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Economia

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Intrattenimento e media, nel 2026 il mercato italiano varrà 40,8 miliardi

Intrattenimento e media, nel 2026 il mercato italiano varrà 40,8 miliardi
Attesi ricavi a 36,6 miliardi di euro a fine 2022. Forte la spinta alla digitalizzazione con il mondo dei contenuti on demand a fare da traino. Ancora male quotidiani (-2,1%) e riviste (-2%)
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Il mercato dell’intrattenimento e dei media italiano ha registrato un buon andamento nel primo semestre del 2022. E la previsione è che chiuderà l’anno con ricavi complessivi a 36,6 miliardi di euro, a fronte di un 2021 a 34,3 miliardi (+9,6% sul 2020), che a sua volta superava il valore pre-pandemia: 33,9 miliardi nel 2019. Il trend di crescita è positivo e robusto, come evidenzia lo studio PwC Entertainment & Media Outlook in Italy 2022-2026, che delinea le previsioni del mercato E&M al 2026. Ma la congiuntura economica e geopolitica getta qualche ombra su tutto il settore.

Se paragonati alla crescita del Pil (+6,6%), i ricavi del settore hanno registrato un +9,6%. E la proiezione dello studio di PwC è di arrivare a oltre 40,8 miliardi di euro nel 2026. L’andamento del Pil è da tenere in considerazione perché tradizionalmente può influenzare alcuni tra i più importanti indicatori del settore E&M, come la spesa generica del consumatore e quella inerente alla pubblicità, che nel 2022 cresceranno rispettivamente del +5,4% e del +10,5% (trend che sarà mantenuto nel periodo di previsione al 2026).

Le nuove abitudini di consumo mostrano come la digitalizzazione abbia accelerato anche il mondo dell’intrattenimento e come anzi sia divenuta cruciale. Crescono infatti i segmenti i cui tratti digital si fanno sempre più preponderanti: music (+12,7% per la sola componente consumer, con un incremento di 486 milioni di euro), videogames (+6,6%, incremento di oltre 1 miliardo), video over-the-top (Ott) (+14,6%, incremento assoluto di 1,2 miliardi di euro), VR (+21,3%), ed E-sports (+48,2%). Si assiste a un complessivo aumento degli investimenti in infrastrutture e asset, sia pubblici, sia privati: tra i benefici ottenuti, la disponibilità di contenuti E&M sempre più avanzati e immersivi.

Attualmente oltre metà dei ricavi E&M in Italia sono digitali, quota che si stima arriverà al 61,9% nel 2026. A oggi, nella parte digitale, il contributo maggiore in termini di ricavi viene garantito dai segmenti internet advertising e internet access (rispettivamente il 53,2% della spesa pubblicitaria e il 40% della spesa consumer nel 2022). Per quanto riguarda la fruizione di contenuti video, viene confermata la sempre maggiore richiesta di contenuti on-demand, con il segmento streaming Ott che registra il superamento della soglia di 1 miliardo di euro di ricavi per la prima volta e un aumento del 56% rispetto 2020.

Nella dimensione tradizionale, nonostante i diversi segmenti siano interessati dalla diminuzione dei ricavi (nel 2022 i quotidiani decrescono del 2,1% mentre le riviste del 2%), la componente non-digital aumenterà dello 0,9%, con una crescita trainata dalla ripresa delle componenti più colpite dalla pandemia, ovvero cinema (+146,1% nel 2022) e music (+32,7% nel 2022): trend che si confermeranno da qui al 2026.

Su tutto il settore però, come si diceva, si teme l’onda lunga di inflazione, caro materie prime e situazione geopolitica. Ci si aspettano conseguenze sia lato consumatori, che si vedono ridotta la propria capacità e propensione alla spesa, sia lato business.