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Autostrada, senza Tutor tornano gli Autovelox

Postazioni fisse di nuovo in super lavoro, ma arrivano anche quelle mobili, con pistole laser e altri sistemi di rilevazione di velocità Video - Foto - La mappa delle postazioni fisse

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Rivoluzione in autostrada: con i Tutor definitivamente spenti, e in attesa che arrivino i nuovi (Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti N. 3338 del 31 maggio 2017) tornano alla ribalta gli Autovelox.

Sulla rete autostradale ci sono infatti ancora oggi 108 postazioni fisse (qui l'elenco completo), le famose scatole di cemento celesti, pronte a tornare a fare il super lavoro di un tempo. Va detto infatti che questi punti di controllo non sono mai stati disattivati del tutto, anche se ovviamente il superlavoro del Tutor li aveva relegati ad un ruolo di secondo piano dal punto di vista dei controlli.

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D'altra parte proprio questi Autovelox insieme al Tutor fanno parte di un importante piano di investimenti per il potenziamento e l’ammodernamento della rete autostradale. E il controllo elettronico della velocità è uno dei cardini di questa strategia.
 
La mappa delle postazioni fisse
 
Ricordiamo che il limite di velocità in autostrada e' di 130Km/h e in caso di pioggia il limite massimo scende a 110 Km/h e che la stessa Polizia Stradale più volte ha rivolto l'invito rivolto a tutti coloro che viaggiano in autostrada di guidare con prudenza lungo tutta la rete e non solamente in prossimità dei rilevatori di velocità.
 
 Ma, si sa, frenate da pit stop e ripartenze a razzo sono la norma con gli Autovelox. E in passato non sono neanche mancate le polemiche sull'eccesiva comunicazione delle posizioni degli Autovelox fissi con segnaletica di preavviso e poi un apposito cartello collocato sopra gli autovelox stessi. Manca solo la banda musicale che li preannuncia, i fuochi d'artificio e poi il quadro sarebbe completo. Senza contare poi che ormai anche il navigatore satellitare più scamuffo suona quando l'auto sta per entrare in una delle zone con controllo di velocità.

In realtà ora non ci saranno solo le 108 postazioni fisse, ma sarà rafforzato enormemente la rpesenza delle stazioni mobili, soprattutto in presenza di cantieri.
  Insomma, la caccia agli automobilisti dal piede pesante è sempre aperta. E potrebbe diventare anche più severa di prima: chi prima - avendo una notevole capacità economica - poteva ignorare i Tutor (aveva la possibilità di non comunicare all’autorità i dati del conducente e quindi pagare una seconda multa di 282 euro senza alcuna decurtazione dei punti dalla patente), ora dovrà stare più attento perché come avviene in altri Paesi europei potrebbero arrivare anche in Italia contestazioni immediate di violazioni di velocità grazie all'uso di doppie pattuglie. Una che constata la violazione, l'altra più avanti che blocca l'auto. In questo caso, patenti a rischio. Altro che "via libera per tutti".

Intanto in un documento ufficiale si legge che "Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia precisano che a valle dell’avvenuta disattivazione del sistema continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada.
Secondo la Corte Autostrade per l’Italia non ha alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per tali motivi che la Corte d’Appello non ha ritenuto Autostrade per l’Italia legittimata ad ottenere la sospensione dell’esecuzione della sentenza del 10 aprile scorso".