Scienze

Un asteroide verso la Terra: ci sfiorerà nel 2082. "Rischio di impatto ancora basso"

(Credits: Nasa Jet Propulsion Laboratory) 
Si chiama 2019 DS1 passerà molto vicino, a circa 165.000 chilometri. Abbastanza da essere un osservato speciale. Secondo gli scienziati potrebbe liberare energia pari a mille Hiroshima, ma è ancora tutto molto incerto
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UN asteroide grande come un palazzo si avvicinerà parecchio alla Terra, un incontro ravvicinato che gli astronomi stimano avverrà nel 2082. La probabilità di una collisione è ancora molto bassa, ma le dimensioni di questo oggetto (tra i 20 e i 40 metri di diametro) e la sua traiettoria, ne fanno comunque un 'osservato speciale'. Se entrasse in atmosfera, infatti, è la stima degli scienziati dell’Istituto di Astrofisica de Canarias, potrebbe liberare un'energia pari a quella della meteora che devastò 2.000 ettari in Siberia all’inizio del Novecento.

Spazio, la simulazione della traiettoria dell'asteroide che sfiorerà la Terra nel 2082

L'esperto: "Oggetto spaziale da tenere d'occhio"

Scoperto a febbraio dal Catalina Sky survey, 2019 DS1, non è un gigante. Misura dai 20 ai 40 metri di diametro e non desta particolari preoccupazioni secondo gli esperti. Innanzi tutto non costituisce una minaccia planetaria, anche se è un oggetto che potrebbe creare seri danni a livello regionale o su grandi città. È invece un’opportunità per studiare un oggetto che potrebbe, in futuro, colpire il nostro Pianeta, con tutto il tempo per studiare contromisure: “La probabilità di impatto con la Terra è ancora piuttosto bassa – spiega Giovanni Valsecchi dell’Inaf e membro dello Steering committee dell’International asteroid warning network (Iawn), la rete internazionale che monitora gli oggetti potenzialmente pericolosi –nell’ordine del 1,5 per mille. Diciamo che non ci perdiamo il sonno ma dobbiamo tenerlo d’occhio anche per 'tenerci in allenamento'".

Le dimensioni degli asteroidi

Le dimensioni di 2019 DS1 sono simili anche a quelle della meteora che esplose sul cielo di Cheljabinsk, in Russia nel 2013, mandando in frantumi migliaia di finestre e causando oltre mille feriti. Ma c’è ancora molta incertezza sulle misure e su quello che potrebbe effettivamente accadere: "Le dimensioni degli asteroidi si calcolano in base alla luminosità che osserviamo – sottolinea Valsecchi – ma alcuni riflettono di più la luce e altri meno, a seconda della composizione. Gli effetti che avrebbe se entrasse in atmosfera dipendono da molti fattori, dalla velocità dell’oggetto, attorno ai 10 chilometri al secondo, alta ma non altissima. E dalla traiettoria con la quale entra in atmosfera. Questo influisce sulla quota alla quale libera l’energia".

La meteora di Cheljabinsk

In poche parole, più in alto (e quindi più lontano) avviene l’esplosione, se dovesse accadere sopra un centro abitato, meno danni ne deriverebbero. "I 'se' sono molti – riprende Valsecchi – se dovesse avvenire su una città come Roma sopra il Colosseo, e liberasse energia a basa quota sarebbe come una bomba atomica lanciata dal nemico. In altri casi potremmo avere solo qualche vetro rotto. La meteora di Cheljabinsk, per fare un esempio, ha liberato circa 440 kilotoni di energia (circa come 30 bombe di Hiroshima ndr) in tre flash, ha attraversato l’atmosfera orizzontalmente e ha cominciato a rompersi quando era ancora a quota alta”. Secondo Julia de León, principal investigator dell’Instituto de Astrofísica de Canarias, l’asteroide che si avvicinerà potrebbe liberare energia pari a quella dell’evento di Tunguska (in Siberia) del 1908 (10-15 megatoni, come mille Hiroshima). Tuttavia, per ora, si prevede che passerà a circa 165.000 chilometri sopra le nostre teste, più o meno a metà della distanza che ci separa dalla Luna. Abbastanza vicino da rappresentare una minaccia.

"Se si fosse trattato di un asteroide di un chilometro di diametro ovviamente sarebbe stato diverso – conclude Valsecchi – un oggetto di 20 metri ha un interesse accademico, e sicuramente rappresenta un’ottima occasione per mettere alla prova i nostri osservatori e i nostri calcoli. La speranza è quella di escludere la probabilità di impatto, altrimenti sarebbe un caso classico sul quale esercitarsi in vista dell’incontro nel 2082" e magari sperimentare le contromisure per affrontare un’emergenza di questo tipo: le tecnologie per evitare di fare la fine dei dinosauri allo studio come deviare un oggetto dalla sua rotta di collisione con la Terra, una già prevista da Nasa ed Esa nei prossimi anni.