Fleishman a pezzi

Film 2022 | Drammatico

Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris, Shari Springer Berman, Robert Pulcini, Alice Wu. Una serie Da vedere 2022 con Lizzy Caplan, Claire Danes, Jesse Eisenberg, Adam Brody, Meara Mahoney Gross. Cast completo Titolo originale: Fleishman Is in Trouble. Genere Drammatico - USA, 2022, - MYmonetro 4,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 5 marzo 2023

Una mini-serie dedicata a due genitori separati e alla loro complicata gestione dei figli. La serie ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 3 candidature agli Emmy Awards, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a Writers Guild Awards,

2022
Consigliato assolutamente sì!
4,00/5
MYMOVIES 5,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
ASSOLUTAMENTE SÌ
Una serie-gioiello esistenzialistica e commovente, tanto tragica quanto illuminante.
Recensione di Gabriele Prosperi
venerdì 3 marzo 2023
Recensione di Gabriele Prosperi
venerdì 3 marzo 2023

Ambientata a Manhattan durante una torrida estate, la miniserie vede come protagonista Toby Fleishman (Jesse Eisenberg), un neo-quarantenne da poco divorziato che decide di rifarsi e di ricominciare a vivere esplorando un nuovo mondo fatto di app di incontri e riscoprendo amicizie perdute, in una crisi di mezza età che (così sembra) è centrale in questo racconto. Se non fosse che la sua ex-moglie Rachel (Claire Danes) scompare tutt'a un tratto, lasciandolo da solo a occuparsi dei loro bambini. L'aiuto e il conforto dei suoi amici storici, conosciuti all'università, Seth (Adam Brody) e Libby (Lizzy Caplan), sembrano insufficienti a sostenerlo e la vita di Toby viene nuovamente catapultata verso l'abisso. Un crollo personale che, però, forse non è dovuto tanto a questi eventi, quanto invece a un inconscio e inconsapevole egotismo.

La serie Disney+ è un'imperdibile serie drammatica. Non solo per le scelte registiche che, letteralmente, prendono in contropiede lo spettatore, o per le scelte di casting che posizionano ogni interprete - sapientemente - in ruoli che rispecchiano i loro bagagli narrativi, potremmo dire.

Da Eisenberg che rinasce in un uomo a pezzi (come da titolo) dopo il suo incapsulamento nel ruolo troppo riconoscibile e ingombrante di Zuckerberg in The Social Network (ancora oggi dopo oltre dieci anni), a Danes che "deve" essere donna emancipata, e forte, e dura, e crudele - anche per fisionomia - dopo la sua evoluzione dalla shakespeariana Giulietta di Luhrmann alla psicotica ed efficientissima Carrie Mathison di Homeland. Come ogni episodio ha inizio "sottosopra", riposizionando la narrazione attraverso panoramiche orizzontali e verticali su New York, allo stesso modo la serie stravolge i punti di vista, e lo fa sin da subito agendo al livello dell'istanza narrativa, ovvero della voce che ci racconta questa storia (o queste storie).

Incentrandosi sul personaggio maschile di Toby, stranamente - e poi in maniera straniante - a raccontare i sommovimenti personali, fin nei minimi dettagli (emotivi e psicologici), è la voce della sua amica dai tempi dell'università, Libby. Soffermandoci ancora sul cast, ritroviamo in questo ruolo una formidabile Lizzy Caplan che, quasi come volesse rivelare le strategie di questo artificio narrativo, ha un nome che risuona in quello del suo personaggio e, difatti, ripropone elementi che provengono dal suo passato audiovisivo (da Mean Girls a Masters of Sex).

Libby racconta Toby, e Toby è a pezzi; ma è a pezzi non tanto, come si diceva, per via della scomparsa della moglie - una donna raccontata, fino a ben oltre metà della miniserie, dal suo punto di vista come terribile, crudele e fredda - quanto proprio dalla sconsiderata mancanza di empatia nei suoi confronti. Sì, Rachel è una donna complicata, difficile, dura e verbalmente violenta - così ci viene raccontata da lui a voce e nei suoi flashback sul passato che infieriscono abilmente sul presente; ma ciò che sfugge a Fleishman è la sua totale assenza di prospettiva, così come da subito manca a noi spettatori: a pezzi non è Toby Fleishman ma la famiglia nella sua interezza.

La narrazione spezzettata- da flashback conflittuali e linee narrative che incorrono quasi inspiegabilmente e che, solo a primo acchito, sono sconnesse - di questa miniserie traduce la frammentazione vissuta da ogni personaggio che vi compare. Dalla donna, nelle difficoltà post partum, nel suo posizionamento sociale, nella battaglia allo stereotipo e al condizionamento patriarcale; dell'uomo, che deve spostare il suo punto di osservazione, che è stravolto da una sessualità che scopre di non conoscere affatto, un uomo che è carne - flesh in inglese - mista a passato: nel corso della serie i flashback condizionano la nostra conoscenza della persona. Ma anche dell'adolescente (che non ha più riferimenti) e del bambino (che assorbe le tessere scomposte dei genitori).

Fleishman a pezzi, basata sull'omonimo romanzo di Taffy Brodesser-Akner, anche ideatrice e sceneggiatrice della serie, è ovviamente figlia di Woody Allen, ma lo è ancor più di una modernità (cinematografica) che ribaltava i punti di vista e che, perciò, appariva grammaticalmente matura. La miniserie re-impiega gli strumenti del cinema moderno e li riconduce in un progetto seriale contemporaneo per esplorare tematiche complesse e rivolgendosi a coloro che, oggi improvvisamente e inspiegabilmente degli adulti quarantenni, hanno visto la serialità stessa diventare complessa, quando "compì i diciotto anni".

Tutto questo con un'operazione esistenzialistica e commovente, tanto tragica quanto illuminante, che più di qualsiasi altra tematica, affronta in maniera del tutto originale e nuova uno dei concetti più suscettibili di interpretazione: quello di maturità (individuale, sociale; ma anche narrativa, educativa, alfabetica dal punto di vista audiovisivo); un'idea sospesa e inafferrabile, e perciò osservabile solo da indeterminati punti di vista.

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DISNEY+
domenica 5 marzo 2023
Gabriele Prosperi

Un imperdibile dramma che affronta il concetto di maturità. Su Disney+. Vai all'articolo »

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