Facile preparare una squadra con un budget e dei professionisti preparati. Tuttavia avete mai provato a pensare come una squadra di amatori si organizza alla nuova stagione. No? E allora ci abbiamo pensato noi, mettendo a confronto le due realtà. Il tutto è enfatizzato e vissuto in maniera “simpatica”, nulla di serio.

LEGENDA:

SQUADRA DI SUPER PROFESSIONISTI – SSP

SQUADRA DI AMATORI – SDA

La Festa di fine stagione 

SSP. Finita la stagione, dopo una festa adeguata al piazzamento in classifica, si prendono un giusto e meritato periodo di vacanza, del resto lo sport è il loro lavoro.

SDA. Finita la stagione, dopo una festa che si svolge a prescindere dal risultato in classifica, si prendono almeno un giorno di “malattia” per recuperare dalla mega sbronza della festa stessa. Poi vanno a lavorare.

I programmi per la nuova stagione

SSP. Il management della società si siede attorno ad un tavolo e organizza le mosse per il futuro, non prima di aver chiuso i bilanci della stagione appena trascorsa.

SDA. Il presidente e almeno due consiglieri si trovano, assieme a buona parte della squadra, per sistemare i danni fatti durante la festa di fine campionato. Si organizza, poi, un bel pranzo con la carne avanzata . Si bevono giusto un paio di birre a testa. Quando l’alcool sale, ci si domanda come pagare i debiti fatti durante la stagione. Il presidente piange. I consiglieri provano a consolarlo. I giocatori festeggiano. Verso le 18.43, con la genuinità di un bambino di sei anni, il capitano consegna al presidente i soldi raccolti durante la festa (ognuno aveva pagato una quota prestabilita, le ali, il tallonatore polemico e il mediano di mischia avevano estinto le quote e in una busta a parte c’erano i soldi dei partecipanti alla festa esterni al gruppo squadra, più o meno mezzo paese). Alle 19.00 debiti estinti. Cena pagata e piccolo fondo cassa per fare qualche investimento per la prossima stagione. Economia da festa di fine anno. Ah, tre giorni dopo anche Andrea, il secondo centro, consegna al presidente i soldi della suo “affitto”: visto la bellezza del soggetto, dopo la partita e qualche birra si era deciso di affittarlo alle reggenti della Scuola di Ballo del paese, sue grandi fan e tifose.

Il post festa di fine stagione. Il mantenimento della condizione durante l’estate

SSP. Giustamente, dopo il periodo di pausa, la squadra si mantiene in forma con allenamenti individuali e collettivi. Questo per non perdere del tutto lo stato di forma e la disciplina. Qualche festa a fine allenamento, nella club house, diventa un rito collettivo.

SDA. La squadra presa da buoni propositi decide di trovarsi al campo per svolgere dei “touch rugby”, questo per mantenere la condizione. Tuttavia:

  • i piloni partecipano al primo, ma finiscono per litigare con tutti
  • le seconde linee alternano momenti di partecipazione a del relax al lato del campo
  • le terze linee, dopo due touch, placcano come non ci fosse un domani
  • il mediano irrita tutti, così dopo 30 minuti è costretto ad andare in ospedale perchè Fabio, il tallonatore silenzioso, gli ha sganciato un destro sul naso
  • l’apertura inventa in solitaria, ma nessuno la segue
  • i centri dopo un inizio soft, diventano così competitivi che nemmeno alle Olimpiadi
  • le ali si rilassano al sole
  • l’estremo….quale estremo?

Così, considerata anche l’apertura della Club House, che per fare budget si è ridimensionata a piccolo bar della città, i più giungono al campo e aiutano Bobo (il gestore del Club) bevendo e chiacchierando all’ombra degli ombrelloni. Incasso garantito, condizione fisica rimandata a data da destinarsi. Casse del club assolutamente felici.

Scambi di mercato. Operazioni sportive. Investimenti 

SSP. Una pianificazione dettagliata, con annessa la comunicazione verso la stampa e un miglioramento della rosa della seniores. Allo stesso tempo gli sponsor curano con cura il settore giovanile e le strutture del club.

SDA. Tutti curano con precisione e cura il settore giovanile. I vecchi della seniores non vedono l’ora di avere forze giovani in campo. Cura nel dettaglio, con i mezzi possibili. Il presidente cerca invano qualche giovane straniero da aggregare alla prima squadra, proponendo allenamenti specifici che si tramutano inevitabilmente in lunghi aperitivi. Allora, come sempre, si affida alla sorte: viaggio in Francia con la dirigenza, ad agosto, per trovare il giocatore più adatto alla squadra. In realtà si tratta di un tour enogastronomico, con annessa la volontà di ricercare un rugbista che, come sempre, viene scelto all’ultimo e, di norma, è un esperto di vini o ha a che fare con la gastronomia. Festa assicurata, magie sul campo a corrente alterna. 

Continua…