L’energia eolica può dare un grande contributo alla decarbonizzazione Ambiente

Il vento è una delle fonti più importanti per generare energia pulita, in Italia come nel resto d’Europa. Nonostante l’incremento nell’utilizzo di questa risorsa, gli obiettivi climatici richiedono investimenti maggiori.

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Dopo acqua e sole, il vento è la terza fonte rinnovabile da cui si produce più energia in Italia e il suo utilizzo sta registrando un progressivo incremento.

Il sistema eolico è uno dei più promettenti per la transizione ecologica, ma incontra ancora una serie di difficoltà che ne ostacolano lo sviluppo. L’Unione europea si sta impegnando per favorirne la diffusione ma ancora c’è molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030.

L’eolico nel panorama delle energie rinnovabili

Oltre all’acqua, al sole e al calore naturale della terra, il vento è una delle risorse naturali che si possono utilizzare per generare energia pulita. Gli impianti eolici permettono infatti di sfruttare il movimento dell’aria attraverso l’utilizzo di turbine. Si tratta di un sistema sicuro che può contare su una risorsa inesauribile.

Il sistema eolico è in grado di trasformare l’energia cinetica del vento in energia rotazionale, che dalle turbine viene trasferita a un generatore che la converte in energia elettrica. Vai a “Come funziona l’energia eolica”

Rispetto ad altre fonti come per esempio quella geotermica, che è costante poiché costante è la sua risorsa, l’efficienza dell’eolico dipende non soltanto da elementi strutturali e tecnici come le dimensioni delle turbine, ma anche dalle condizioni atmosferiche, che sono in sé variabili. La stagione, gli stati meteorologici, la vicinanza al mare e l’altitudine sono alcuni dei fattori che possono influire sulla potenza e la costanza del vento.

Maggiori le potenzialità dell’eolico al largo del mare.

In questo senso è particolarmente interessante la pratica di installare parchi eolici a largo del mare, dove il vento ha una maggiore intensità e una minore variabilità. Oltre ad avere un impatto ridotto sul paesaggio. Si parla in questo caso di eolico offshore, in contrapposizione a quello onshore degli impianti presenti sulla terraferma. Tale sistema ha un notevole potenziale, anche se si trova in una fase ancora poco avanzata del suo sviluppo, costituendo appena il 7% della produzione di energia eolica globale, secondo l’agenzia internazionale dell’energia (Iea).

In Italia il sistema eolico è sviluppato anche se ha un peso relativamente contenuto rispetto ad altri paesi europei. È infatti maggiore il contributo dell’energia idrica e di quella fotovoltaica. Tuttavia si tratta della modalità di produzione di energia pulita che negli ultimi anni ha riportato la crescita più evidente.

I dati si riferiscono alla produzione lorda di energia da fonti rinnovabili (idrico, fotovoltaico, eolico, geotermico e bioenergie), in Italia, in Gwh (gigawattora). L’unità di misura definisce l’energia complessiva fornita quando una potenza elettrica di un gigawatt viene mantenuta per un’ora.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Terna
(consultati: mercoledì 27 Dicembre 2023)

La fonte da cui si produce più energia rinnovabile in Italia è quella idrica, nonostante il calo che si è registrato tra il 2021 e il 2022. In aumento invece quella fotovoltaica (+22,6% tra 2015 e 2022), che all’ultimo anno disponibile riporta un contributo di circa 28mila Gwh. Ma la crescita maggiore si registra nel settore eolico (+38% rispetto al 2015). A fronte di questo incremento si può tuttavia notare un calo tra 2021 e 2022.

Vista la decrescita della produzione lorda del sistema idrico, ma anche di quello geotermico e delle bioenergie, si può osservare che ad aumentare è stato anche il peso dell’eolico rispetto alla produzione di energie rinnovabili totale. Se nel 2015 essa ammontava a meno del 14% del totale, nel 2022 è salita a oltre un quinto.

20,4% della produzione lorda di energia da fonti rinnovabili in Italia deriva dal vento (2022).

Sempre secondo i dati forniti da Terna, oltre il 96% viene prodotto nell’Italia meridionale e insulare, in particolare in Puglia, Campania e Sicilia.

L’Unione europea intende investire nell’energia eolica

Come evidenzia la commissione europea, nel 2022 l’energia eolica ha contribuito per appena il 16% dell’elettricità totale nell’Unione europea. Influiscono sullo sviluppo del settore, tra le altre cose, la spinta inflazionistica, la difficoltà a reperire le materie prime per costruire le turbine, l’accesso limitato a strumenti finanziari e la lentezza dell’iter autorizzativo.

Nel 2022 sono stati installati 16 Gw (+47% rispetto al 2021), ma siamo ancora lontani dai 37 Gw fissati come obiettivo per il 2030.

I dati si riferiscono alla produzione lorda di energia eolica nei paesi membri dell’Ue. L’unità di misura definisce l’energia complessiva fornita quando una potenza elettrica di un terawatt viene mantenuta per un’ora.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eu observer
(pubblicati: mercoledì 1 Marzo 2023)

La Germania è il paese Ue che ha registrato nel 2022 la maggior produzione di energia eolica (125 Twh nel 2022), il doppio rispetto alla Spagna, che si colloca al secondo posto (63 Twh). Sotto questo aspetto, l’Italia è sesta, con 20 terawattora.

8 paesi Ue hanno parchi eolici offshore (2022).

Al primo posto per produzione di energia eolica offshore c’è, ancora una volta, la Germania (circa 25 Twh). Seguono Danimarca e Paesi Bassi con più di 8 Twh.

Lo scorso ottobre la commissione ha introdotto il piano d’azione europeo per l’energia eolica per favorire la diffusione e il rafforzamento del sistema eolico in Europa. Sono 6 i pilastri di azione:

  • accelerazione delle installazioni grazie a una maggiore prevedibilità e a procedure di autorizzazione più rapide;
  • migliore progettazione delle aste;
  • accesso ai finanziamenti;
  • contesto internazionale improntato alla concorrenza leale;
  • competenze;
  • partecipazione delle imprese e impegni assunti dagli stati membri.

Il regolamento Ue 2022/2577 istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel breve termine, in particolare abbreviando l’iter autorizzativo, oggi lento e complesso. Alcuni degli strumenti finanziari coinvolti sono il RePowerEu, l’Accele-Res, fondo per l’innovazione e InvestEu.

L’Europa dispone già di una solida base produttiva di energia eolica e il settore ha un ampio potenziale di sviluppo. Il suo contributo agli obiettivi di decarbonizzazione è fondamentale, ma ancora c’è molta strada da fare per diffondere e rafforzare l’energia eolica.

Foto: Wikimedia commons

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