Tokyo2020. Amicizia, incoraggiamento, solidarietà: quanto vero 'fair play' alle Olimpiadi
"Questo è lo spirito olimpico"
Le Olimpiadi di Tokyo che si avviano verso l'ultima settimana di gare sono stati davvero un'edizione speciale e non solo per il contesto della pandemia in cui si sono svolte. Nei giorni scorsi la salute mentale degli atleti ha tenuto banco dopo il ritiro e le dichiarazioni di Simone Biles, un'attenzione al lato umano degli atleti confermato dal moltiplicarsi di gesti di gentilezza e 'fair play' tra campioni. Si sono visti gli atleti più competitivi del mondo sostenersi, incoraggiare l'avversario, celebrare insieme e asciugare le lacrime di delusione dell'altro. Ecco una rassegna dei momenti più toccanti, a partire naturalmente dalla decisione di Gianmarco Tamberi e Mutaz Brashim di condividere la medaglia d'oro.
"Un messaggio per le giovani generazioni"
Ieri allo Stadio Olimpico, i due saltatori si sono trovati in una situazione di cui avevano parlato ma in cui non si erano mai trovati: erano in parità. Nessun errore per entrambi fino a quando la barra è stata posta a 2,39, misura da record olimpico. Tre nulli ciascuno e a quel punto avrebbero potuto andare a un jump-off e sfidarsi per l'oro olimpico che invece hanno deciso di condividere. "So per certo che per la performance che ho fatto, mi merito quell'oro. Lui ha fatto la stessa cosa, quindi so che meritava quell'oro", ha detto Barshim. "Questo va oltre lo sport. È il messaggio che consegniamo alle giovani generazioni". Dopo la decisione Tamberi ha abbracciato Barshim: "Condividere con un amico è ancora più bello. È stato semplicemente magico".
Poco prima, sulla stessa pista, Isaiah Jewett degli Stati Uniti e Nijel Amos del Botswana si sono intrecciati e sono caduti durante le semifinali degli 800 metri. Invece di prendersela l'uno contro l'altro si sono aiutati a vicenda a rimettersi in piedi e si sono abbracciati.
Durante la conferenza stampa dopo la gara, un delusissimo Kanoa Igarashi che ha perso l'occasione di conquistare l'oro olimpico sulla spiaggia dove è cresciuto diventando un campione di surf, battuto dal brasiliano Italo Ferreira per poi essere anche preso di mira online da troll brasiliani, invece di sbollire la delusione in silenzio, la medaglia d'argento ha aiutato a tradurre la domanda di un giornalista per Ferreira mettendo in mostra la sua conoscenza del portoghese e un funzionario olimpico lo ha ringraziato per l'aiuto: "Sì, grazie, Kanoa" ha commentato un raggiante Ferreira.
Dopo una combattuta vittoria in tre set nella finale del round-robin di beach volley sabato a Shiokaze Park, la brasiliana Rebecca Cavalcanti ha versato per scherzo una bottiglia d'acqua sulla schiena dell'americana Kelly Claes mentre lei faceva le interviste post-partita. La squadra degli Stati Uniti aveva appena sconfitto il Brasile ma vincitrici e sconfitte ridevano, spiegando di essere amiche. "Sarò felice quando la quarantena sarà finita così potremo sedere alla stessa tavola e andare a cena insieme. È difficile stare nella bolla perché dobbiamo essere lontane", ha detto Sarah Sponcil, compagna di squadra di Claes.
Al termine della durissima gara di triathlon femminile della scorsa settimana a Tokyo, la norvegese Lotte Miller, piazzatasi 24esima, ha avuto la forza e lo spirito per incoraggiare la belga Claire Michel, che, arrivata ultima a 15 minuti dalla vincitrice Flora Duffy, è crollata a terra in lacrime, ma era riuscita a tagliare il traguardo: "Sei una combattente!" ha detto Miller a Michel. "Questo è lo spirito olimpico e tu lo hai al 100%".