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Codice della Strada: differenza tra divieto, pericolo, indicazione e obbligo

Non dare una precedenza a un incrocio può voler dire scatenare un sinistro stradale pericolosissimo, per sé stessi come per gli altri utenti della strada. Imboccare una strada controsenso può dare luogo a scontri frontali drammatici. Non osservare un cartello di pericolo può portare a trovarsi del tutto impreparati per affrontare il tratto di strada successivo. Insomma, i segnali stradali devono essere conosciuti perfettamente da chi si mette al volante, e non solo per una questione legata alle multe. Certo, i cartelli stradali sono tanti – tantissimi – ma è di estrema importanza memorizzare il significato di ognuno di loro. Oggi, per fare un velocissimo ripasso, vedremo quindi le differenze tra segnali stradali di divieto, di pericolo, di indicazione e di obbligo.

Differenze tra segnali stradali

A disciplinare i segnali stradali e la differenza tra un cartello e l’altro è il Codice della Strada, all’articolo 39. Lo scopo del design dei vari segnali è quello di renderli visibili e immediatamente riconoscibili con una sola occhiata, anche a una distanza importante. Per questo vengono utilizzate forme diverse, per questo motivo si utilizzano contrasti netti, e sempre per questo vengono impiegati colori con contrasti forti e decisi. Ma né le forme, né i colori né le figure utilizzate sono ovviamente scelti a caso. Per aiutare gli automobilisti i segnali stradali sono divisi, già a livello stilistico, in diverse categorie, che riconducono di volta in volta a segnalazioni differenti. Suddividendo i segnali stradali in base alla loro funzione è quindi possibile notare una serie di somiglianze stilistiche tra i cartelli dello stesso gruppo, e delle differenze nette tra una categoria e l’altra.

I segnali di divieto

Iniziamo con i segnali di divieto. Come ci dice il nome di questa categoria, parliamo di segnali stradali che hanno lo scopo di comunicare all’automobilista – o ad altri utenti della strada – un divieto specifico. A livello stilistico, i segnali di divieto sono immediatamente riconoscibili per due tratti tipici. Prima di tutto, stiamo parlando di segnali tondi; in secondo luogo, parliamo di segnali con il bordo esterno rosso, e con il centro bianco. L’unico a discostarsi leggermente è il segnale di senso vietato, che è sempre tondo, e presenta una linea bianca su un fondo completamente rosso. Per gli altri, si può parlare di “variazioni sul tema” rispetto al segnale di divieto di transito, che si presenta rosso ai bordi e bianco al centro. Avremo quindi il segnale di divieto di sorpasso (con le due auto), il segnale di limite di velocità (con le cifre al centro), il divieto di segnalazioni acustiche (con una tromba barrata) e via dicendo. I segnali di divieto sono posti nel luogo in cui inizia la prescrizione. In molti casi la fine della prescrizione è segnalata con un cartello analogo accompagnato per l’appunto dalla parola “fine”.

I segnali di pericolo

Abbiamo visto che i segnali di divieto sono caratterizzati dalla forma circolare (tra poco vedremo che non sono però i soli). I segnali di pericolo, invece, si riconoscono a colpo d’occhio grazie alla loro forma triangolare. Lo scopo di questi cartelli è indicare agli utenti della strada un pericolo che, altrimenti, potrebbe essere non individuabile. Per dare al guidatore la possibilità di prepararsi ad affrontare tale pericolo, i cartelli sono posti di norma a 150 metri dall’inizio del tratto interessato. Nel caso in cui la distanza sia diversa, il cartello di pericolo dovrebbe essere integrato con un cartello integrativo, posto in posizione inferiore. Come detto, la forma dei segnali di pericolo è triangolare, con la punta rivolta verso l’alto. Il bordo esterno è rosso, mentre la parte interna è bianca – come accade nei segnali di divieto visti sopra. Nel caso di segnali di pericolo temporanei, come accade solitamente in prossimità di cantieri stradali, la parte interna del segnale è gialla anziché bianca. I segnali di pericolo previsti dal Codice della Strada sono decisamente molti. Possono essere usati in caso di strada deformata, di cunetta, di dosso, di curva pericolosa, di passaggio a livello (con o senza barriere), di discesa o salita pericolosa, di attraversamento pedonale e così via.

I segnali di obbligo

Passiamo ai segnali di obbligo. Anche questi, come i segnali di divieto, si distinguono per la forma circolare. Non è però possibile confonderli tra loro: i segnali di obbligo sono infatti dei cartelli con fondo blu e segnalazione bianca. Questi cartelli, va detto, non sono moltissimi, e sono piuttosto intuitivi. Si tratta infatti nella maggior parte dei casi di segnali di preavviso di direzione obbligatoria, che dunque obbligano l’automobilista a prendere una determinata direzione. É esattamente questa la funzione di questi segnali: comunicare un obbligo, che non lascia spazio a dubbi. Il cartello blu con freccia bianca verticale obbliga a procedere dritti, quello con freccia a sinistra obbliga a procedere a sinistra, quello con freccia curva verso destra obbliga a svoltare a destra. Nel momento in cui ci si trova di fronte a un segnale con una freccia di svolta a sinistra, non è possibile né andare dritti, né andare a destra. Talvolta questo obbligo può essere in vigore solo per una determinata classe di veicoli, come per esempio per gli autocarri: in tal caso il segnale di obbligo sarà corredato nella parte inferiore dalla figura di un camion. Altre volte il segnale di obbligo dà due possibilità, con una freccia che si biforca: in tal caso, in base alla propria meta, si potrà decidere quale direzione prendere. Tra i segnali di obbligo ci sono poi quelli che indicano una rotatoria, nonché quelli che obbligano a mantenere una velocità minima, al di sotto della quale è vietato procedere.

I segnali di indicazione

Chiudiamo con l’eterogenea categoria dei segnali di indicazione. Qui troviamo i tantissimi cartelli che forniscono agli utenti della strada le più diverse informazioni, segnalando il centro, il porto, il nome della strada, la direzione per arrivare a una certa meta, e così via. Non stupisce il fatto di trovarsi di fronte a una gamma molto ampia di forme, di dimensioni, di simboli e di colori. Questi cartelli, però, sono facili da capire, grazie alla presenza di scritte esplicite che sottolineano la funzione stessa del segnale. 

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