Mondo Solidale

Lavoro minorile, oltre 160 milioni i bambini derubati dell’infanzia: due le aree a rischio, il Perù e l'India.

Lavoro minorile, oltre 160 milioni i bambini derubati dell’infanzia: due le aree a rischio, il Perù e l'India.
Il rapporto di Terres des Hommes. Sono 9 milioni in più rispetto agli anni precedenti. L’ ILO (Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite) denuncia il grave aumento. il rischio quotidiano della vita
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ROMA – Per milioni di bambini, la pandemia ha significato fame, povertà e un ostacolo al loro diritto all’istruzione. Questo denuncia il Rapporto sul lavoro minorile 2022 della Federazione Internazionale Terre des Hommes. I dati internazionali sul lavoro minorile sono allarmanti e senza precedenti. Per la prima volta in 20 anni, il fenomeno è in aumento a livello mondiale e il Covid19 ha esposto quasi 9 milioni di bambini in più al rischio di depauperamento del loro diritto a una crescita sana e a un’istruzione adeguata.

Bambini abusati per lavorare. In questo violentissimo 2022, ma già dal 2020, i minori costretti a lavori ignobili sono in crescita, nel mondo. I bambini tra i 5 e gli 11 anni sottoposti a mestieri inconciliabili con la loro età sono aumentati in modo significativo e rappresentano poco più della metà del totale a livello globale. Dal 2016, il numero di bambi tra i 5 e i 17 anni occupati in lavori pericolosi (che possono danneggiare la salute e lo sviluppo psico-fisico e morale dei bambini e adolescenti) è aumentato di 6,5 milioni, fino a raggiungere 79 milioni. Oltre 1/3 dei bimbi che lavorano, tra i 5 e i 17 anni, non va a scuola. Sono bambini per lo più costretti a lavori pesantissimi, soprattutto nel settore agricolo e nelle miniere di tutto il mondo (Africa e India in testa: i bambini hanno mani piccole, adattissime all’estrazione di metalli e pietre preziose, indispensabili alla crescita delle industrie del primo mondo). Sono più i bambini che le bambine a essere costretti a questo genere di umiliazioni. A oggi, sono aumentati per una cifra pari a 9 milioni rispetto agli ultimi anni.

Le zone a più alto sfruttamento minorile. Nell’Africa sub-sahariana, la crescita della popolazione, le crisi ricorrenti, l’estrema povertà e le misure inadeguate di protezione sociale hanno costretto ulteriori16,6 milioni di bambini in forme di lavoro minorile negli ultimi quattro anni. Anche nelle regioni in cui c’è stato qualche progresso sin dal 2016, come l’Asia e il Pacifico e l’America latina e i Caraibi, il COVID-19 sta mettendo in pericolo questi progressi.

La condizione dei bambini in Perù e India. In concomitanza con la Conferenza mondiale sull'eliminazione del lavoro minorile, (tenutasi dal 15 al 20 maggio scorsi a Durban, Sud Africa) e ai dati ILO (Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite)Terres des Hommes fa uscire il Rapporto sul Lavoro minorile 2002, incentrato sullo sfruttamento dei bambini in Perù e India, dove sono abusati in modo indecente. Attraverso dei casi-studio, il report dimostra come molti bambini hanno rinunciato ad andare a scuola e hanno dovuto iniziare a lavorare per garantire la sopravvivenza delle loro famiglie. Anche lo strumento della didattica a distanza purtroppo non è stata una soluzione alla portata di tutti.

Abbandono scolastico e matrimoni precoci. In tanti Paesi del mondo i bambini, e soprattutto le bambine, hanno perso molte ore di scuola, perché non hanno avuto accesso agli strumenti tecnologici per seguire le lezioni da remoto. In entrambi i Paesi, la pandemia ha reso difficile l'approvvigionamento alimentare e in India è anche aumento il rischio di matrimoni precoci per le ragazze, dato che le famiglie non sono più in grado di garantire loro cure e sostentamento. Terre des Hommes hanno coinvolto direttamente i bambini, i ragazzi lavoratori, insieme ai loro genitori, insegnanti e rappresentanti dei governi, attraverso workshop durante i quali sono state elaborate raccomandazioni chiare per tornare a condizioni di vita sostenibili ed eque dopo la pandemia. I ragazzi e le ragazze chiedono opportunità educative e strumenti digitali, in modo da poter continuare a studiare a casa.

Bambini peruviani: grandi venditori ambulanti. Per dare un’idea separata tra le due realtà sudamericana e pacifica, i bambi peruviani lavorano soprattutto come venditori ambulanti. I loro genitori hanno perso il lavoro durante la Pandemia e non vedono opportunità nel loro futuro. Prima del Covid19, andavano a scuola, ma negli ultimi due anni non hanno avuto altra scelta che abbandonare gli studi e aumentare il loro lavoro in strada. Il personale scolastico e i funzionari governativi peruviani immaginano un sistema educativo che fornisca le risorse tecnologiche necessarie per garantire l'accesso dei bambini all'apprendimento anche in caso di future emergenze.

I piccoli raccoglitori di materiale tossico. Bambini indiani: grandi raccoglitori di mica, il minerale tossico, ma necessario alle grandi industrie. In India, ragazze e ragazzi riferiscono di dover compensare la perdita di reddito dei genitori scavando nelle miniere di mica: un minerale che viene utilizzato anche nell’industria cosmetica ed elettronica, per la sua lucentezza perlacea e la sua buona conduttività. Si tratta di un lavoro estremamente pericoloso: spesso devono scendere in pozzi non protetti fino a 20 metri di profondità e bambini e ragazzi rischiano la vita durante l'estrazione. In India, bambini e adulti vorrebbero che il governo mettesse a disposizione borse di studio, materiale scolastico e biciclette per le ragazze e i ragazzi provenienti da famiglie vulnerabili, nonché il trasporto gratuito per gli studenti che si recano in una scuola al di fuori del loro villaggio. Inoltre, i bambini, le bambine e le loro famiglie chiedono condizioni di lavoro dignitose per gli adulti.

Il ruolo della comunità internazionale. "Il rapporto mostra quanto i bambini stiano soffrendo per le conseguenze della pandemia - commenta Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia e rappresentante del Consiglio internazionale della Federazione - Il benessere dei bambini è minacciato dalle conseguenze della pandemia. Nelle regioni del mondo in cui siamo presenti, vediamo un aumento allarmante dello sfruttamento del lavoro minorile. La comunità internazionale deve impegnarsi con misure che permettano ai più poveri di convivere con le conseguenze del Covid19 e di riavere accesso all'offerta economica e all’ assistenza sociale. Questo deve includere, soprattutto, la protezione dell’infanzia contro la violenza e l'accesso all'istruzione che permetta ai bambini e alle bambine di ricevere un'educazione e di non essere sfruttati".