In gita a Prata Sannita tra storia e natura

In gita a Prata Sannita tra storia e natura
historiaregni

________________________________________
Historia Regni promuove un turismo sostenibile, responsabile, centrato sul rispetto assoluto dell’ambiente, della storia, della cultura e della società del luogo. Vi proponiamo un sito adatto per una scampagnata con famiglia e/o amici con aree verdi dove passeggiare e respirare aria pura, zone boscose e radure attrezzate per pic nic.
Al confine col Molise sorge Prata Sannita nella Media Valle del Volturno, un tranquillo luogo dove trascorrere una giornata primaverile tra natura e storia. Il nucleo medievale e quello moderno, ovvero Prata inferiore e Prata superiore, si estendono infatti alle falde del Monte Favaracchi, parte del Parco regionale del Matese, e sono bagnati dal fiume Lete.
Alberi, grotte, scenari mozzafiato, l’incontro tra storia e natura si celebra fuori le mura del borgo medievale sulle rive del Lete. Qui un ponte risalente all’età romana, eretto nella tipica forma a “schiena d’asino”, attira l’attenzione dei turisti. Poco distanti, i resti di un antico mulino ad acqua ricordano gli anni in cui la macinazione del grano scandiva i cicli economici dei piccoli centri urbani. Il fiume, proveniente da Letino, attraversa Prata Sannita poi Pratella, Ailano ed infine affluisce nel Volturno diramandosi per oltre venti chilometri.

pratasannita11

Attraversando Prata Sannita è possibile imbattersi fuori l’abitato medievale nel Convento di Sant’Agostino o in quello di San Francesco che custodisce la mummia di Federico Pandone, ma è indubbiamente il borgo col castello a catturare il visitatore.

Qui è possibile inoltrarsi nella fitta rete di stretti viottoli gradonati, in qualche occasione è possibile comprare olio di oliva, vino e formaggi del posto. Ci sono anche case ancora abitate, ma gran parte del borgo è abbandonato. Il castello è posizionato in una zona strategica, da qui è possibile avere un’ottima visuale dell’intera area; dovette quindi rappresentare un buon baluardo contro le invasioni, ma anche una preda eccellente per gli eserciti. Risale all’anno mille ma la veste odierna ha forme propriamente trecentesche con torri e cinte murarie che inglobano il borgo. Vi soggiornarono Federico II ed Alfonso d’Aragona; fu proprietà dei Villacoublay, dei Capuano, dei Sanframondi, dei Pandone, dei Rota ed infine dei Scuncio. Al suo interno è possibile accedere ai locali del Museo storico delle guerre mondiali, quelli del museo del vasaio e del Museo della civiltà contadina.
E’ possibile fermarsi a mangiare presso il Lete o anche pescare sul fiume. Chi è interessato può persino andare in cerca di funghi a settembre o di asparagi tra febbraio e maggio.

Autore articolo e foto: Angelo D’Ambra