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I droni in cielo per disegnare il pianeta, Naomi Osaka accende il braciere: via alle Olimpiadi di Tokyo

L'imperatore Naruhito dichiara aperti i Giochi, accompagnato da una raffica di fuochi d'artificio

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È Naomi Osaka ad accendere il braciere

Svelato il mistero dell’ultimo tedoforo. Sono tanti, due ex campioni di baseball, un medico e una infermiera, un atleta paralimpico in carrozzina, sei studenti delle prefetture colpite dal terremoto e dallo tsunami di dieci anni fa. La scala verso il braciere la sale però Naomi Osaka, la tennista che si è ritirata dal Roland Garros denunciando problemi d’ansia e suscitando un’ondata di solidarietà da tutto il mondo dello sport. Siamo all’emozionante gran finale. Nello stadio sono entrati tutti gli artisti che hanno lavorato a questa cerimonia distanziata e all’insegna della sobrietà, come aveva promesso il supervisore, l’italiano Marco Balich. Tutti portano in mano un girasole rivolto verso il sole del braciere olimpico. Le Olimpiadi possono ufficialmente cominciare. La speranza è che lo sport, le medaglie, e lo spirito dei giochi cancellino le polemiche, le dimissioni e le difficoltà che hanno accompagnato fin qui Tokyo 2020. Nel cielo sopra il National Stadium esplodono 1.288 botti. Da domani si corre per l’oro. In bocca al lupo a tutti.

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L'accensione del braciere olimpico

Siamo al momento clou della cerimonia. L’accensione del braciere olimpico. Disegnato da Saro Oki, rappresenta un sole che si apre come un fiore simboleggiando vitalità e speranza. È alimentato per la prima volta a idrogeno e la fiamma verrà trasportata dopo l’apertura in un braciere costruito ad Ariake per motivi di sicurezza.  La torcia è stata accesa il 12 dicembre a Olimpia dall’oro di Rio, la tiratrice Ana Korakaki. È passata di mano – con tutte le misure igieniche del caso – per 10mila volte.  Ha viaggiato, al netto del volo tra Grecia e Giappone, per 2mila chilometri. Il disegno rappresenta un fiore di ciliegio ed è stata costruita con lo stresso materiale con cui è fatto lo Shinkansen, il treno superveloce nipponico.

La tennista Naomi Osaka, scelta come ultima tedofora (reuters)

 

Pittogrammi umani raccontano gli sport olimpici

È il momento dell’autostima, quella che il comitato organizzatore ha dedicato alla città di Tokyo dopo un anno e mezzo durissimo. Una parte della cerimonia che festeggia l’arte dei pittogrammi (pittogrammi umani che hanno interpretato tutti gli sport olimpici) e il teatro kabuki.

Lo speciale Olimpiadi

 

L'imperatore Naruhito, come fece suo nonno Hirorito nel 1964, dichiara aperti i Giochi

L’imperatore Naruhito, come fece suo nonno Hirorito nel 1964, dichiara aperti i giochi accompagnato da un’altra raffica di fuochi d’artificio. Tokyo 2021 può iniziare e speriamo che vada tutto bene. Entra la bandiera a cinque cerchi e parte l'inno olimpico eseguito dalla Tokyo Metropolitan Symphony orchestra accompagnata da un coro di ragazzi di Tokyo e Fukushima.  Segue il tradizionale lancio di colombe. Simboliche e non vere. Una scelta resa necessaria dal brutto incidente alle Olimpiadi di Seoul nel 1988 quando gli uccelli simbolo della pace liberati durante la cerimonia sono finiti bruciati al momento dell’accensione del braciere olimpico.

 

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I discorsi ufficiali. Bach: "Saranno Giochi differenti"

Iniziano i discorsi ufficiali su un palco a forma di ventaglio, simbolo di prosperità. Apre Hashimoto Seiko, presidente del Comitato organizzatore, con un profilo basso: "Grazie alle migliaia di persone che hanno dato una mano a rendere possibile questi Giochi. Abbiamo lavorato per mettere in piedi un evento in cui gli atleti, i giapponesi e gli ospiti in arrivo dal resto del mondo possano sentirsi sicuri". Anche Thomas Bach il numero uno del Comitato olimpico internazionale contestato dai giapponesi perché alloggerebbe in una suite costosissima, vola basso : "Saranno Giochi differenti. La sicurezza sarà la priorità. Arriva il ringraziamento al Giappone per il gran lavoro e l'auguro che le Olimpiadi siano una celebrazione di pace e solidarietà per il mondo intero".

 

Commemorazione per atleti israeliani uccisi a Monaco '72

La cerimonia di apertura di Tokyo 2020 chiude anche una ferita olimpica aperta da 49 anni. Il minuto di silenzio osservato nel corso dell'evento è stato dedicato anche agli 11 israeliani uccisi in occasione dell'attentato palestinese ai giochi di Monaco 1972.  Le famiglie delle vittime chiedevano da anni al Cio un gesto che ricordasse i loro cari, richiesta respinta al mittente per quasi mezzo secolo. "C'è un gruppo di persone che occupa un posto importante nei nostri ricordi - ha detto l'annunciatore - e rappresentano tutti quelli che abbiamo perso ai Giochi: i membri della delegazione israeliana a Monaco 1972".  I parenti dei morti in Germania hanno accolto con favore l'iniziativa di Losanna. "Meglio tardi che mai" ha commentato il ministro della cultura israeliano Hili Tropper che ha ringraziato il presidente del Cio Thomas Bach per aver fatto "giustizia storica" con questo gesto.

 

È il momento dell'Italia

Tutta in bianco con il tricolore sul petto. Delegazione nutritissima. Sventolano i tricolori, uno striscione - immancabile - per la mamma.

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Manuela Di Centa, ex-fondista e membro onorario della Commissione atleti del Cio, inquadrata in primo piano dalla regia, è in piedi e applaude. Di Olimpiadi se ne intende visto che ha vinto cinque medaglie di cui due ori a Lillehammer.

 

Il momento più emozionante: la sfilata degli atleti

È il momento più bello (e di solito il più caotico e imprevedibile) della cerimonia d'apertura: la sfilata degli atleti. Qui i coreografi hanno lasciato un po' di spazio allo spettacolo per alleggerire i toni finora un po' scuri della festa olimpica iniziata con le immagini delle città deserte causa lockdown, tra cui il Duomo di Milano. La colonna sonora e la scenografia sono ispirate al mondo dei videogiochi e dei manga. Entra per prima la Grecia. Poi la squadra dei rifugiati. Seguono gli altri in ordine alfabetico. L'Italia entra per diciottesima, vestita da Giorgio Armani e dietro ai portabandiera, la tiratrice Jessica Rossi e il ciclista Elia Viviani.

La delegazione italiana (afp)

 

In coda gli Stati Uniti, organizzatori di Los Angeles 2028, seguiti dalla Francia che sta lavorando Parigi 2024 e dai padroni di casa giapponesi. A sfilata conclusa una serie di blocchi colorati portati dai bambini crea il simbolo di Tokyo 2020, duplicati dai droni nel cielo che trasformano il disegno in un'immagine della terra. Chiude il tutto, dopo una lunga discussione tra gli organizzatori, una cover di Imagine.

 

Premio al banchiere dei poveri

È il momento della Consegna dell'Olympics Laurel. Il premio attribuito dal Cio a personalità che si sono distinte nella promozione sociale dello sport. Quest'anno va a Muhammad Yunus, il banchiere dei poveri. È l'inventore del microcredito, i piccoli prestiti per avviare attività imprenditoriali nei paesi in via di sviluppo che hanno garantito al professore bengalese in Nobel per la pace nel 2006. Yunus ha fondato Yunus sport hub, una sorta di fondazione che si occupa di creare soluzioni ai problemi sociali attraverso lo sport.

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Il legno lega i Giochi del '64 ai Giochi del 2021

C'è un cordone ombelicale che lega attraverso 57 anni i giochi di Tokyo 1964 con quelli del 2021. Fatto in questa cerimonia inaugurale di legno. E' quello delle piante cresciute in mezzo secolo dai semi portati nel '64 da ognuna delle nazioni partecipanti. Utilizzato per costruire gli enormi cerchi olimpici (diametro 4 metri) al centro della scenografia che onore l'arte della falegnameria nipponica. Centinaia di lanterne accompagnano i cerchi fino a formare il simbolo olimpico. Festeggiato con un'altra raffica di fuochi d'artificio.

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Scenografia rivista: il ricordo delle vittime del Covid

La pandemia ha segnato a fondo queste Olimpiadi. Rimandate di un anno, rimaste senza pubblico, vittime di defezioni tra gli atleti e gestite in un clima di emergenza sanitaria. Gli organizzatori hanno rivisto la scenografia della cerimonia negli ultimi dodici mesi eliminando molte delle parti più spettacolari. E ha voluto ricordare le vittime del Covid con "Momento di ricordo" una canzone cantata da Moriyama Mirai.

Arriva l'imperatore Naruhito

La parte ufficiale inizia a sovrapporsi allo spettacolo.  Nel National Stadium sono entrati l'imperatore Naruhito (senza imperatrice e molto "preoccupato" che i giochi possano alimentare focolai del virus) e il presidente del Cio Thomas Bach. Otto bambini introducono l'arrivo della bandiera giapponese, portata da quattro atleti, una persona diversamente abile e un infermiere. Segue l'inno nazionale Kimi Ga Yo cantato da Misia, cantante notissima nel paese. Al National Stadium non c'è - polemicamente - Shinzo Abe, l'ex premier che ha passato il testimone all'attuale primo ministro Yoshihide.

 

Atleta corre da sola: metafora della pandemia

Via alla cerimonia di apertura: "Separati ma non da soli". Un'altra metafora figlia di questi durissimi mesi di pandemia e di lockdown. Un'atleta si allena da sola nel buio. Attorno spuntano altri maratoneti solitari. Uniti però da giochi di luce che li tengono uniti anche se sono distanti e dispersi in ogni angolo del mondo. Segue una performance di danzatori con corde elastiche che ricostruiscono il lavoro del corpo umano, dal cuore ai muscoli.

 

Ore 20.00 a Tokyo. Si parte.

E si comincia a cavallo tra fantasia e realtà. Musica primordiale, note scelte perché comuni a tutti i popoli della terra. E un video di figure geometriche che poco alla volta prendono la forma del National Stadium. La finzione grafica diventa poi immagine reale dello stadio. E un lungo lungo countdown con immagini girate in questi giorni di vigilia tra gli atleti. Allo zero partono i fuochi d'artificio, 694 botti con i colori dominanti della prefettura di Tokyo.

 

Tokyo alza il sipario, con un anno di ritardo causa Covid, sulle Olimpiadi. L'edizione 2021 è stata a lungo in dubbio causa pandemia. Ma la parola, malgrado i dubbi di un paese dove gran parte dei cittadini è contraria alla manifestazione - passa oggi a gare e medaglie. I Giochi partono davvero. In assetto anti-virus, senza spettatori, con misure di sicurezza eccezionali e con qualche defezione di lusso, ma partono. Primo atto ufficiale: la cerimonia di inaugurazione (un po' in sordina) di questa sera al National Stadium. Il progamma dell'evento è top secret. Unica certezza: il copione  è stato riscritto da zero negli ultimi 12 mesi per "tener conto della realtà", dicono gli organizzatori. Niente eccessi o effetti speciali, via manga e karaoke. Assente, pare, anche Super Mario che - impersonato dall'ex premier Shinzo Abe - aveva partecipato alla chiusura dell'edizione di Rio dando appuntamento a tutti nella capitale nipponica.  

Tutto, comunque, è pronto. Il prato dello stadio è coperto da teloni bianchi e neri, gli spalti sono desolatamente vuoti. Gli spettatori "in presenza" saranno 950 persone, 800 ospiti (tra cui Jill Biden, moglie del presidente Usa, ed Emmanuel Macron) e 150 giornalisti. Il via ufficiale alle Olimpiadi sarà dato dall'imperatore Naruhito, "preoccupato" come tutti i suoi concittadini che i Giochi diventino un focolaio per il Covid. Lo show sarà a misura di telecamere. L'audience prevista è di 340 milioni di persone (i diritti tv per i cinque cerchi sono stati pagati oltre 3,5 miliardi di dollari). L'80% degli atleti è vaccinato ma stasera sfileranno solo rappresentanze ridotte delle squadre. Precedute, novità di Tokyo 2021, da due portabandiera, un uomo e una donna in nome della parità di genere.

Jill Biden, moglie del presidente USA e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron (afp)

L'ordine della sfilata è quello classico di tutti i Giochi: prima la Grecia, noblesse oblige, poi il team dei rifugiati, quindi tutti gli altri in ordine alfabetico (con lettere giapponesi). L'Italia sfilerà per diciottesima, dietro la tiratrice Jessica Rossi e il ciclista Elia Viviani incaricati di sventolare il tricolore. In coda arriveranno gli Usa (organizzatori di Los Angeles 2020), Francia - in onore di Parigi 2024 - e i padroni di casa del Giappone.

Il grande dubbio prima del via alla cerimonia è chi sarà ad accendere il braciere: si fa il nome della tennista Naomi Osaka. Oppure del ginnasta Shun Fujimoto che ai giochi di Montreal portò la squadra nipponica all'oro gareggiando stoicamente agli anelli e sul cavallo con maniglie malgrado un ginocchio distrutto nell'esercizio al corpo libero. La favorita è comunque la leggendaria Kaori Icho, quattro ori olimpici e dieci mondiali consecutivi nella lotta tra il 2004 e il 2016. Se sarà davvero lei lo scopriremo scorrendo minuto per minuto il film di questa attesissima (e tormentatissima, viste de dimissioni last-minute del direttore dell'evento) cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Tokyo.