È uscito il libro di Francesco Rinaldi: “I nostri avi illustri degli ultimi tremila anni”

Si può fare un opera utile e nello stesso tempo divertente? Certamente sì, e Francesco Rinaldi c’è riuscito pienamente. Prima di lui si era cimentato su questo tema Antonio Colarieti che nel 1860 pubblicò Degli uomini più distinti di Rieti per scienze lettere e arti. Ottantacinque schede di personaggi noti e meno noti della Rieti che hanno operato fino alle soglie dell’unità d’Italia.

Le schede redatte da Francesco Rinaldi sono invece centoventisei e in esse sono presenti un po’ meno nobiltà locale, e più personaggi meno blasonati ma che hanno lasciato un segno della loro esistenza nel nostro territorio anche quando erano figli del popolo e non dell’aristocrazia locale. A questi Rinaldi aggiunge venticinque pittori che nel corso del tempo hanno ritratto scorci della Sabina contribuendo in qualche modo a rendere famosa la nostra bella regione […] Francesco Rinaldi ha preferito inserire i vari personaggi all’interno di capitoli storici ben precisi, cosa che porta il lettore a contestualizzare ogni personaggio non solo nel periodo storico in cui è vissuto, ma anche in relazione agli altri a lui contemporanei. Al termine della scheda, viene inserita una bibliografia per ogni personaggio.

Questa ha la duplice funzione di indicare le fonti usate per redigere la scheda, ma anche per offrire al lettore una occasione di ulteriori approfondimenti. Ma non basta, perché Francesco Rinaldi da sempre compone ballate, canzoni, poesie sugli argomenti più disparati; a volte su personaggi messi in scena nelle sue commedie in dialetto, in altre su episodi che hanno riguardato la nostra storia. […]

Roberto Lorenzetti

Prima di affacciarsi al mondo dello spettacolo, Francesco Rinaldi ha svolto diversi lavori, dall’operaio all’operatore scolastico; autore-compositore per l’infanzia, conta tre vittorie allo Zecchino d’Oro, alcune canzoni-sigla per Raiuno favole radiofoniche per Radiounorai e alcune pubblicazioni di musical per le Edizioni Paoline; per il Teatro Ragazzi, come autore, attore e regista, in venti anni di attività ha realizzato tournée sia in Italia che all’estero; ha svolto attività di volontariato presso il Centro di Cantalice per un progetto di sperimentazione teatrale per malati di Alzheimer e attualmente svolge attività di volontariato presso il Carcere Circondariale di Rieti come operatore teatrale per detenuti; come commediografo in dialetto predilige i grandi vissuti del Novecento reatino.

Ha scritto, diretto e rappresentato altre commedie: Lo succaru dé li rapari, Lo bbonu e la puzza dé la ‘ìscosa, Li lalianti, So bbenuti l’americani, Brutti gnefri e capelluni e ’A famija dé ‘na ‘orde, Quanno sfamessimo lu munnu, L’imperi, li Papi, i signuri e li re. Da citare l’autobiografia artistica Volevo farmi Papa o cantante, mi sono ritrovato allo Zecchino d’Oro e il saggio scritto a 4 mani I Comunalesi.