Mondo Solidale

“Fa’ la cosa giusta”: ecco le parole che ci vogliono per un mondo differente e rendere visibile l’essenziale

“Fa’ la cosa giusta”: ecco le parole che ci vogliono per un mondo differente e rendere visibile l’essenziale

Il glossario “Dal dire al fare”. Il mondo non si cambia a parole ma per immaginare qualsiasi cambiamento il primo passo è dargli un nome

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ROMA – “Rendere visibile l’essenziale” è il tema della 20esima edizione di “Fa' la cosa giusta! Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili” che celebra i suoi 20 anni con un “glossario” di 80 parole su diritti, sostenibilità sociale e ambientale. Il mondo non si cambia a parole ma per immaginare qualsiasi cambiamento il primo passo è dargli un nome. Si intitola “Dal dire al fare” il glossario pubblicato in occasione dei 20 anni della fiera “Fa’ la cosa giusta!” (22-24 marzo, a Milano).

Le ottanta parole senza retorica. Ottanta parole essenziali, da “Alberi” a “Zero”.Non si tratta di un mero esercizio retorico. Le 80 parole scelte e commentate sono il precipitato di due decenni di cambiamenti culturali, sociali, climatici e lessicali. Il vocabolario nasce dall'esigenza di “rendere visibile l’essenziale” -tema di questa 20esima edizione- ma soprattutto vuole raccontare attraverso le parole come è cambiato il mondo dai primi anni Duemila, quando lo slogan “Un altro mondo è possibile” risuonava carico di speranza, a oggi, in cui i Fridays for future lanciano cupi moniti come “No planet B”.

Ma quali sono le parole scelte? Sono, ad esempio, le parole da sempre distintive dell’economia solidale, come “Sostenibilità” o “Consumo critico” e che, come ogni materia viva, sono cresciute, hanno preso forza, sono diventate d'uso comune, hanno attirato parole satellite, si sono evolute e oggi hanno un significato e un “peso” differente, in conseguenza delle trasformazioni culturali e storiche. Sono le parole che sono “invecchiate bene”, fino a diventare dei classici, come l'ossimoro “Finanza etica” o “Commercio equo e solidale; ma sono anche i neologismi che esprimono l'inquietudine o il disagio di un'epoca, come “Infodemia” o “Ecoansia”, oppure le giovani sorelle di resistenza, come “Restanza” o “Resilienza”. Sono le parole controverse che stimolano il dibattito come “Descrescita” e “Greenwashing”; o quelle che nel testo palesano il posizionamento della fiera, come nel caso di “Armi” o di “Disuguaglianza”.

L’originee e il senso di parole che aprono mondi. Ma l'obiettivo principale della maggior parte dei lemmi è distillare e concentrare in poche righe e battute le informazioni essenziali su origine, senso e attualità di parole che a volte aprono mondi, come “Diritti” o “Ecologia integrale”, fino a concetti astratti quali “Limite” o “Prossimità”, ma sempre restando fedeli a una scelta divulgativa laica e lineare, quale era fin dall'inizio quella dei giornalisti di Terre di mezzo che hanno inventato “Fa’ la cosa giusta!”. Oppure ci si sofferma proprio sui temi che la fiera ha contribuire a portare alla luce, quali “Biologico”, “Turismo responsabile” o “Cammini”, con una speciale attenzione al cibo in “Fame”, “Sovranità”, “Land grabbing”. Quando poi non basta la parola, ci sono i numeri a supportarne il senso, con statistiche aggiornate e fonti autorevoli, con le citazioni degli illustri relatori tra quelli dei quasi 5mila eventi culturali proposti in questi 20 anni, ad esempio Francesco Gesualdi o Naomi Klein.

La narrazione che imbastisce grandi scenari globali. In sintesi c'è un filo rosso che accompagna le parole, una narrazione che imbastisce grandi scenari globali -leggi “Capitale”, “Fame”, “Transizione”-; o che ricama nella quotidianità -ad esempio“Relazioni”, “Cura”, “Comunità”-; che pungola l'economia inquinante -“Fossili”, “Plastica”, “Impronta”- o che prova a rammendare le ferite del mondo -con “Gratuità”, “Altra Economia”, “Bene comune”-; fa il nodo su questioni che non si possono dimenticare come “Migranti”, “Donne” e “Futuro”. Le parole possono infine, nel tempo e nell'elaborazione collettiva, diventare azione: chi scopre l’essenziale invisibile agli occhi può diventare principe di se stesso e passare dal dire al fare, attraversando il proverbiale mare. Nei giorni della fiera il glossario sarà online e scaricabile nella sezione “Stampa” del sito di “Fa' la cosa giusta!”.

* Massimo Acanfora, giornalista, autore del glossario

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