Lunedì 20 Maggio 2024
COSIMO ROSSI
Politica

Strategie elettorali. Calenda e Renzi divisi. Ma entrambi vorrebbero allearsi con Emma Bonino

I vertici di +Europa non hanno ancora deciso, ma Pizzarotti spinge per Azione. Sondaggio interno: il 90% degli elettori contrario a unirsi con l’ex premier. L’ex ministra radicale propone una "lista di scopo" per non disperdere i voti.

Strategie elettorali. Calenda e Renzi divisi. Ma entrambi vorrebbero allearsi con Emma Bonino

Strategie elettorali. Calenda e Renzi divisi. Ma entrambi vorrebbero allearsi con Emma Bonino

"Noi ci siamo", si associa Matteo Renzi. "Non ci capirebbe nessuno", si sgancia Carlo Calenda. La proposta di lista unitaria nel nome degli Stati Uniti d’Europa, avanzata nei giorni scorsi da Emma Bonino, non scavalca le macerie del Terzo Polo. Ciò non toglie che Italia Viva e Azione siano identicamente interessate ad aggregare e impegnate a blandire +Europa. Che rischia pertanto d’esser chiamata a dirimere il tema delle liste per le Europee in uno dei due sensi. Oppure andar sola. Tanto che il segretario, Riccardo Magi, per il momento non si sente "di escludere nulla". Anche se dai sondaggi risulta una netta preferenza degli elettori per l’alleanza con Azione.

Non è a un bivio che Bonino intendeva condurre +Europa. Né a raccogliere le macerie del Terzo Polo. Anzi. L’obiettivo era piuttosto "unire le famiglie europee di Alde e Pde", spiega Magi, in vista di una legislatura dove la dialettica tra europeisti e nazionalisti sarà cogente. Per dirimere le sigle: Alde (Alleanza dei liberali e democratici per l’Europa), nata nel 1976, riunisce una settantina di forze, tra cui Radicali, +Europa e ultimamente Azione; al Pde (Partito democratico europeo), nato nel 2004 su iniziativa di François Bayrou e l’allora leader della Margherita Francesco Rutelli, afferiscono tra gli altri Renaissance del presidente francese Emmanuel Macron e Iv. Tutti insieme siedono al Parlamento europeo nel gruppo di RenewEurope.

Il 24 febbraio è in programma a Roma una convention con Emma Bonino (tra gli altri partecipanti: Carlo Cottarelli, Marco Bentivogli, Renato Soru, Giusi Nicolini, Nathalie Tocci) aperta a tutte le opposizioni. E in particolare a Iv e Azione, cui l’ex ministra degli Esteri propone "una lista di scopo" per non dissipare voti federalisti. Solo che l’ipotesi è già stata respinta, sia a mezzo stampa che in privato, da Calenda. Mentre Maria Elena Boschi e Enrico Borghi ribadiscono tutto l’interesse di Iv. Tanto da paventare – come fa Boschi – anche un "passo indietro" rispetto all’intenzione di candidarsi in tutte le circoscrizioni confermata da Renzi. E molto malvista da Bonino. Che non intende candidarsi e critica al riguardo la premier Giorgia Meloni e la leader dem Elly Schlein.

Ora dipende tutto da +Europa. L’area che fa riferimento al presidente Federico Pizzarotti spinge espressamente per l’accordo con Azione. Ieri, non a caso, l’ex sindaco grillino di Parma era in Sardegna per sostenere Soru con Calenda, di cui nei giorni scorsi ha presentato il libro in Emilia-Romagna. Una "fuga in avanti" che ha suscitato contraccolpi nel partito ancora stizzito per la rottura dell’alleanza alle politiche. A cominciare da Benedetto Della Vedova che esorta a partire dalla proposta Bonino senza lasciarsi invischiare dalle polemiche nostrane, ma guarda forse con maggiore indulgenza a Iv. In una posizione intermedia, anche il segretario Magi insiste a porre innanzitutto il tema degli Stati Uniti d’Europa per vedere chi ci sta senza preclusioni.

Qualche preclusione semmai sembrano averla gli elettori. Stando a uno dei sondaggi commissionati da +Europa a uno degli istituti più rinomati, oltre il 90% degli elettori si dice contrario a un’alleanza con Renzi, mentre quasi il 70% approva quella con Calenda; che nel complesso avrebbe circa un 30% di attrattiva in più. Stanti gli attuali rilevamenti, che vedono Azione sul limite del 4% e Iv al 3, come orientare il 2,5% di +Europa può decidere chi passa lo sbarramento del 4. Ragione per cui, dice Magi, "le prossime 3, 4 settimane saranno decisive" per sapere che scelta farà il partito. Compresa quella di correre in solitaria a scapito di tutti, visto che nel 2019 l’asticella è stata mancata di poco, chiedendo magari l’ennesima fatica a Bonino.