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Bitetto è conosciuta anche come la “città dell’oliva termite” una particolare cultivar di oliva da tavola autoctona per la quale si è avviato il processo di assegnazione del marchio DOP.
Seppur abitata certamente dal IV secolo a.C. i primi documenti risalgono al 959. Fu distrutta per ben due volte, la prima volta dai saraceni e la seconda volta da Guglielmo il Malo.
L’edificio più interessante è la Cattedrale, molto probabilmente edificata nell’XI secolo ma radicalmente trasformata nel 1335 da Lillo di Barletta. Molto interessante il portale centrale incorniciato da un arco retto da colonne sostenute da due leoni. Sulla sinistra della facciata si alza il campanile in stile barocco risalente al 1764. L’interno ha subito radicali manomissioni ma a metà dello scorso secolo lo si è riportato alla forma quasi originale a struttura basilicale, è a tre navate con il tetto è a travatura scoperta.
Procedendo alla sinistra della chiesa ci si addentra nel caratteristico borgo antico, il quale ha mantenuto in gran parte le sue caratteristiche medievali.
Alla fine di corso Garibaldi si trova la chiesa di Santa Maria la Veterana, questa era una delle chiese di Bitetto costruita fuori dalle mura cittadine ed aveva annesso un convento del quale però oggi non vi è più traccia.
Bitetto conserva le spoglie nell’omonimo convento del Beato Giacomo, un frate Laico che durante il periodo della peste nel ‘400 si prodigò molto per gli ammalati e che fu proclamato beato nel 1700.
Lungo la strada che collega Bitetto a Bitonto si trova il piccolo centro di Palo del Colle, merita una sosta la visita alla cattedrale. Il campanile è uno dei più alti della Puglia ed è l’unico elemento originale della cattedrale, il resto di fondazione romanica è stato pesantemente rimaneggiato.
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Ecco come raggiungere Bitetto comodamente con i principali mezzi di trasporto disponibili.
È una bellissima cittadina! Quando torneremo liberi dal covid mi piacerebbe visitarla, anche perché sorge in una bellissima zona della Puglia!