Il giro dei Mulini a nord e sud del fiume Bardello

mulino di Monvalle

Monumenti del passato.

E’ un giro lungo sentieri e strade asfaltate che collegano idealmente alcuni mulini lungo le sponde dei fiumi Bardello, Viganella, Acquanera.

In passato i mulini alimentavano l’economia del territorio. Grazie alla forza delle acque del fiume e dei ruscelli che scendevano dalla montagna, grosse pale in legno o in ferro venivano fatte girare. Queste pale erano il motore del mulino.

Obiettivo del giro.

Il mio giro ho come obiettivo far scoprire i luoghi ed alcuni dei vecchi mulini che sono ancora visibili nella parte a nord ed a sud del fiume Bardello.

Alcuni mulini sono ben conservati e ben visibili lungo l’itinerario in mountain bike, altri meno accessibili poiché in proprietà private recintate. Ma con dovuto rispetto ed in “punta di piedi” alcuni proprietari permettono l’accesso per lo scatto di alcune foto.

Visitare i mulini è sicuramente fare un salto nel nostro passato. Capire il territorio come si è sviluppato e perché proprio in quel luogo è sorto un mulino, una curiosità che cercheremo di scoprire durante la ciclo escursione.

Il giro dei mulini è volutamente un percorso facile che non prevede sentieri impegnativi. È un giro che può essere fatto con una classica mountain bike, una gravel o con una E-Bike. Maggiori dettagli. 

Monvallina verso i mulini

Come è nata questa idea.

Sin da piccolo sono stato attratto dei mulini, ne avevo proprio uno a poche centinai di metri da casa mia. Vedere una ruota, formata da tante pale, muoversi grazie alla forza dell’acqua era nel mio immaginario di bambino una vera magia.

Immaginare uomini, animali che in un recente passato proprio presso questi mulini portavano i loro prodotti, grano, frumento, per essere trasformati in farine, permette di instaurare un legame “intimo” con la nostra cultura rurale e riscoprire valori e tradizioni.

Il mulino Matteé o Franzetti.

Il giro prevede un percorso ad anello con partenza da Malgesso. Partendo dalla sede di MTB Varese ci dirigeremo verso la zona industriale di Malgesso. Prenderemo in prossimità delle industrie ILPEA una stradina a sinistra che ci porterà su strada sterrata al primo mulino. Il mulino Franzetti o Matteé. Il Mulino è di proprietà privata ed è chiuso da una recinzione. È comunque possibile vederlo dall’esterno.

L’edificio del mulino è collocato su due piani, ben conservati. La grande ruota metallica veniva mossa dal torrente Acquanera. C’era anche al suo esterno una diga di sbarramento. La diga inglobava le acque del torrente, per un effetto moltiplicatore di forza. All’interno del mulino sono ancora conservata la sala macchine, che veniva usata per macinare la farina della polenta e la farina bianca.

Lasciamo questo mulino e percorrendo il sentiero nel bosco, arriveremo a via Costanza e da qui ci dirigeremo verso la parte alta di Malgesso, superando l’ufficio postale ed entrando nel sentiero nel bosco, che collega Malgesso superiore con Bregano. È un breve tratto di bosco che offre una splendida visuale verso il lago Maggiore.

Arrivati in cima alla collina incontreremo sul percorso la splendida chiesa di Bregano, il santuario della S. S Maria Assunta. Scavi archeologi effettuati agli inizi del 1900 hanno riportato alla luce tombe di età romano-longobarda.  Da questo luogo è possibile godere di una splendida vista sul lago di Varese e del Campo Dei Fiori ed a tratti in lontananza la pianura padana.

Il mulino di Cocquio Trevisago.

Su strade secondarie e parte della pista ciclabile del lago di Gavirate, ci dirigeremo verso i resti del mulino di Cocquio Trevisago che sorge ai confini del comune di Besozzo sul fiume Bardello. È un logo “magico” che spesso ricorda, soprattutto durante l’inverno i ruderi dei castelli scozzesi. Poco è rimasto di questo mulino, ma sicuramente una pausa fotografica contribuirà ad arricchire la vostra giornata.

Il Mulino “museo” Salvini

Proseguiremo lungo sentieri poco impegnativi verso la scoperta del mulino “museo” Salvini tra Cocquio Trevisago e Gemonio. È il mulino che più “amo” poiché legato a molti ricordi della mia infanzia. La ruota del mulino è mossa dalle acque del torrente Viganella. Il mulino si è sviluppato lungo una vecchia torre di origine longobarda, pare risalente al XII secolo. Il mulino in ottimo stato di conservazione, comprende l’abitazione del mugnaio, il mulino ed una seconda abitazione. Il mulino Salvini faceva parte di un complesso sistema “industriale” che grazie all’utilizzo dell’acqua riusciva a far muovere grosse ruote che a loro volta facevano muovere, macine, seghe, magli e telai.

Verso Brebbia il Mulino Piona.

Ci sposteremo con le nostre mountain bike, attraversando i prati che collegano la frazione Torre a Cocquio Trevisago, verso la frazione Beverina di Besozzo. Saliremo su strade asfaltate sino a Besozzo superiore per scendere in direzione Brebbia dove incontreremo il mulino Piona.

È un mulino che ha funzionato sino agli anni 1960. Di questo mulino è visibile la ruota metallica e il vecchio fabbricato, che purtroppo sta per essere pian piano “soffocato” da arbusti infestanti.

Il mulino Piona compare già negli annali del 1712, come un mulino affittato ad una famiglia detta “Pionni”. Già nel 1837 il mulino, la stalla, il granaio ed il deposito erano utilizzati dai fratelli Piona, che avevano il diritto di macinare.

Il Mulino di Monvalle in frazione Turro

Questo mulino è uno dei meglio conservati ed è all’interno di una residenza privata. Un grande parco lo circonda e lo abbraccia quasi volesse proteggerlo dagli sguardi dei visitatori. La mia senzazione appena giunto in questo luogo magico è stata un senso si freschezza ed armonia con la natura. Grazie alle cure del proprietario del mulino, questo ambiente ha l’ambizione di divenire luogo culturale, con eventi interessanti.

Arrivati alla località di Monvalle, consiglio di prendere un attivo di tempo per fermarsi ed ammirare il lago Maggiore, ascoltare il suono delle sue onde e godere della brezza che arriva dal suo bacino. Nel caso lo vogliate leggete maggiori informazioni in questo articolo “Il lago tra Leggiuno ed Ispra”

Bene, arrivati a questo punto è ora di rientrare, ma ci sono due possibilità.

La prima soluzione è percorrere la strada provinciale che da Monvalle porta per direttissima al punto di partenza, lungo il comune di Brebbia. È una strada mediamente trafficata, soprattutto nei week end estivi. La seconda soluzione, che consiglio è percorrere la strada del rientro lungo i sentieri e boschi che collegano il lido di Monvalle con Brebbia. Quest’ultima soluzione permetterà di evitare traffico e godere delle ultime bellezze offerte dalla natura.

Per ogni approfondimento o informazione, scrivetemi saprò sicuramente consigliare e dare delle giuste indicazioni.

 

Lago Maggiore Monvalle

 

 

 

 

 

 

2 commenti su “Il giro dei Mulini a nord e sud del fiume Bardello”

  1. Walter - Guida MTB

    Buon giorno il giro dei Mulini parte da Malgesso dove ha sede MTB Varese.È di circa 35 km con un dislivello di 300 metri. Direi facile. Non c’è una traccia poiché lo conosco a memoria. Ma se segui le indicazioni del blog hai gli elementi base per orientarti. Nel caso sono sempre disponibile per un giro in compagnia 🤗 individuale o per gruppi con relativo noleggio di e-bike 🚲

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