Giovedì 2 Maggio 2024

Tensione alla manifestazione pro Palestina di Roma: strappata la bandiera di Israele dalla Fao

Oltre 3mila attivisti sono arrivati da tutta Italia per unirsi al corteo. Perquisiti sette autobus arrivati da Napoli: caschi a bordo. Gli attivisti: “Censura preventiva”. Fumogeni e inni contro il governo Netanyahu

Roma, 28 ottobre 2023 – Strappata la bandiera di Israele davanti alla sede della Fao. Tensioni al corteo pro Palestina organizzata oggi a Roma, oltre 3mila partecipanti da tutta Italia. Quando il corteo è arrivato in viale Aventino, un manifestante si è staccato dal gruppo e si è arrampicato sul pennone, strappando la bandiera. Gli uomini della Digos che presidiavano il palazzo non sono riusciti a bloccarlo. Fumogeni e inni contro Israele durante il corteo.

Manifestazione contro la guerra in Palestina a Roma
Manifestazione contro la guerra in Palestina a Roma

I cori: “Israele terrorista”

La manifestazione è partita alle 15 da Porta San Paolo, in direzione di piazza San Giovanni. Ad aprire il corteo c’era una chiave gigante a simboleggiare il ritorno dei palestinesi nella loro terra. "Israele è terrorista. Israele assassino. Israele criminale”. Sono solo alcuni degli slogan urlati dai manifestanti oggi a Roma, che durante il corteo hanno inneggiato alla "Palestina libera".

Sostenitori arrivati da molte città d’Italia: da Milano a Cagliari, Napoli, Torino, Bergamo, Macerata, Caserta, Salerno, Terni e Firenze.

Autobus perquisiti: caschi a bordo

Sono stati fermati dalla Polizia e perquisiti per circa due ore sette autobus di attivisti della Rete napoletana per la Palestina, partiti dal capoluogo campano e diretti a Roma per la manifestazione nazionale. “L'iniziativa delle forze dell'ordine avvenuta all'altezza dello svincolo Roma-Sud – si legge in un comunicato diffuso dagli stessi attivisti – è stato un vero atto di censura preventiva visto che l'unico materiale sequestrato sono pochi cartelli ritenuti offensivi nei confronti di Netanyahu”.

La polizia ha anche sequestrato quattro caschi. “Abbiamo spiegato che i caschi erano di quattro ragazzi giunti sul posto dell'imbarco degli autobus a Napoli con i loro motorini”, rispondono gli attivisti napoletani.

Gli attivisti: "Censura preventiva”

“È chiaro – conclude la nota – che l'inaccettabile 'operazione di polizia e Digos' ha avuto come obiettivo, oltre la censura preventiva, quello di ritardare l'arrivo dei 350 passeggeri dei bus al concentramento. Per noi l'ennesima dimostrazione del fatto che lo Stato italiano continua ad essere schierato con quello israeliano che in barba a tutti i principi e le leggi internazionali occupa da oltre 50 anni il territorio palestinese. Uno stato succube di Israele e Stati Uniti che non può tollerare il legittimo dissenso e solidarietà verso il popolo palestinese”.