COMUNI
30.10.2023 - 17:26
Da una parte, a Polesella, niente quorum: ha votato solo il 26,99% degli aventi diritto, anche se chi ha votato ha detto sì nel 75% dei casi. Dall'altra parte, a Guarda Veneta, un quorum da "beffa", il 47.02% degli aventi diritto, ma con una prevalenza del "no". Il combinato disposto dei due risultati alle urne dei due piccoli comuni polesani danno come risultato un "no" netto alla fusione tra Polesella e Guarda Veneta.
Il matrimonio, insomma, non s'ha da fare. Alle scuole elementari di Polesella lo spoglio è cominciato subito dopo le 15, di oggi 30 ottobre. Nei quattro seggi sono stati scrutinati più sì che no. E il sindaco Leonardo Raito, fortemente convinto della opportunità della fusione, ha ricominciato a sperare: "I piccoli comuni si devono unire, è una opportunità per i servizi del comune".
Caustico Leonardo Raito sindaco di Polesella, che molto si è speso per questo progetto: "Un piccolo paese come Guarda Veneta ha più bisogno della fusione. Tuttavia non è facile raggiungere un tetto minimo di elettori che si esprimano. I referendum istituzionali non servono a molto. Il legislatore dovrebbe essere più deciso a fare le fusioni, perché territori frammentati non portano a nulla".
Più beffarda Guarda Veneta. Su 464 votanti, il 47.02% degli aventi diritto, in 207, il 44,61% ha messo una croce sul sì, mentre 257, il 55,39% ha detto detto "No". La lettura del presidente del seggio di Guarda Luca Samiolo: “Tra i giovani ci possono essere dei favorevoli, mentre nella popolazione di anziani legati alle tradizioni del nome c'è stato più di qualche contrario”.
“Come giunta comunale di Polesella in primo luogo vogliamo ringraziare di cuore quei 913 cittadini che si sono recati alle urne, partecipando attivamente alla vita democratica del paese. Riteniamo significativa la percentuale di “sì” alla fusione, che ha superato il 75%. Per la seconda volta, Polesella si schiera a favore, con decisione di un percorso virtuoso che avrebbe potuto portare alle due comunità importanti risorse, impensabili per gli attuali bilanci”.
E’ il commento, “a caldo” dell’amministrazione comunale di Polesella, sindaco Leonardo Raito e assessori, al risultato della consultazione, che ha visto il progetto di fusione non passare, in primo luogo per la maggioranza di “no” registrata a Guarda, il Comune che, fondendosi a Polesella, avrebbe dovuto dare origine a “Polesella Veneta”.
“Ora – chiude il sindaco Raito, con i suoi assessori – lo scenario verosimile vedrà la Regione calare dall’alto le fusioni; una procedura che, però, comporterà la perdita di quegli incentivi economici che una scelta volontaria avrebbe consentito di ottenere e di incanalare per il bene e il rilancio delle due comunità. Spiace, certamente, ma la decisione dei cittadini va rispettata”.
“L'amministrazione di Guarda Veneta è soddisfatta per l'affluenza alle urne, ma è amareggiata per il risultato che, sicuramente, penalizzerà il Comune nei prossimi anni, soprattutto per quanto riguarda l'erogazione dei servizi. Il progetto di fusione intendeva rispondere proprio a questa necessità, ma la cosa, anche se ribadita, non è stata capita”, spiega, da parte sua, il sindaco di Guarda Erminio Colò.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Impresa beneficiaria, per questa testata, dei contributi di cui alla legge n. 250/90 e successive modifiche e integrazioni. "Contributi incassati nel 2023: euro 943.138,12. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70"
Testata registrata "La Voce Nuova" Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000 | C.F. e P.Iva 01463600294. Testata aderente all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it . Associata f.i.l.e.