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L'aurora boreale spiegata ai bambini

di Francesca Capriati - 07.11.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Aurora boreale: nei giorni scorsi anche nel nord Italia abbiamo visto l'aurora boreale. Ma come si verifica e come si forma l'aurora boreale?

In questo articolo

Aurora boreale

Le aurore boreali sono uno spettacolo magico e misterioso che si manifesta nel cielo notturno ai Poli della Terra. Un evento che da sempre affascina studiosi e curiosi e le cui origini destano interesse e curiosità. In queste ultime ore le bacheche dei nostri social sono invase di fotografie e scatti che riprendono le luci dell'aurora boreale che si è manifestata anche nei cieli di molte regioni italiane, ma come è stato possibile? Spieghiamo ai bambini cos'è l'aurora boreale e perché anche nel nostro Paese abbiamo potuto godere della sua bellezza.

Aurora boreale in parole semplici

Il cielo si trasforma in un'enorme tela di colori: l'aurora boreale è uno spettacolo di luci colorate che danzano nel cielo notturno come una grande festa per gli occhi. Ma cosa le rende così speciali?

Le aurore boreali sono causate dalla collisione tra particelle elettriche cariche provenienti dal Sole e l'atmosfera della Terra. Queste particelle caricano l'atmosfera di energia, facendo sì che essa emetta luce di vari colori, come il verde, il rosso e il viola. Quindi, l'Aurora Boreale è come una grande festa di fuochi d'artificio nel cielo.

Perchè l'aurora boreale si vede solo ai Poli?

La risposta è legata al modo in cui il Sole rilascia particelle cariche, come i protoni e gli elettroni, nello spazi: queste particelle si dirigono verso la Terra, ma la nostra atmosfera le devia verso i poli.

Quando queste particelle cariche raggiungono l'atmosfera vicino ai poli, entrano in collisione con i gas atmosferici, come l'azoto e l'ossigeno. Queste collisioni provocano l'emissione di luce, creando l'incantevole spettacolo dell'Aurora Boreale.

Curiosità sull'aurora boreale

Focus Junior ci spiega che fino alla metà del XIX secolo, c'era una teoria diffusa tra gli scienziati che tentava di spiegare le misteriose luci colorate che illuminavano i cieli delle regioni settentrionali durante i mesi invernali. Si credeva che queste luci fossero il risultato dei raggi del sole che si riflettevano su enormi iceberg galleggianti negli oceani polari. Alcuni pensavano persino che fossero lampi di alta quota. Tuttavia, tutto cambiò il 28 agosto 1859, quando l'astronomo inglese Richard Christopher Carrington fece una scoperta fondamentale: queste straordinarie luci erano strettamente legate all'attività solare.

Aurora boreale, come si forma

Come abbiamo detto, questo fenomeno è il risultato di collisioni tra particelle cariche provenienti dal Sole e l'atmosfera terrestre.

Le particelle cariche, soprattutto elettroni e protoni, sono trasportate dal vento solare, una corrente di particelle provenienti dal Sole. Quando queste particelle raggiungono l'atmosfera terrestre, vengono accelerate dal campo magnetico terrestre e deviate verso i poli.

Questo processo è simile a quando giochi con una calamita e attrai piccoli oggetti metallici verso di essa.

Una volta raggiunte le regioni polari, le particelle cariche interagiscono con gli atomi dell'atmosfera. Queste interazioni producono energia, che viene rilasciata sotto forma di luce. La diversità dei colori è il risultato delle diverse molecole dell'atmosfera coinvolte nelle collisioni.

In sintesi, l'aurora boreale è una danza di luce provocata dall'incontro tra particelle cariche solari e l'atmosfera terrestre, un vero spettacolo naturale da ammirare che nei giorni scorsi abbiamo potuto vedere anche in Italia.

Aurora boreale in Italia

Come spiegato all'ANSA da Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste, la ragione dietro questa eccezionale apparizione sta nell'interazione tra il campo magnetico terrestre e uno sciame di particelle provenienti dal Sole. In particolare, è stata l'espulsione di massa coronale, nota come CME (Coronal Mass Ejection), avvenuta il 4 novembre, a causare una perturbazione notevole. Ma ciò che ha reso questa situazione ancora più speciale è stata una seconda CME, più intensa della prima, avvenuta il 5 novembre.

Questo doppio colpo di particelle cariche ha messo sotto forte stress il nostro campo magnetico terrestre e hanno scatenato una tempesta geomagnetica di classe G3 ( su una scala che va da G1 a G5).

La tempesta geomagnetica è durata molte ore, e ciò che è stato particolarmente sorprendente è che l'ovale aurorale, la regione in cui avviene l'interazione delle particelle solari con l'atmosfera terrestre, si è allargato considerevolmente. Questo allargamento ha portato l'ovale aurorale a comprendere anche latitudini più basse, come 30 gradi Nord.

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