Domenica 5 Maggio 2024

«Da noi è impensabile avere facili guadagni»

Le strutture d’accoglienza lucchesi rifiutano l’accusa

L’ITER  E’ lungo il percorso burocratico per arrivare davanti alla commissione che stabilirà il loro destino

L’ITER E’ lungo il percorso burocratico per arrivare davanti alla commissione che stabilirà il loro destino

Lucca, 7 dicembre 2014 - GUADAGNARE facile con gli immigrati? La frase intercettata nell’ambito dell’inchiesta di Roma, che evidenzierebbe guadagni superiori a quelli del traffico di droga, addolora e ferisce profondamente chi, in Lucchesia, gestisce le strutture di accoglienza. Il fenomeno dei migranti in Lucchesia appare in riduzione, dopo le punte di agosto e settembre scorso. Dall’inizio della nuova emergenza, il 21 marzo scorso, alla provincia di Lucca sono stati assegnati 373 migranti. A oggi quelli ospitati sono 167 mentre altri 177 hanno abbandonato le strutture, per la maggior parte si tratta di persone provenienti dalla Siria, e 29 – tra cui due minori – sono stati trasferiti in strutture che fanno capo allo Sprar.

«LA REALTA’ è ben diversa – spiegano all’Associazione “Partecipazione e sviluppo” –. Le associazioni di volontariato, le cooperative o anche i privati che si occupano dell’accoglienza, partecipano a un bando al ribasso che, di solito, parte da 35 euro pro capite al giorno. Questi soldi, è bene chiarirlo, vengo assegnati (di solito con 2 o 3 mesi di ritardo) agli aggiudicatari del bando che provvederanno a versare direttamente agli ospiti, 2,50 euro al giorno; mentre con gli altri soldi vengono coperte le spese di vitto, alloggio, vestiario, mediazione culturale, lezioni di lingua italiana, assistenza legale e il lungo iter burocratico per arrivare davanti ad una Commissione che stabilirà il loro destino.

Consideriamo che, a fronte dei 35 euro al giorno per migrante, un detenuto costa 112 euro al giorno. Dove i sindaci sono disposti ad accettare progetti ad hoc, le associazioni ospitanti possono proporre ai richiedenti asilo di lavorare in attività socialmente utili a titolo completamente gratuito e questo risparmio per le casse pubbliche andrebbe scorporato dai 35 euro che vengono spesi per i richiedenti asilo e che vengono tanto criticati».

INSOMMA LE accuse di facili guadagni vengono respinte al mittente, almeno nella nostra realtà locale, fatta di vari gruppi che si occupano dell’assistenza. Nello specifico a gestire i vari centri di accoglienza ci sono di fatto quattro realtà: l’Associazione «Partecipazione e sviluppo» di Bagni di Lucca, il Consorzio So&Co anche con il Ceis, il Gruppo «Volontari accoglienza immigrati» che è un’opera sociale della Diocesi e l’Azienda agricola «La Fornace». All’Associazione «Partecipazione e sviluppo» fanno capo le strutture di Casoli di Bagni di Lucca (attualmente con 13 ospiti), Panicaglia di Gallicano (22 ospiti), Piegaio di Pescaglia (9 ospiti), Benabbio di Bagni di Lucca (5 ospiti), Boveglio di Villa Basilica (11 ospiti) e l’ex ostello di Gallicano (8 ospiti) per un totale di 58 migranti. Al Consorzio So&Co fanno capo le strutture di Borgo Biaia di Camporgiano (22 ospiti), Pieve San Paolo di Capannori (9 ospiti), via Pesciatina 590 a Lucca (8 ospiti), Capannori via di Tiglio (8 ospiti) e la sede della Misericordia di Lido di Camaiore (8 ospiti) per un totale di 55 migranti. Il Gvai diocesano gestisce le strutture di accoglienza di via Brunero Paoli 3 (2 ospiti), via dell’Angelo Custode 26 (3 ospiti) e via San Nicolao 32 (3 ospiti) nel centro storico e quella di via Sarzanese a Sant’Anna (16 ospiti) per un totale di 24 migranti. Il Comune di Lucca ha in carico un minore del Senegal presso la comunità «Carlo Del Prete». Infine l’azienda agricola «La Fornace» di Fabbriche di Vergemoli ospita 11 migranti e gestisce anche la sede di via Catro 575 a Santa Maria del Giudice con altri 8 ospiti.