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Cavarzere

Mauro Mazza, la storia di Ciano e la guerra in Ucraina

Il giornalista Rai ha presentato il suo libro "Diario dell’ultima notte"

L’attualità dell’ultima notte di Ciano

Parlare di “ragion di stato” che prevale sul cuore, sui sentimenti, sulla persona, sembrava fino a qualche settimana fa lontano dal nostro pensare e poteva solamente ricordare la storia, un periodo buio del mondo chiamato Fascismo. Venerdì sera al teatro “Tullio Serafin” di Cavarzere attraverso la presentazione del libro “Diario dell’ultima notte” con il gironalista Mauro Mazza e l’assessore alla Cultura Ilaria Turatti, ci siamo accorti che “la storia si ripete” o, comunque, la “ragion di stato” prevale sull’amore, oggi più di ieri, con la guerra tra Ucraina e Russia.

Mauro Mazza giornalista fra i più conosciuti, soprattutto durante il suo periodo in Rai, ha presentato con entusiasmo, ma anche con apprensione, il suo libro dedicato ad un personaggio politico protagonista della crudele epoca fascista: Galeazzo Ciano. Ciano sognava di diventare un letterato, invece diventò protagonista della vita politica del Fascismo a fianco di Mussolini. Nel 1930 sposò Edda Mussolini, successivamente venne nominato capo dell'Ufficio stampa da Mussolini con il titolo di “sottosegretario alla stampa e alla cultura”. Nel 1935 divenne Ministro della Stampa e propaganda. Nel 1936 diventò Ministro degli affari esteri. Nel 1939 “Consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni”. Lo strappo storico all’interno del Fascismo avviene nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 quando il “Gran consiglio del Fascismo” approvò con 19 voti favorevoli (tra cui quello di Ciano) l’ordine del giorno presentato da Dino Grandi che sfiducia Mussolini. Il voto di Ciano segnerà la sua sorte che lo porterà l’11 gennaio 1944 a Verona e quindi alla morte, con una fucilazione alle spalle.

Il libro di Mazza ha intrecciato una storia vera e alquanto buia, con una storia romanzata; intreccio utilissimo per rendere meglio l’idea di quanto l’uomo può essere crudele e anche fragile di fronte al potere. La storia di Ciano si può riassumere con poco parole: “dal potere alla polvere”. Siamo negli anni ’43-’44 dove si sviluppa una crudele (la peggiore) guerra civile, molto simile a quella che stiamo osservando in cui il russo frequenta la stessa messa dell’ucraino facendo la stessa Comunione, eppure si stanno combattendo.

Mussolini dopo il voto del 1943 si sente politicamente morto, forse combattuto fra lo spirito della vendetta nei confronti di Ciano che lo tradì, e lo spirito più umano e amorevole di poterlo salvare. Naturalmente prevalse l’aspetto più cruento, nonostante un accorato appello della figlia Edda che implora il padre di salvare il marito. Prevalse ancora una volta la “ragion di stato” sul cuore. La stessa ”ragion di stato” dell’uccisione di Moro nel 1978 in cui anche l’accorato appello alla politica da parte della moglie non servi a salvare il marito dalla ferocia delle Brigate rosse. Un attento pubblico ha applaudito ripetutamente Mazza, che ha saputo monopolizzare la sua attenzione rendendo attuale una vicenda che ha segnato la storia dell’Italia.

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