Bosio

Bosio è un Comune autonomo dal 1948: fu soggetto al marchesato di Parodi Ligure sino al XVIII secolo

Fu assegnato nel 1818 come frazione di Prodi Ligure prima nella provincia di Novi e poi, dal 1859, nella Provincia di Alessandria.

CHIESA PARROCCHIALE DEI SANTI PIETRO E MARZIANO

La parrocchiale è stata inclusa nella Diocesi di Tortona sino al XIII Secolo, per poi passare a quella di Genova nel 1248.

L’attuale chiesa venne edificata tra il 1820 ed il 1830.

L’interno venne affrescato nel 1904 da Rodolfo Gambini e nelle navate si aprono otto altari.

Il coro ligneo a pannelli sagomati è una eccellente opera del XIX Secolo.

Sono inoltre conservati due dipinti raffiguranti lo “Sposalizio della Vergine” scuola piemontese del XVII Secolo e la Madonna con Bambino in trono attribuita a Francesco Campora, genovese, attivo nella prima metà del settecento.

Bosio

ORATORIO DELLA SS ANNUNZIATA

Di fronte alla parrocchiale vi è l’oratorio, già ricordato nel 1582 come “Casaccia Sancti Mariani.
Nel 1652 viene indicato come “Oratorio dei Disciplinati sotto il titolo della Beata Vergine”.

FRAZIONE SPESSA

Nella frazione sorgevano alcuni edifici religiosi.

Nel 1762 venne edificata una chiesetta dedicata a N.S. della Misericordia, che mostra una architettura a capanna.

Al di sopra del portale vi è un affresco che raffigura la Vergine della Misericordia realizzato da Camillo Martini nel XIX Secolo.

CASCINA BENEDICTA E SACRARIO DEI MARTIRI DELLA BENEDICTA

La cascina della Benedicta ormai ridotta a ruderi, ben conservati, denominata negli atti medioevali “Mansione di Ripalta in Bruersa” è molto antica.

Bosio

Il 2 gennaio 1195 Guglielmo marchese di Parodi Ligure, donava al monastero cisterciense di Rivalta Scrivia le terre poste tra le Valli del Gorzente e del Piota nell’Alpe di Marcarolo.

Nel 1254 il governo genovese ingiunge ai castellani di Parodi Ligure di vigilare sulla sicurezza e sulle proprietà della “Cella monastica di Bruersa”.

Nel 1642 passata alla proprietà degli Spinola, il convento venne trasformato in masseria con palazzo padronale.

La Masseria venne distrutta dai nazifascisti durante un rastrellamento contro i reparti dei partigiani.

I ruderi sono inclusi nell’area del Sacrario che ricorda le vittime dell’eccidio nella primavera del 1944.

75 partigiani caddero nel corso dei combattimenti; 97 furono trucidati nel greto del torrente Gorzene sottostante la Cascina Benedicta.

FRAZIONE CAPANNE DI MARCAROLO

Si trova sula Strada Europea E/1 ed è il fulcro dell’Ente delle Aree Protette Appennino Piemontese ( ex Parco delle Capanne di Marcarolo”).

Il piccolo borgo montano di Capanne rappresentò per secoli un nodo viario fondamentale per lenti commerci someggiati tra la Liguria e l’Oltregiogo.

La tradizione tramanda che l’altopiano di Marcarolo fosse abitato dai Liguri e dai Celti e alcuni ritrovamenti archeologici sembrano attestare la presenza di insediamenti o nuclei di transito dell’età della pietra e del bronzo.

A Capanne di Marcarolo ogni anno, nell’ultima domenica di luglio si svolge la Fiera Regionale.

dei prodotti Agricoli e Lavori Agricoli che richiama ogni anno piu’ di 6.000 visitatori.

Capanne di Marcarolo è la sede naturale dell’ex Parco Capanne di Marcarolo ora Aree Protette dell’Appennino Piemontese.

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