Angelo Foletto
Dalle grida «Vergogna, vattene a casa, buffone e leccaculo» che hanno accolto a ogni entrata il “direttore bendato” Alberto Veronesi, al pugno chiuso fatto scattare dal regista Christophe Gayral in risposta alle rimostranze finali per la lettura collocata tra autunno 1967 e maggio 1968 parigino.