INTORNO A DUE ANTICHE COPERTE CON FIGUR AZIONI TRATTE DALLE STORIE DI TRISTANO
Una ventina d'anni fa il rimpianto collega Cesare Paoli mi passô cinque belle fotografié, che rappresentavano, l'una inte¬ gralmente, le altre ripartita in quattro sezioni, una coperta appar-tenente al Conte Ferdinando Guicciardini, storiata a rilievo e con scritte dichiarative in caratteri gotici. Che la designazione di «coperta »convenga realmente al drappo, si vedrà poi; certo ád uso di coperta aveva servito da tempo e come tale avevafer-mato pochi mesi prima l'attenzione. La Contessa Maddalena, moglie di Ferdinando (ho avuto i ragguagli dalla bocca sua pro¬ pria), se l'era trovata sul letto a un rincrudir di stagione nella villa di Usella, in territorio di Prato, sulla via di Montepiano. Da Dio sa quando era in balia dei fattori. Attratta dalle figura-zioni, la Contessa l'aveva portata in città e mostrata, come a persona particolarmente adatta a decifrarne le scritte, al valen-tissimo insegnante di paleografía dell' Istituto florentino di Studi Superiori. II drappo fece poi ritorno alia villa e virimane tuttora ; ma in un salotto, dentro ad una cornice di legno fatta appositamente intagliare, sopra un di vano a cui la base della cornice fa da dorsale. Dal Conte Ferdinando è passato per eredità al figliuolo Conte Carlo. E grazie alla liberalità sua e delle persone che da lui dipendono�, io potei studiarlo sul posto con ogni agio immaginabile.
Che le figurazioni si riferissero a Tristano, resultava chiaro, una voila letti, anche solo imperfettamente, i caratteri. Ma il Paoli era desideroso di vedere più addentro; e a me si diresse, più ancora che per motivo della materia cavalleresca, per un'al-tra ragione. Le scritte erano bensi in un linguaggio spettante all' Italia; ma avevano impronta spiccatamente dialettale. Di che dialetto si trattava egli mai ?