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La prima chiesa parrocchiale di Pedergnaga fu costruita prima del 1300. Sul medesimo luogo di questo edificio fu costruita una nuova chiesa nella prima metà del 1500, probabilmente nel 1518, anno indicato in un'epigrafe posta all'esterno dell'attuale chiesa, nella fiancata destra. La chiesa aveva accanto a sé il cimitero, nel quale fu eretto l'attuale chiesetta di San Carlo dopo la peste del 1630.

Nell'anno della visita pastorale del Vescovo Mons. Domenico Bollani, nel 1565, la chiesa aveva numerosi altari: oltre a quello maggiore vi erano quello del SS. Sacramento, l'altare della Vergine, l'altare di S. Giovanni Battista con il Battistero.               

Dal Coelumsanctaebrixianaeecclesiae, catalogo del clero e delle chiese della Diocesi di Brescia stilato nel 1658, si apprende che la chiesa era dedicata alla Natività di Maria (festa l'8 settembre) e aveva tre altari: Maggiore, della Madonna del Rosario e del SS. Sacramento.  

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CHIESA DI SANTA MARIA NASCENTE

 

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Il primo sacerdote particolarmente legato alla storia della chiesa di S. Maria Nascente fu don Nicola Beltrami (1610-1653). Egli infatti fece dipingere la pala d'altare raffigurante la Natività della Vergine ed è ritratto nel dipinto ad olio su tela in basso a destra. Questa tela è ora collocata nella Chiesa Parrocchiale di San Paolo, dopo il restauro avvenuto nel 1994, mentre nella chiesa di S. Maria Nascente la pala d'altare è costituita da un dipinto raffigurante il medesimo soggetto eseguito da L. A. Rormene nel 1922, che aveva preso il posto della tela del XVII secolo. Nel 1829 don Giacomo Lazzaroni (1820-1838) acquistò un nuovo concerto di campane per  la  torre. È  però  con il suo successore, don Faustino Comincioli (1838-1848) che la chiesa

cambia aspetto. Nel 1846 don Faustino e i fabbricieri decisero di consultare tre architetti: Giuseppe Tadini di Orzinuovi, Angelo Vita di Brescia e Giacomo Bianconi di Bergamo. Furono così elaborati tra progetti, le cui tavole sono conservate nell'archivio parrocchiale di San Paolo.

Il progetto dell'architetto Bianconi prevedeva una cupola e fu perciò subito scartato a causa dell'elevata somma di denaro preventivata. La scelta cadde sul progetto di A.Vita, molto interessante dal punto di vista storico poiché la terza tavola raffigura la facciata della chiesa cinquecentesca, testimonianza della chiesa precedente. I lavori iniziarono e terminarono regolarmente, ma, proprio la notte successiva al solenne suono del Te Deum, il tetto crollò miseramente.

Nonostante la morte di don Faustino, nel novembre 1848, i lavori continuarono. Si decise così di adottare il progetto di G. Tadini. I lavori di ampliamento della della navata e la nuova facciata terminarono nel 1850. Gli altari passarono da tre a cinque: furono aggiunti quello del Crocifisso e quello di S. Zenone e compagni. Tuttavia i lavori non risolsero tutti i problemi della chiesa, anzi, col tempo ne furono evidenziati altri. Alla bella facciata neoclassica, completata a fine '800 dalle formelle in stucco riproducenti scene della vita di Maria, corrispondeva internamente un ridotto sviluppo in altezza. Ciò creava sproporzione della struttura. Inoltre il coro era troppo stretto e la sacrestia troppo piccola. Tali disagi porteranno, quarant'anni dopo, a nuovi interventi fortemente voluti da don Gabriele Camisani, il parroco che rinnovò la vita spirituale di Pedergnaga con varie iniziative, oltre a dedicarsi con impegno all'opera di restauro e abbellimento della chiesa di S.Maria Nascente.

 

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La facciata:

La facciata è del 1850, come attesta l'epigrafe posta sopra l'architrave della porta principale, sotto l'immagine di Maria Bambina.

Il corpo centrale è in leggero aggetto rispetto ai lati mediante semicolonne ioniche binate. I due ingressi laterali sono sovrastati da grandi formelle di stucco tardo ottocentesche. Esse raffigurano scene della vita di Maria: la formella in alto a destra ritrae la Visitazione della B.Vergine a S.Elisabetta, quella sottostante l'Incoronazione di Maria Vergine. A sinistra la formella in alto raffigura l'Annunciazione, quella in basso, sopra la porta, la Deposizione di Cristo Pietà.

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Le statue, di cemento, furono collocate sulla facciata nel 1923. Sono opera dello scultore Emilio Righetti. Da sinistra raffigurano San Paolo,un vescovo non meglio identificato, la Beata Vergine Maria, San Zenone (patrono di Pedergnaga) e San Pietro. Il campanile, costruito nel 1893, ha pianta quadrata e non comunica con il resto dell'edificio. Presenta una torretta sulla sommità.

Gli altari:

Altare Maggiore - La mensa marmorea è stata realizzata nei secoli XVII-XVIII. Le statue in legno di Ester e di Giuditta sono ottocentesche. La soasa (cornice) è in stile neoclassico, mentre la pala raffigurante la Natività di Maria Vergine (olio su tela) è opera di L. A. Tormene e reca la data del 1922.

Altare del SS. Sacramento - L'autore del quadro raffigurante l'Ultima Cena, XVII secolo, è ignoto. Secondo i documenti d'archivio la soasa fu eseguita nel 1892 da Luigi Allodi.

Altare della Madonna del Rosario - È di epoca composita, ma soprattutto di impianto settecentesco. La statua di gesso è del secolo scorso. L'autore risulta essere Laziardi. I quindici misteri del Rosario sono di autore ignoto e furono realizzati nel XVIII secolo.

Altare di San Zeno e compagni martiri - Risale ai primi trent'anni del secolo XVIII. Il quadro raffigurante San Zenone (o San Zeno) e compagni martiri è anteriore, ossia del secolo XVII, ed è di autore ignoto.

Altare del Crocifisso- È di epoca composita. A partire dal XVIII secolo ha subito numerosi interventi. Nella parte centrale del Paliotto un portello ha trasformato quella che un tempo era una mensa in deposito per le reliquie.

 

L’organo Tamburini

Organo a trasmissione pneumatica costruito da Giovanni Tamburini di Crema nel 1908.

È ubicato in cantoria settecentesca in presbiterio.

Registri inseribili tramite placchette a bilico poste in unica fila sopra le tastiere.

Nel XVIII secolo l'organaro lumezzanese don Cesare Bolognini collocò in questa chiesa (come in quella della vicina Oriano) un suo strumento, registrato al n° 78 del suo catalogo.

 

Disposizione fonica:

 

Grande Organo (I tastiera)

Principale 8'

Ottava 4'

Decimaquinta 2'

Ripieno 4 file

Flauto 8'

Unda Maris

 

Organo Espressivo (II tastiera)

Flauto 4'

Gamba 8'

Concerto Viole

Bordone 8'

 

Pedale

Subbasso 16'

Basso 8'

 

Due Tastiere di 58 tasti (Do1-La5). Pedaliera di 27 pedali (Do1-Re3).

5 pedaletti di richiamo (verosimilmente unioni I-Ped; II-Ped; II-I e, forse, Tremolo I e Tremolo II); Staffa Espressione.

Dietro il vano dell'organo è posizionato un grosso mantice a lanterna con sottostanti pompe per caricamento manuale ed un secondo mantice a lanterna posto in alto, sopra il primo.

È presente pure un elettroventilatore.

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