Economia

Auto blu in ritirata: dal 2011 sono più che dimezzate

Auto blu in ritirata: dal 2011 sono più che dimezzate
I dato del dipartimento Funzione Pubblica analizzati dal Centro studi enti locali: a fine 2022 30.665 vetture dalle 72 mila del 2011
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MILANO - La cura dimagrante delle auto blu avviati dai governi a partire dal 2011  ha sortito gli effetti sperati e negli ultimi 11 anni il numero di vetture si è più che dimezzato. È quanto emerge dai dati diffusi dal dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Formez pa, analizzati dal Centro Studi Enti Locali, al 31 dicembre 2022 le auto blu e grigie in dotazione alle amministrazioni pubbliche italiane erano 30.665. Sette auto su 10, tra quelle in dotazione alle amministrazioni pubbliche italiane, sono di proprietà (21.770). A queste si sommano 7.981 veicoli a noleggio, di cui solo 17 con conducente, e 533 auto in leasing. Ancora meno quelle in comodato (379).

Diversamente da quanto avviene attualmente, l'adesione al monitoraggio delle auto di servizio nel 2011 era facoltativa. Il dato che ne emerse (sicuramente sottostimato rispetto a quello reale) fu di 72.000 auto di cui 2mila auto blu destinati agli eletti (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali), 10.000 auto blu riservate ai vertici apicali delle amministrazioni (di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali) e 60.000 auto grigie (senza autista, a disposizione degli uffici per attività strettamente operative).

Sono escluse da queste cifre le oltre 60mila auto adibite a scopi di sicurezza e difesa e in dotazione alla polizia municipale e provinciale. "Sebbene la curva, negli ultimi anni, abbia fatto registrare una piccola ripresa, rispetto ad allora il parco delle auto pubbliche si è complessivamente quindi più che dimezzato", scrive il Csel.

"Record" positivo nel 2019

Le auto censite al 31 dicembre 2019 erano 25.668, l'anno dopo sono state 26.627 e, alla fine del 2021, il totale dei mezzi era di 29.894. Va precisato però che parallelamente è diminuito il tasso degli enti inadempienti all'obbligo di comunicare i dati relativi ai propri veicoli. Quelle 5mila auto in più che risultano all'attivo degli enti rispetto al dicembre 2019, potrebbero verosimilmente non essere il frutto di una effettiva espansione del parco mezzi, quanto piuttosto delle auto che erano rimaste fuori dalla fotografia scattata allora.

Il dato virtuoso dei comuni

Se si guarda al dato dei comuni, ad esempio, ne emerge che i mezzi in loro possesso alla fine dell'anno scorso erano 14.765 contro i 12.035 di tre anni prima. Nel 2020 però i dati presi in considerazione attenevano solo al 71% dei comuni contro l'86% dell'ultimo censimento. Fatte le dovute proporzioni quindi, sebbene ci sia stato un aumento di 2.730 auto, in realtà il rapporto tra ente e veicolo è leggermente sceso passando da 2,3 a 2,2 mezzi per amministrazione.

Un andamento che si ritrova anche in altri segmenti: i mezzi a disposizione delle province sono passati da 1.053 del dicembre 2019 agli attuali 1.111, ma a fronte di un incremento del 5% del numero di amministrazioni rispondenti. Per regioni e province autonome l'ultimo dato parla di un parco auto di servizio pari a 1.667 contro i 1.326 di due anni prima ma la percentuale di adesione al censimento è passata dal 66% al totale 100%.

Stabile il dato delle amministrazioni

Perfettamente comparabili, invece, i dati relativi alle amministrazioni dello Stato che hanno sempre fatto registrare l'en plein di partecipazione al censimento. In questo caso c'è stato un effettivo aumento del numero delle auto di servizio. A parità di dati trasmessi (100%), si è infatti passati dai 196 mezzi del 2019 ai 178 del 2020, 221 del 2021 e 224 del 2022. In nove casi su dieci, queste vetture sono a disposizione degli uffici e non hanno un autista dedicato. Solo 1.072 quelle che sono ad uso esclusivo con autista (l'auto blu per antonomasia) e 1.627 quelle a uso non esclusivo con autista.