Cronaca

Zimbabwe, scoperto il più antico dinosauro della storia: viveva 230 milioni di anni fa

Un dinosauro erbivoro
Un dinosauro erbivoro 
Uno studio di "Nature" rivela che era alto circa un metro, aveva una testa piccola, denti seghettati e si muoveva su due gambe. Con il ritrovamento di questo fossile si colma una lacuna nella ricostruzione dell'esistenza dei dinosauri più antichi
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Scoperto in Zimbabwe il più antico dinosauro africano, vissuto circa 230 milioni di anni fa. Chiamato Mbiresaurus raathi, era un parente dei sauropodi, caratterizzato da un lungo collo. Alto circa un metro, pesava meno di 30 chili, aveva una testa piccola, denti triangolari seghettati e si muoveva su due zampe. Il suo fossile, quasi completo, colma una lacuna geografica nella documentazione dei dinosauri più antichi, dimostrando che la loro dispersione è stata condizionata da fattori climatici. Lo indica lo studio pubblicato su "Nature" da un gruppo internazionale di paleontologi guidati dal "Virginia Tech".

Non era da solo

Il fossile di Mbiresaurus raathi è stato trovato insieme ai resti di altri animali del Tardo Triassico, come un dinosauro herrerasauride, antichi parenti dei mammiferi tipo il cinodonte, rettili corazzati come gli aetosauri e i rettili rincosauri. Simili depositi di fossili della stessa epoca erano già stati trovati in Sudamerica e in India. "I dinosauri più antichi vengono più o meno dalle stesse antiche latitudini lungo la cintura climatica temperata meridionale che si trovava a circa 50 gradi sud", spiega il ricercatore Christopher Griffin.

A Sud dell'antico continente Pangea

Proprio per questo motivo, il suo team ha deciso di condurre degli scavi nel nord dello Zimbabwe, nelle aree che rientravano in quella antica fascia climatica, colmando così il gap tra il sud del Brasile e l'India. Per  verificare l'ipotesi che i primi dinosauri fossero davvero confinati da vincoli climatici nel sud dell'antico supercontinente Pangea, i ricercatori hanno condotto uno studio statistico sull'albero evolutivo dei dinosauri, scoprendo così che la loro dispersione verso nord è avvenuta in corrispondenza di un periodo di forte umidità a livello globale (Evento Pluviale Carnico) che ha rotto le "barriere" climatiche.