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SCIENZA

Monitoraggio continuo

Capsula russa impazzita. Roscosmos: “Impatto tra le 00.13 e le 4.51 di domattina”

Il cargo Progress, destinato alla ISS e fuori controllo, sta per ricadere sulla Terra. L'agenzia spaziale russa: informazioni sul luogo dell'impatto solo poche ore prima. Dal 1957 oltre 6800 rientri dallo spazio senza danni 

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Il cargo russo Progress (Ansa)
Mosca
Ancora poche ore e il cargo russo Progress precipiterà sulla Terra. Secondo Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, la navicella che era diretta alla ISS e che è sfuggita al controllo dovrebbe impattare con l’atmosfera fra le 00.13 e le 4.51 di domani mattina ora italiana. Ancora non si sa dove accadrà e dove potrebbero cadere eventuali frammenti.

Lunga 7 metri, pesante 7 tonnellate 
Lunga oltre 7 metri, con un diametro di 2,7 metri, la capsula Progress pesa circa 7 tonnellate. Era stata lanciata lo scorso 28 aprile e avrebbe dovuto rifornire la Stazione spaziale internazionale di attrezzature scientifiche e alimenti di prima necessità. I problemi si sono verificati subito dopo il lancio: la navetta è andata fuori controllo e ha cominciato a perdere quota, iniziando a ruotare velocemente su se stessa.
 
Informazioni sul luogo dell'impatto solo poche ore prima
Da allora è costantemente monitorata. Roscosmos sottolinea che la Progress è stata progettata per bruciare nell’atmosfera, quindi eventuali detriti in grado di raggiungere la superficie terrestre sarebbero comunque di piccole dimensioni. Per sapere con accuratezza dove avverrà l’impatto con l’atmosfera, bisognerà attendere fino all’ultimo: si saprà solo con poche ore di anticipo.

Le aree esposte
Secondo Carmen Pardini dell’Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr), “i frammenti potrebbero precipitare in qualunque località del pianeta compresa tra i 53 gradi di latitudine sud e nord. Sono esclusi quindi i poli, che non sono sorvolati dal veicolo. Facendo una valutazione generale sui rischi di rientro di oggetti dallo spazio e tenendo conto della distribuzione degli oceani e delle terre emerse, se i detriti si distribuissero su un arco di 800 km la probabilità che cadano tutti in mare e nessuno sulla terraferma è del 62%. Ma se si disperdessero su un arco di 2.000 km, tale probabilità scenderebbe al di sotto del 50%”.
 
Dal 1957 oltre 6800 rientri dallo spazio
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ricorda in una nota che dal 4 ottobre 1957, quando con il lancio dello Sputnik ebbe inizio l’avventura spaziale, fino ad oggi, sono rientrati 3.095 satelliti e 3.727 stadi e componenti di lanciatori (i razzi), per un totale di 6.822 oggetti spaziali artificiali. “Solo il rientro di quelli più grandi e massicci avviene in modo controllato: l’80% circa dei satelliti rientra senza controllo, ma si tratta di oggetti con una massa decisamente inferiore a quella della Progress, intorno ai 1.850 kg – spiega Luciano Anselmo dell’Isti-Cnr - Il picco dei casi di rientro per i lanciatori fu raggiunto nel 1989 con oltre 110, dei satelliti nel 1979 con circa 90, per le piattaforme dei lanciatori nel 1984 con oltre 20”. Attualmente in media rientrano in modo incontrollato uno stadio o un satellite a settimana, circa 50-60 l’anno. Il calcolo esclude i veicoli collegati con i programmi spaziali con equipaggio.