costruzioni a Punta Pinna.
La città si fortifica verso il mare con il rifacimento delle mura e la costruzione di sei torri.
Inizia a formarsi il “secondo nucleo urbano” a nord del Porto Canale, chiamato Pittagio Claudorum, in quanto circoscritto da mura.
Nel 1107 il vescovo Romualdo, con il sostegno di Roberto, Conte di Conversano, dà avvio alla costruzione della Basilica Cattedrale sull’originaria chiesa paleocristiana, sorta sui resti di templi pagani di epoca romana.
Al 1117 risale l’evento storico dell’Approdo della Madonna della Madia. Le travi della zattera, secondo la tradizione, sarebbero servite per completare il soffitto della nuova Basilica.
Nel 1119 Guidone, studioso normanno, riporta l’esistenza sul litorale di una città con il nome di Dirium ( toponimi Diriam, Dyria), poi chiamata Monopolis citando la “Chiesa di S. Nicola de Portu Aspero in suburbio Monopolis” ( nell’attuale Cripta posta sotto il Castello Carlo V ).
A questi anni risalgono la costruzione di nuove chiese e strutture difensive.
Nel 1180 i Normanni iniziano a costruire il Castello presso Porta Castri.
In questo periodo della sua storia, la città vive una fase di splendore e di sviluppo, si afferma come importante centro commerciale, avvalendosi di un porto, unico tra Bari e Brindisi, punto di incontro tra il vasto entroterra e il mare, crocevia di viaggi e di contatti con l’Oriente durante le Crociate.
Ne è testimonianza l’Ospedale Gerosolimitano dei Cavalieri di Malta, presente nei pressi dell’attuale Largo S. Giovanni e costruito per assistere pellegrini di ogni religione e di ogni razza.
Nel 1221 Federico II di Svevia dona alla città lo “Stemma delle Tre Rose”.
Nel novembre del 1529 i Veneziani consegnano agli Spagnoli la città di Monopoli.
Carlo V, re di Spagna, la promette per 41.000 ducati ad un certo Pietro Faraone, mercante di Messina.
Il 18 aprile 1530 i monopolitani, con in testa le donne, con ammirevole determinazione e sacrificio, raccolgono 41.000 ducati in ori e argenti, che vengono consegnati al re. Non avviene la vendita al mercante siciliano.
L’evento, molto significativo nella storia locale, viene ricordato come il Riscatto della Città.
Parte del denaro, circa 25.000 ducati, serve per costruire il Castello Carlo V e le nuove Mura di Cinta con imponenti Bastioni.
La città al tempo degli Spagnoli (1590)
Il Castello Carlo V
Durante il vescovato di Francesco Iorio viene demolita la vecchia Cattedrale e si dà avvio nel 1742 alla costruzione della nuova e attuale Basilica Cattedrale, in stile barocco.
Nel 1773 il canonico Alessandro Nardelli, nell’opera La Minopoli, (anche se con un po’ di enfasi) così descrive la città: “Nella bella graziosa ed amena riviera dell’Adriatico nella Peucezia, oggi Terra di Bari, gode il piacevole suo sito Monopoli. Essa è posta, parte dentro a mare, e parte sopra il lido, sicché sembra una penisola. Nella punta del lido vien difesa da un ben guarnito Castello. E’ cinta da forti mura, le quali al di fuori sono difese da profonde fossate, e guarnita viene da quattordici Baluardi. Si osservano oggi tre Porte. Una conduce alla via di Bari e chiamasi Porta Nuova, e prima Porta Concilii, perché si radunava il magistrato. La seconda Porta Vecchia che guida per la via della distrutta Egnazia. La terza Porta del Porto bagnata dal mare”.
Nel 1796 viene approvato il progetto del nuovo Borgo fuori le mura del “paese vecchio”, elaborato dall’ing. Antonio De Simone.
Nel 1803 lo storico Giustiniani, nel suo Dizionario Ragionato del Regno di Napoli, riporta queste notizie: “Monopoli, città regia, a mezzogiorno ed oriente è circondata da fertili e deliziosi giardini di aranci. L’Alberti la chiama città bella nobile e civile, e soggiunge che sebbene non era grande, pur tutta volta era ben ornata di sontuosi edificj, lodando le statue di marmo, che erano in una cappella della chiesa maggiore fatte da Lodovico Fiorentino eccellente statuario. Questa città è tutta murata con 14 baloardi, ed ha tre porte. Tiene un ospedale sotto il titolo di S. Giacomo in Campostella. Vi sono 10 monti di pietà e molte chiese”.
Nel 1847 ( negli anni della costruzione della nuova città murattiana) lo studioso Giuseppe Ceva Grimaldi così descrive Monopoli: “E’ una città molto popolata, è cinta da mare come una penisola, è murata e ha un buon castello ed una bella cattedrale. L’interno della vecchia città è tristissimo, le strade sono anguste e sordide, il cosi detto porto rassomiglia ad un infetto stagno e non si può andare dalla parte di terra , che passando da per un chiassetto cos’ infelice che ti stringe il cuore”.
Si comprende che la popolazione dell’antico abitato si trova in una situazione di notevole disagio per sovraffollamento, anguste strade e caratteri degli ambienti abitativi.
Nel corso dell’Ottocento, a partire dal 1806, alla fine del Regno di Gioacchino Murat, si dà corso alla costruzione della nuova città fuori le mura, che diventerà il Centro Murattiano, con una grande piazza posta a confine con il centro storico.
A partire dai primi anni del ‘2000 e tuttora in corso, il Centro Storico subisce un profondo processo di trasformazione urbanistico ed dilizio con la ristrutturazione di gran parte degli immobili, destinati a strutture ricettive e turistiche : appartamenti, case vacanza, B§B, alberghi, hotel.
Il fenomeno, molto positivo per gli aspetti riguardanti il recupero edilizio ed architettonico, determina il trasferimento di gran parte degli abitanti nelle nuove zone cittadine o nelle campagne.
La conseguenza è una drastica riduzione del numero dei residenti: in anagrafe comunale nell’ottobre 2022. ne risultano censiti circa 1.800.
CHIESE E BENI STORICI
PORTO E DINTORNI
STRADE DEL CENTRO STORICO
VIA AMALFITANA
VIA ARGENTO
VIA BAMBACIARA
VIA BARBACANA
VIA CAPOZZI
VIA CATTEDRALE
VIA CAVALIERE
VIA CIMINO
VIA COLOMBO
VIA DEL VENTO
VIA DELL’ERBA
VIA GARIBALDI
VIA GINNASIO
VIA INSANGUINE
VIA MAGNO
VIA MOLINI
VIA MULINI
VIA ORAZIO COMES
VIA PAPACENERE
VIA PEROSCIA
VIA PERRINI
VIA PERUGINI
VIA PORTAVECCHIA
VIA PORTO
VIA PURGATORIO
VIA S. ANGELO
VIA S. ANTONIO ABATE
VIA S. CATERINA
VIA S. COSMO
VIA S. DOMENICO
VIA S. LEONARDO
VIA S. MARIA
VIA S. PIETRO
VIA S. TERESA
VIA S. VINCENZO
VIA S. VITO
VIA SALLUSTIO
VICO ACQUAVIVA
VICO ALBA
VICO AMALFITANA
VICO AVERSA
VICO BRUNETTI
VICO CACAMECE
VICO CARBONELLI
VICO CASALINO
§VICO CATTEDRALE
VICO CAVALIERE
VICO DELLE PALME
VICO DELL’ERBA
VICO FISCAIOLO
VICO PALMITESSA -PIAZZETTA S. MARIA
VICO PUGLIESE
VICO PURGATORIO
VICO ROMANELLI
VICO S. BENEDETTO
VICO S. COSMO
VICO S. DOMENICO
VICO S. LEONARDO
VICO S. MARTINO
VICO S. PIETRO
VICO S. SALVATORE
VICO S. VINCENZO
VICO SEMINARIO
VICO TATANELLO
VICO VERZELLA
CHIASSO BARBACANA
CHIASSO BAMBACIARA
CHIASSO BELLANTUONO
CHIASSO BRESCIA
CHIASSO CACACE
CHIASSO CAFARO
CHIASSO CARMELANO
CHIASSO CRISTO
CHIASSO CUCCHIAIA
CHIASSO DE MARTINO
CHIASSO FIORAIO
CHIASSO MANZONI
CHIASSO PERUGINI
CHIASSO PORTANUOVA
CHIASSO QUERNO
CHIASSO S.ANNA
CHIASSO S. BENENEDETTO
CHIASSO S. LEONARDO
CHIASSO S. MARTINO
CORSO PINTOR MAMELI
LARGO AMALFITANA
LARGO CASTELLO
LARGO FORNO ROMANO
LARGO GARIBALDI
LARGO PLEBISCITO
LARGO PORTAVECCHIA
LARGO S. ANGELO
LARGO S. GIOVANNI
LARGO S. LEONARDO
LARGO S. SALVATORE
LARGO TORMENTO
LARGO VESCOVADO
LUNGOMARE S. MARIA
PIAZZA GARIBALDI
PIAZZA MANZONI
PIAZZA PALMIERI
PIAZZA XX SETTEMBRE
VIA AMALFITANA
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LUNGOMARE S. MARIA
PIAZZA GARIBALDI
PIAZZA MANZONI
PIAZZA PALMIERI
PIAZZA XX SETTEMBRE
Articolo a cura di STEFANO CARBONARA
Storico e Scrittore
Editore Rivista “Monopoli Tre Rose”