A colazione con Pietro Genuardi


Coccola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me.
Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Pietro Genuardi.

Ci sono attori che sanno rimanere umili e che analizzano la propria carriera con lucidità. Pietro Genuardi è uno di loro. Conosciuto dal pubblico per aver interpretato Ivan Bettini in “CentoVetrine”, nonostante la notorietà dice di non aver mai fatto il provino che gli ha cambiato la vita. Eppure sono tante le produzioni famose che lo hanno visto impegnato: da “La famiglia Ricordi” di Mauro Bolognini a “L’ispettore Anticrimine” di Paolo Fondato.

Quando hai deciso di voler recitare?

Ho iniziato facendo il ballerino a Milano. In quel periodo stavano nascendo le TV private e ho preso parte a diversi programmi. Avevo espresso alla fidanzata di allora, una coreografa, il desiderio di recitare e lei mi aveva iscritto a due scuole. Ho scelto il Piccolo Teatro di Strehler e successivamente ho recitato come protagonista in tre film prodotti da Dario Argento: “Killer Crocodile”, diretto da Larry Ludman, “Hells Gate” da Umberto Lenzi e “Paganini Horror” da Luigi Cozzi. Ho scoperto di recente che in America sono dei veri cult.

Poi sono arrivate le soap…

Ho partecipato a“Vivere”, ma a farmi conoscere al pubblico è stata“CentoVetrine”. Lavorare in una soap opera non è banale perché reciti fino a quattordici scene al giorno che devono produrre risultati importanti per lo share e per la rete televisiva. Grazie a questo impegno ho potuto far studiare mio figlio in America e in Australia, anche semi chiedo come sarebbe stata la carriera se avessi fatto scelte diverse. Non recrimino nulla, ma sono oggettivo.

Hai partecipato a“ShowMeWhat You Got”, vincitore del 65° Taormina Film Fest. Come è stata questa esperienza?

Il rapporto con Svetlana Cvetko, la regista, e con David Scott Smith, il produttore, è stato straordinario. Lei è una ragazza ricca di entusiasmo che vanta una lunga lista di documentari applauditi dalla critica. Ama fare questo lavoro ed è al di fuori dello show business, per cui è libera dai condizionamenti. Il film si basa su delle dinamiche di recitazione molto profonde ed ho lavorato con un gruppo di attori che stimo moltissimo: da Cristina Rambaldi a Mattia Minasi, da Giusy Frallonardo a Neyssan Falahi sinoad Anne Brochet che ha vinto due premi César.

Tu sei anche nel cast di “Brave Ragazze” di Michela Andreozzi. Qualcosa da dichiarare?

Michela è una bravissima attrice, ma è nata per fare la regista. Questo è solo il secondo film che dirige, eppure ha una tranquillità, un gusto e un entusiasmo che sono davvero rari. È attenta alla preparazione e non lascia niente al caso. Pensa che abbiamo fatto un piano sequenza molto lungo e i ciack sono stati solo due: il primo era già perfetto e il secondo lo abbiamo girato per precauzione. Nel film recitano delle vere teste di serie: Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi, Stefania Sandrelli, Luca Argentero e Max Tortora. Lei ha gestito questo gruppo di attori in maniera strepitosa. La stimo davvero moltissimo.

La colazione per te è…?

Caffè Canova Tadolini in via del Babuino a Roma.