Anello Pella - Madonna del Sasso

PARTENZA E ARRIVO: Pella, Imbarcadero

LUNGHEZZA: 11 km circa

DISLIVELLO IN SALITA: 370 mt circa

TEMPO DI PERCORRENZA: h 2.50

FONDO: misto

DIFFICOLTA’: escursionistico

Pella è un paese di circa 1000 abitanti che si affaccia sulla sponda occidentale del Lago d'Orta ed è  situato ai piedi dello sperone granitico sormontato dal santuario della Madonna del Sasso. Il paese si trova proprio di fronte a Orta San Giulio, sulla foce del fiume Pellino e sa offrire numerosi e suggestivi scorci sul Lago.

PARTENZA: per chi arriva in traghetto da Orta, dall’Imbarcadero di Pella percorrere Via Roma superando l’incrocio con Via Zanotti, fino ad imboccare Via Petrarca, davanti alla chiesa Parrocchiale di Sant'Albino.

Per chi arriva a Pella in automobile raggiungere l’incrocio tra Via Roma e Via Petrarca e parcheggiare davanti alla chiesa Parrocchiale di Sant'Albino.

DESCRIZIONE PERCORSO:

Dalla chiesa percorrere la piazza per 20 mt fino a svoltare sulla sinistra imboccando un acciottolato in salita (Via Petrarca). Lungo l'acciottolato, alla propria sinistra, si può ammirare un bellissimo panorama sul lago d’Orta. Dopo 400 mt l'acciottolato termina e, svoltando a destra ci si immette sulla strada asfaltata (Strada Provinciale 47) e dopo 15 mt, subito a sinistra, ad imboccare il sentiero T36 in direzione Centonara; anche qui il fondo è acciottolato ed il percorso presenta muretti di pietra ai lati.

Proseguendo sul sentiero T36 si incontrano dei cartelli di segnaletica e delle cappelle votive. Ad un certo punto il sentiero attraversa un'azienda agricola per giungere poco dopo ad un bivio; qui si può proseguire svoltando a destra e, dopo 20 metri, arrivare alla chiesa di Centonara,dove ci si può dissetare alla fontana. Per proseguire verso il Santuario della Madonna del Sasso tornare al bivio e svoltare a sinistra e, poco dopo, raggiungere la strada principale denominata Via per Artò. Da qui procedere in discesa lungo la strada asfaltata.

Proseguendo si attraversa un ponte e, al bivio successivo, svoltare a destra quasi ad invertire il senso di marcia, seguendo la segnaletica per Boleto. Ricominciare la salita, che qui si sviluppa a tornanti, all’interno dei quali sono presenti delle agevoli scorciatoie da sfruttare.

Proseguire sulla strada principale fino all'abitato di Boletoe, lasciato alla destra l'Hotel Balvedere, svoltare a sinistra all'incrocio immediatamente successivo. Proseguire ancora ed al successivo incrocio girare nuovamente a sinistra su Via Garibaldino Riotti. Ormai prossimi al Santuario, lungo la strada, si incontrano alcune cappelle, un'ampia area pic nic con parco giochi ed una zona camper.

Arrivati al Santuario della Madonna del Sasso è possibile ammirare il panorama del lago d'Orta, delle sue isole e documentarsi sul luogo grazie ad alcuni interessanti pannelli illustrativi.

Il percorso prosegue addentrandosi lungo un sentiero segnalato al limite del parcheggio del Santuario e denominato “Sentiero degli scalpellini”. Si procede in discesa attraversando boschi di castagno su una bella ed antica mulattiera. Il primo tratto è abbastanza ripido e si susseguono alcuni tornanti protetti da staccionate. Terminati i tornanti, dopo un breve tratto pianeggiante, il sentiero si biforca; svoltare a sinistra fino a quando diventa una pista sterrata, proseguire seguendo sempre la pista principale e la segnaletica in direzione della strada provinciale.

Nei pressi della frazione Briallo si trova un incrocio con una cappellina, qui svoltare a sinistra e proseguire sulla strada sterrata principale fino all'incrocio con la Strada Provinciale asfaltata, svoltare a sinistra e continuare fino alla rotonda e prendere la seconda uscita. Si proseg
ue per 550 mt fino a raggiungere un incrocio dove svoltare a destra seguendo l'indicazione per San Filiberto. All'altezza del tornante che sovrasta la bella chiesa di San Filiberto entrare a sinistra nel grosso piazzale destinato agli autobus.
 

Superare il parcheggio ed imboccare il sentiero T37 per Pella, che corre tra prati e muretti con vista sul lago, attraversando anche alcune zone abitate. Dopo circa 230 mt si incontra un bivio, proseguire dritti senza svoltare a destra, successivamente si percorre un breve tratto asfaltato ed al bivio continuare sempre dritti. Proseguendo il sentiero si addentra nel bosco e raggiunge un'area si sosta con 2 gruppi di tavolo-panche dove è possibile sostare. Appena dopo l'area pic-nic svoltare a destra sull'acciottolato ed attraversare un ponte seguito da una cappella sulla sinistra.

Proseguire fino ad incontrare il bivio con la strada asfaltata (Via Vignaccia), procedere sempre dritti senza svoltare a destra. Sulla destra si trova un parcheggio oltrepassato il quale si prosegue verso la chiesa Parrocchiale di Sant'Albino.

ARRIVO:

Ritorno in Piazza Don Giulio Ravedoni, dalla quale si può ritornare alla zona dell'Imbarcadero.


Storia del Santuario della Madonna del Sasso


Il Santuario della Madonna del Sasso si trova nel territorio del borgo di Boleto. È situato su uno sperone roccioso di granito a strapiombo sul lago d'Orta: dal piazzale sottostante la chiesa si gode di un panorama talmente emozionante che il luogo è detto "il balcone del Cusio”.

Questo complesso sacro fu costruito nella prima metà del '700 sul luogo di una preesistente cappella tardomedievalededicata alla Madonna Addolorata.

La leggenda racconta che al posto del Santuario vi fosse in origine solamente una croce: questa fu posta dopo la morte di una donna di Pella, nel XVI secolo. Il geloso marito, di ritorno da una guerra, sospettando di essere stato tradito in base alle dicerie del paese, durante un violento litigio la spinse verso il dirupo, per ucciderla. Poi, pentitosi, tornò sui suoi passi, e trovandola ancora viva, appesa ad un ramo, si sporse in suo soccorso, le tese la mano per salvarla ma lei non si fidò e si lasciò cadere nel vuoto. Una storia di immenso dolore: qui dapprima sorse la croce, il simbolo del dolore, poi una cappelletta fu dedicata a Maria Addolorata. In seguito venne costruita una chiesa e, sui resti di essa, il Santuario.

Il Santuario fu costruito in stile barocco, con una pianta a croce greca che presenta una sola navata; l’abside circolare è sormontato da una grande cupola affrescata che proietta sul pavimento una stella ad intarsio. A sinistra dell'altare si trova un'urna contenente le ossa ed il sangue di San Donato. Al di sopra di essa si può ammirare una tela che rappresenta la morte di San Giuseppe.

Al suo interno è custodito un grande ciclo pittorico di Lorenzo Peracino, pittore e scultore valsesiano, che lasciò l’impronta del suo valore in numerose chiese del Cusio e dell'Ossola. Sull'altare maggiore si può ammirare lo splendido dipinto del 1547 di Fermo Stella da Caravaggio, discepolo di Gaudenzio Ferrari, raffigurante la Deposizione di Cristo. Di particolare interesse è il monumentale organo del VXI secolo costituito da 700 canne e da una tastiera di 58 tasti.

Il Santuario della Madonna del Sasso è punto di arrivo del percorso escursionistico Le Valli della Fede, un itinerario che collega i santuari minori del Biellese centrale e orientale con il Lago d'Orta. Il tracciato di questo percorso è ispirato al percorso che San Carlo Borromeo ripeté presumibilmente più volte durante gli anni nei quali fu arcivescovo di Milano (1565- 1584).


Potete visitare anche…

Il Museo dello Scalpellino di Madonna del Sasso si trova nella frazione di Boleto. Al suo interno è possibile vedere strumenti, manufatti e documenti come video ed immagini che testimoniano la vita degli scalpellini della zona nei secoli. È possibile visitarlo da giugno ad agosto nel fine settimana e solo la domenica durante il resto dell'anno.

Lo scalpellino, nel dialetto locale il "Pica sass", è stato fino agli anni '50 uno dei mestieri principali degli abitanti del Cusio: il suo granito, il Migliarolo di Alzo, era considerato il migliore d'Europa e il pregiato serpentino d'Oira estratto nella zona veniva lavorato nelle fabbriche di Milano e Pavia. Il Cusio era collegato da una ferrovia alle fabbriche di lavorazione dei minerali ed era famoso in tutto il mondo per la sua produzione, dato che i manufatti prodotti dagli scalpellini venivano esportati dappertutto.

La Macina comunale

Che il granito fosse il materiale più utilizzato nella zona si riscontra anche in un'antica Macina comunale che è stata recentemente restaurata ed è poco distante dal Museo dello Scalpellino. La macina si trova nella frazione di Centonara e veniva utilizzata per pestare la canapa e le noci.

La Chiesa di San Filiberto

La Chiesa di San Filiberto è situato all'ingresso del paese di Pella, nella strada per Alzo, in un prato sulla riva del lago d'Orta. La chiesa è una delle più antiche del Cusio e la più antica fra quelle della sponda occidentale del lago. È la sola in Italia dedicata a San Filiberto, che è probabilmente da identificare con il santo francese Filiberto di Jumièges: purtroppo si sono perdute le origini di questa curiosa devozione.

Il complesso pare risalire al 1075-1110. Le quattordici cappelle che costituiscono il recinto sacro sono state costruite nel 1794 e rappresentano le scene della Via Crucis.

La chiesa fu ricostruita nel XVI secolo, presenta una sola navata divisa in tre campate da due arcate a sesto acuto molto ampie. Sulla parete si trova un frammento di affresco in cui si individua San Giulio, non si sa però la data di realizzazione dell'opera. Il campanile è la parte del complesso conservata meglio: è a base quadrata ed adornato da feritoie nella sua parte inferiore.


Sempre a Pella merita una visita Villa Durio, palazzo classicheggiante a due piani realizzato nel XVI secolo ed in seguito rimaneggiato, che conserva degli splendidi porticati interni affrescati. Da vedere anche il cinquecentesco ponte in pietra a schiena d'asino che attraversa il fiume Pellino, accessibile dal piazzale della chiesa parrocchiale.

NUMERI UTILI:

Distretto Turistico dei Laghi,

Monti e Valli dell’Ossola

tel.0323/30416- www.distrettolaghi.it

Provincia di Novara, Turismo e Cultura

tel. 0321/378443

www.provincia.novara.it

turismo@provincia.novara.it

Ecomuseo Cusius-Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone www.lagodorta.net