Passati sotto un arco, che dà accesso a una stretta corte di case, chiusa in fondo dal palazzo-castello dei Del Drago, preceduto da una bella rampa di scale; si accede al minuscolo e incantevole borgo. La sua fondazione si fa risalire all'età romana, ma è con una bolla papale dell'817 attestante la presenza di un Casalis Flaccianus tra i possedimenti dei monaci di Farfa che il paese fa ingresso nella storia ufficiale. A lungo dominio degli Orsini, poi dei Savelli, dei Muti Papazzurri ed altri nobili casati, a metà Ottocento passa ai Principi Del Drago che tuttora sono i proprietari dell'omonimo palazzo su cui campeggia lo stemma dei Muti raffigurante una mezzaluna. Lo stemma del Comune, invece, alla mezzaluna unisce una croce, un compasso con cinque stelle e la scritta Communitas Feliciani.
Oltre un arco di accesso, le basse case di un borgo eretto nel XVI-XVII secolo si allineano come una singolare corte lungo la dritta via che conduce alla piazza Umberto I. Da qui due strade si dipartono ai lati di una scenografica scalinata, per ricongiungersi presso una panoramica piazzetta da cui si gode di una vista magnifica sul Tevere e la sua valle. Oltre l'imponente portone del palazzo-castello dei Del Drago, alla sommità della rampa, si allunga invece il borgo medievale ai lati della via Filocastello. Oggi i residenti di Filacciano sono circa cinquecento.
