Cronaca

Rivarolo Mantovano: al via il
cantiere della ciclabile per Cividale

A livello territoriale, la Strada è parte della percorrenza ciclabile denominata “Canale acque alte”, di interconnessione tra le ciclovie Brezza e Vento che costeggiano i fiumi Oglio e Po: un percorso di 25 chilometri che si appoggia al Canale nei tratti estremi, tra San Daniele e Gazzuolo

Il ripristino della Strada comunale delle Rasche, poco più di un chilometro di percorso campestre in condizioni fatiscenti, consentirà di stabilire la continuità viaria tra le Strade comunali delle Lame e della Castellana, realizzando di fatto l’auspicata connessione ciclabile tra il Capoluogo e la Frazione.

A livello territoriale, la Strada è parte della percorrenza ciclabile denominata “Canale acque alte”, di interconnessione tra le ciclovie Brezza e Vento che costeggiano i fiumi Oglio e Po: un percorso di 25 chilometri che si appoggia al Canale nei tratti estremi, tra San Daniele e Gazzuolo, ma che, nella sua percorrenza centrale, insiste su antichi tracciati di origine medievale tra gli abitati di Solarolo Rainerio, San Giovanni in Croce, Casteldidone, Rivarolo Mantovano, presentando interconnessioni con percorsi rurali secondari per Bozzolo, San Martino dall’Argine, Belforte e Cividale. Ne consegue che il bacino di riferimento, relativamente alla popolazione interessata dall’intervento, si estende ben oltre i confini comunali, fino ad intercettare potenzialmente non solo il turismo di prossimità, ma anche quello “specialistico” che percorre le ciclovie nazionali e regionali.

La scelta strategica, fatta propria dall’amministrazione comunale, di ripristinare la percorrenza delle “strade bianche” comunali e vicinali, per metterle a sistema realizzando la percorribilità leggera del territorio, trova qui la sua declinazione pratica: “in una zona agricola, come la nostra” afferma l’assessore Enrico Guarneri, “la ciclabilità territoriale può essere realizzata riconvertendo le storiche strade comunali e vicinali esistenti ad un uso promiscuo, che consenta l’utilizzo da parte dei mezzi agricoli, ma anche di ciclisti e podisti. Una pratica virtuosa che coglie più obiettivi: eliminare il consumo di suolo riducendo al contempo i costi di impianto; portare gli abitanti a fruire il territorio valorizzandone gli aspetti ambientali; recuperare antichi manufatti agrari, dai ponti alle chiaviche, ripristinando al contempo la funzionalità del reticolo idrico minore di scolo delle acque in fregio alla stessa viabilità storica”.

Per questo ed altri motivi il GAL “Terre del Po” ha cofinanziato con €.96.000. circa, i 120.000 previsti di lavori a base d’asta, oltre all’IVA e alle spese tecniche.

Nello specifico, la ristrutturazione della Strada comunale delle Rasche affronterà, risolvendole, anche le problematiche idrauliche della porzione di territorio attraversata. L’intervento comporterà, infatti, il consolidamento del fondo stradale attualmente devastato da decenni di incuria, ma soprattutto attuerà la corretta ricezione e il necessario convogliamento delle acque meteoriche e di quelle derivanti dall’irrigazione dei terreni agricoli prospicienti nei fossi, ripristinati per tutta la lunghezza del percorso.

Volendo incrementarne la fruibilità propria e dei siti interessati è stato chiesto al progettista, ing. Marco Spezia, di predisporre, lungo il percorso, una decina di lampioni solari di ultima generazione, localizzati nei punti nodali dello stesso.

Già sperimentati lungo la Strada comunale del Ponterotto, i lampioni solari sono dotati di sensore crepuscolare che ne determina l’accensione e lo spegnimento automatico e di sensore di movimento che gestisce le due modalità di funzionamento: “economy” a 1.250 lumen, normalmente attiva, che viene convertita nella modalità ad alto rendimento illuminotecnico (2.500 lumen) quando viene rilevato il passaggio degli utenti.

Il Sindaco, Massimiliano Galli, che ha caldeggiato l’intervento, annota: “finalmente, con questo intervento, anche ciclisti e podisti potranno andare da Rivarolo a Cividale e ritorno in tutta sicurezza. Invece di costruire la ciclabile in fregio alla Provinciale, dove sarebbe costata dieci volte di più, la realizzeremo riutilizzando e valorizzando percorsi storici esistenti di proprietà comunale. Un tassello che si aggiunge al recupero e al ripristino dei Beni comuni, da anni in stato di abbandono”.

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