Pernumia

Pernumia

 

Le mura delle più antiche costruzioni di Pernumia sono formate da diversi materiali: dal mattone allungato e piatto dell’epoca romana, al cubo di trachite ben scappellato, ai massi di granito, al porfido, alla pietra di Custozza, tutto ben miscelato e confuso nelle fondamenta e nei muri.

L’importanza nell’antichità del territorio di Pernumia – testimoniata dai ritrovamenti di epoca greca e risalenti al V sec. a.C. che molto probabilmente sono legati alla formazione in quest’area di un isolotto emergente dalle paludi diffuse in queste zone – si deduce anche dal fatto che, nonostante i numerosi saccheggi e distruzioni, continuò a svilupparsi nel corso dei secoli arricchendosi di costruzioni, chiese e monasteri e “ospitali”, tra cui lo scomparso “Ospitale della Trinità” con annessa Cappella, oggi unica superstite, e l’Ospitale Ca’ di Dio o Casa del Capitano.

 

Nel 971, il vescovo di Padova, donò dei terreni di Pernumia al monastero di Santa Giustina di Padova – alla Santa è, infatti, intitolata la chiesa arcipretale del paese – e ciò diede origine a continue lotte tra canonici, che si protrassero fino al risorgimento.

 

Nel 1236 anche il castello di Pernumia fu raso al suolo da Ezzelino da Romano insieme alle sue mura che vennero, però, nel 1267, parzialmente riedificate, grazie anche allo sviluppo dell’artigianato e della bonifica dei terreni. Fu proprio nel corso del XIII secolo che il comune raggiunse il suo massimo splendore nel XIII secolo.

 

Nella Biblioteca Capitolare di Padova è conservato lo statuto trecentesco di Pernumia che descrive nei particolari i salari, le mansioni dei pubblici ufficiali, le multe dei ladri, le regole per chi era addetto agli argini del Comune, per gli artigiani e i contadini e fotografa uno spaccato di quella che era la fiorente e operosa comunità locale dell’epoca.

 

www.comune-pernumia.it

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