VENETO
28.07.2022 - 10:05
E' successo ancora: un gattino preso di mira con pistola ad aria compressa, a piombini, a Vigonza. Un vero e proprio incubo, dal momento che ormai da settimane si susseguono episodi del genere. Questo, solo negli ultimi giorni, è il quarto caso che viene segnalato. Una situazione simile a quella che si verifica a Pernumia, sempre nel Padovano. Lo riporta il quotidiano Il Mattino di Padova.
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Il felino preso di mira si chiama Summer ed è scampato alla morte perché, fortunatamente, il proiettile deve aver vagato sottocute: è stato colpito sulla parte destra del torace mentre il bossolo è stato trovato sulla punta dell’anca sinistra. Ad estrarlo la dottoressa Claudia Petersohn, veterinaria che opera nell’ambulatorio in cui la proprietaria del micio l’aveva portato per accertamenti. Summer, infatti, sanguinava ma non si capiva cos’avesse. A risolvere il mistero una semplice radiografia.
Summer però non sta bene, il piombo della pallottola che ha trattenuto in corpo ha lasciato pesanti conseguenze. Da sabato il micio è ricoverato nell’ambulatorio veterinario, tenuto sotto flebo. Fa le fusa, ma non vuole mangiare e non riesce ad alzarsi. "Alla proprietaria ho suggerito di sporgere denuncia, come faccio sempre perché così almeno si sa cosa succede sul territorio" - dichiara la dottoressa Petersohn - Purtroppo i casi si stanno moltiplicando. Solo da me sono ormai cinque i gatti feriti in poco tempo, non so se ce ne sono in altri ambulatori".
"Ignoro anche la situazione per quanto riguarda gli avvelenamenti perché adesso abbiamo un centro dove rivolgersi direttamente per capire il tipo di veleno usato. Inoltre per gli avvelenamenti viene proprio fatta una mappa". Prima di Summer è toccato a Milo, ferito gravemente i primi di giugno nelle vicinanze di via Fanin a Vigonza. Milo era sparito un martedì e la sera successiva era tornato a casa malconcio. Sembrava addirittura che fosse stato investito da un’auto. Invece gli avevano sparato al collo e sulle natiche. Era stato impossibile estrargli uno dei pallini, fermatosi tra i nervi. Dopo le cure ricevute, gli è stata risparmiata l’amputazione della zampetta sinistra, rimasta semi-paralizzata.
Fra i due casi se ne sono verificati degli altri. Uno è stato risolto per telefono, la proprietaria non se l’è sentita di far operare il proprio pelosetto. A volte gli interventi sugli animali hanno un costo elevato proprio per la complessità e non tutti possono affrontarlo. "In un altro caso mi è stato portato in ambulatorio un gattino, arrivato morto - racconta la veterinaria - Dalle lastre fatte si vede che ha la testa piena di pallini. È stata presa di mira con ferocia con un fucile ad aria compressa e non è sopravvissuta. In giro ci sono anche di queste persone. Purtroppo questo tipo di armi è di libera vendita, non serve neanche il porto d’armi".
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