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Il Castello di Roppolo

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Il Castello di Roppolo

Castello di Roppolo
Veduta del Castello di roppolo
Veduta del Castello di Roppolo

Non capita tutti i giorni di ricevere un invito così.

Soprattutto di riceverlo da un Castello che può vantare mille anni di storia. 

Eppure è così, il 5 maggio il Castello di Roppolo ha invitato l’intera cittadinanza ad una visita alle sue stanze restaurate e rinnovate negli arredi.

 

Come potevamo quindi rifiutare?!?

 

La festa per l’inaugurazione è stata grande e divertente, grazie anche alla partecipazione della banda cittadina e di quei matti dei Folet d’la Marga http://www.foletdlamarga.it/

Folet D'la Marga
I Folet D'la Marga

L’ingresso che un tempo ospitava un albero secolare, poi abbattuto da un fulmine, è ora un bel giardino con un’elegante fontana al centro, dove una soave melodia d’arpa e tamburo allieta i visitatori.

Giardino del Castello
Il giardino del Castello di Roppolo

Attraversiamo un piccolo passaggio e varcando una porta smaltata scopriamo una piccola chicca: la stanza cinese, rosso vermiglio alle pareti e oggetti orientali, fanno bella mostra di sé e stupiscono gli ospiti in visita.

Mille i dettagli in cui perdersi, ogni oggetto cela la sua storia ed è facile immaginare quanto l’occhio del fotografo vorrebbe poterne carpire ogni sfumatura.

stanza rossa
La stanza rossa

Appena varcato l’ingresso al Castello un tempo adibito ad accogliere gli ospiti del ristorante, ci ritroviamo in un ambiente ricco di testimonianze storiche di varie epoche, la nostra attenzione viene rapita da un grande specchio che riflette il soffitto splendidamente affrescato.

grande specchio

La stanza dell’antico clavicordio, evoca il fasto ed il divertimento di quelle feste, la musica scaturiva leggera dai suoi spartiti e accompagnava lo svolazzare leggero degli abiti impegnati nella danza e il gioco fugace e seducente di uno scambio di sguardi.

clavicordio
Il clavicordio

E ad ogni festa che si rispetti non può certo mancare una cena di gala! Non è difficile sentirsi come gli invitati entrando nella sala dove campeggia un lunghissimo tavolo, riccamente apparecchiato ed immaginare che quei posti siano per noi! Buon appetito!

Sala da pranzo del Castello di Roppolo
La sala da pranzo

Saliamo le scale, e dopo una piccola anticamera restiamo ad ammirare a bocca aperta e con il naso all’insù un lampadario meraviglioso, dove centinaia di gocce di vetro amplificano i bagliori. Altri visitatori commentano che è il lampadario dei Savoia ed allora la fantasia si lascia trasportare dalla storia che traspare da ogni oggetto che ci circonda.

Il lampadario
Il lampadario

La stanza seguente con i suoi delicati affreschi ispira un’atmosfera più raccolta, di incontri con gli amici più intimi, con cui trascorrere serate piacevoli a raccontarsi la vita di corte. Ed è un particolare della stanza a comunicare questa maggiore intimità: lo specchio con un drappeggio di tende; come se l’esteriorità volesse nascondersi e prendersi una tregua dalla mondanità..

specchio drappeggiato

Dopo una festa od una serata tra amici ci vuole un meritato riposo, ed ecco la camera da letto che conserva parte dell’arredo originale, con un letto a barca sormontato da un grande baldacchino.

Letto a baldacchino
Il letto a baldacchino

Ed anche in questo caso sono i dettagli a sorprenderci; il modello di un veliero, una raccolta di preziosi documenti d’epoca, un paio di occhiali ad essi appoggiati come se il loro proprietario si fosse appena allontanato, le scarpe posizionate accanto ad un grande specchio, fanno pensare di potersi girare ed intravederlo varcare la soglia della stanza.

Veliero e libri

Dall’intimità delle stanze di famiglia, passiamo ad una delle più classiche stanze di rappresentanza: la stanza delle armi, dove il padrone di casa poteva far sfoggio del glorioso passato del suo casato, con le armature degli avi e delle armi portate in battaglie più recenti, come il grande archibugio che necessitava di ben tre uomini per poter essere utilizzato.

Anche qui non mancano raccolti salottini, dove immaginiamo i gentiluomini fumare sigari di pregio, impegnati in conversazioni di politica o magari…un po’ più frivole.

Archibugio
L'archibugio

L’ingresso alle cantine spalanca un altro mondo, un mondo fatto di lavoro e di impegno testimoniato dai numerosi attrezzi raccolti negli antichi locali, come un grande torchio e tutti i mille piccoli ma utili utensili dei vignaioli.

il torchio

Alcune teche racchiudono infatti antichissimi artefatti, risalenti all’epoca in cui sul lago si abitava su Palafitte, la lavorazione dell’oro era ancora più preziosa dei nostri giorni ed i manufatti in ceramica raccontavano del lavoro di sapienti artigiani.

Su ogni scaffale fanno bella mostra di sé, oggi come un tempo, le bottiglie della cantina del Castello che sanno valorizzare i vitigni tipici della zona, tra cui l’Erbaluce, ma anche molti rossi come il Barbera ed il Nebbiolo, che immaginiamo accompagnare succulenti piatti di carne serviti nella splendida sala da pranzo.

Le cantine
Le cantine

Dentro alle cantine è facile perdersi a fantasticare di tempi andati tra bottiglie d’epoca e reperti antichi, ma davanti ad una angusta scala scavata nella roccia, ci troviamo di fronte alla testimonianza di una delle più tragiche storie di cui il Castello nella sua lunga vita è stato inconsapevole attore, l’armatura con dentro i resti del celebre Murato Vivo.

Il "murato vivo" con la sua armatura

E non dimentichiamo il bellissimo panorama che si può ammirare dalla terrazza del castello. Sullo sfondo la collina della Serra e il Castello di Masino, appena sotto il Lago di Viverone.

La nostra visita si conclude, con la gioia di aver ammirato quanto la passione per l’antichità, unita ad un sapiente lavoro di valorizzazione del territorio, siano gli strumenti migliori per dare nuova vita ai luoghi della nostra storia.

Panorama
Panorama dal Castello di Roppolo

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