Serie Tv

Ultim'ora

Giovanni Toti verrà interrogato tra due giorni, giovedì 23 maggio

Cesare Bocci: "Frassica è il parente che tutti vorrebbero avere"

Cesare Bocci: "Frassica è il parente che tutti vorrebbero avere"
Il Mimì Augello di Montalbano nella serie 'I fratelli Caputo', su Canale 5. Dove tornerà anche con 'Viaggio nella grande bellezza'
2 minuti di lettura

Per milioni di italiani è lo sciupafemmine Mimì Augello, l’amico di Montalbano. Da domani, su Canale 5, Cesare Bocci sarà la guida del Viaggio nella grande bellezza, percorso in sei puntate che debutta con lo speciale Nativity: il Natale nell’arte, che racconta come gli artisti abbiano rappresentato la nascita e la fanciullezza di Gesù per proseguire tra le bellezze di Roma, Torino, Venezia, Assisi, Orvieto, e il genio di Leonardo. Mercoledì sera, sempre su Canale 5, è protagonista con Nino Frassica della serie I fratelli Caputo di Alessio Inturri, «classica commedia sulla rivalità Nord-Sud in cui io e Nino siamo fratelli che si conoscono da adulti. Lui organizza eventi, io faccio il commercialista ma torno al Sud per diventare sindaco del paese». A gennaio girerà la seconda stagione di Imma Tataranni con Vanessa Scalera.

Bocci, com’è la guerra, tutta da ridere, con Frassica?
«Lavorare con Nino vuol dire non annoiarti mai. È straordinario, in questa serie dà sfogo alla sua capacità di improvvisazione e tu devi stare al suo passo. Si è creata un’alchimia incredibile, lavorare con lui è un privilegio, facevo fatica a trattenere le risate. Credo che in un periodo come questo l’ironia faccia bene allo spirito».

 

Cesare Bocci, 63 anni. Nella foto in alto è con NIno Frassica nella serie di Canale 5 'I fratelli Caputo'
Cesare Bocci, 63 anni. Nella foto in alto è con NIno Frassica nella serie di Canale 5 'I fratelli Caputo' 

Ha mai pensato che il ruolo di Mimì Augello l’avrebbe potuta imprigionare?
«Mai, perché non è il protagonista. È un ruolo per cui cui sono grato, noi attori cerchiamo col lanternino personaggi scritti così bene. È stato un regalo incontrare un regista come Alberto Sironi (scomparso il 5 agosto 2019, ndr), che si è inventato la grammatica visiva dei libri di Camilleri».

Ha ricreato un mondo teatrale.
«Alberto ha lavorato tanto con il suo grande aiuto Francesco Nardella, hanno scovato attori straordinari nei teatri. Mimì è un mascalzone senza cattiveria, ama le donne».

Quale sarà il futuro di Montalbano?
«La Rai ha ancora un film inedito da mandare in onda, Il metodo Catalanotti. Onestamente non so cosa succederà, dopo la scomparsa di Sironi e dello scenografo Luciano Ricceri si è chiusa un’era. In Riccardino, l’ultimo romanzo di Camilleri, il personaggio di Mimì non c’è».

 

Bocci con Luca Zingaretti in un episodio de 'Il commissario Montalbano'
Bocci con Luca Zingaretti in un episodio de 'Il commissario Montalbano' 

Da attore a divulgatore: le piace cambiare?
«Avevo già condotto su Rai 3 Il giallo e il nero, poi 60 puntate di Segreti, i misteri della storia per Tv2000. L’arte mi piace tanto, mi definisco “un ignorante pentito”. Quando avevo la possibilità di studiare non studiavo... Mi appassiono, consapevole delle mie lacune. Quando mi hanno offerto di fare un viaggio nella bellezza ho detto solo grazie. Trasferisco le mie emozioni al pubblico, sono un conduttore/spettatore».

Si sente un po’ l’Alberto Angela di Mediaset?
«Magari. Sono un grande fan, di Piero e di Alberto. Ricordo di avergli chiesto un autografo in un’area di servizio. Ha una preparazione pazzesca, lui è un uomo colto. Io faccio da Cicerone, non sono un esperto ma un curioso dell’arte. In Italia abbiamo un patrimonio immenso e dobbiamo essere alleati: la divulgazione dovrebbe esserci su tutte le reti senza concorrenza».