Progetto: Design e metodologia progettuale

Questo articolo è dedicato alla metodologia progettuale vista non solo dal punto di vista del progettista ma anche dal punto di vista della gestione di progetto (o project management). Progettare e gestire un progetto sono due cose molto diverse ma non per questo riguardano aspetti diversi del progetto. Le due competenze, infatti, devono convergere per garantire la buona riuscita del progetto nei tempi previsti.

L’aspetto manageriale del progetto

Come approfondito in questo articolo, da un punto di vista manageriale il progetto può essere gestito grazie ad una divisione in fasi che nel caso di un progetto di design possono essere individuate e determinate. Premettendo che non esiste una regola per definire le fasi di un progetto, una gestione ideale potrebbe prevedere queste quattro fasi:

  • Ricerca e analisi
  • Progettazione
  • Sviluppo
  • Rilascio/pubblicazione

Come si nota nell’immagine, ogni fase ha dei cicli previsti dai modelli standard più comuni. Si tratta di cicli essenziali nell’ambito del project management e prevedono per ogni fase del progetto le macro attività di:

  1. Analisi/Pianificazione
  2. Esecuzione
  3. Verifica/monitoraggio
  4. Applicazione

L’aspetto progettuale del progetto

“Progettare è facile quando si sa come si fa. Tutto diventa facile quando si conosce il modo di procedere per giungere alla soluzione di qualche problema.”

Bruno Munari – “Da cosa nasce cosa”, 1981

Ogni progettista che si rispetti deve avere un metodo progettuale da seguire in ogni suo lavoro. Uno dei modelli di metodologia progettuale più graditi dai progettisti di tutto il mondo è il “modello Munari”. Questo modello si basa sull’idea che la progettazione è vista come un percorso che, a partire da un problema, conduce alla sua soluzione. Nel libro intitolato “Da cosa nasce cosa” , Munari propone un metodo che viene presentato come una serie di operazioni da svolgere in una sequenza precisa e rigorosa.

Metodo Munari

Questo modello (Nell’esempio si considera un ipotetico progetto di brand identity) non è un modello fisso o assoluto ma solo un metodo che Munari stesso dichiara di essere frutto delle propria esperienza ma che è diventato negli anni un importante timone per i progettisti.

Una metodologia progettuale completa

Volendo sviluppare una metodologia progettuale che unisce i criteri di project management con quelli di progettazione. A tale scopo, si cerca di creare un modello che integri alcuni step del metodo Munari con le fasi e cicli analizzati sopra.

Il risultato è una sequenza di 16 step o operazioni raggruppate in quattro fasi (Ricerca, progettazione, sviluppo e pubblicazione) e che soddisfino i cicli sopracitati.

Fase di Ricerca

La prima fase è quella di ricerca, una fase preliminare alla progettazione e fondamentale per la buona riuscita del progetto. Partendo dalla richiesta del cliente:

studio e definizione del problema, si tratta dell’attività di analisi di questa fase. Qui, attraverso l’incontro con il cliente, con chi ci commissiona il progetto o con chi collaborerà con noi alla sua realizzazione, si identificano le necessità e le caratteristiche del problema. Insomma tutte le caratteristiche da soddisfare per risolvere il problema.

Successivamente si agisce attraverso un analisi preliminare volta ad individuare le attività da svolgere e a comprendere meglio il contesto in cui operiamo.

Il terzo step è quello del monitoraggio del progetto che ha come obbiettivo quello di individuare eventuali informazioni o materiali mancanti

Il quarto step di questa fase e del progetto, invece, è la ricerca visiva dei benchmark e dei competitor

Fase di Progettazione

Una volta conclusa la nostra ricerca, possiamo procedere con la parte operativa della progettazione.

il primo step prevede la formulazione di idee creative, un’apertura completa che punta a mettere nero su bianco tutta una serie di bozze creative che solo successivamente verranno selezionate. In questa fase è importante non farsi influenzare dalla fattibilità o da altri fattori e lasciare libero sfogo alla creatività

Il secondo step, invece è più severo. Si tratta di analizzare le bozze fatte, valutare tutte le idee e selezionare solo quelle che riteniamo più efficaci. Questa valutazione è la più difficile ma è importante tenere in considerazione tutti gli aspetti del progetto, confrontarli con le analisi fatte in precedenza e capire se soddisfano le richieste e se conducono alla soluzione finale. Lo step si conclude sulla realizzazione vera e propria (anche se non definitiva) delle proposte

Il monitoraggio di questa fase consiste nella verifica di fattibilità delle proposte e della conseguente eliminazione di quelle meno performanti

Infine, si prepara una presentazione per proporre le soluzioni al cliente

Fase di sviluppo

Anche in questa fase sono previsti quattro step che seguono il ciclo PDCA.

Raccolte le considerazioni del cliente si studiano e analizzano le modifiche. Nello step successivo si applicano le modifiche e si procede con un avanzamento semi definitivo delle proposte. Poi si verifica che tali modifiche siano coerenti con il lavoro fatto precedentemente e si termina preparando una presentazione delle proposte ottimizzate e operative.

Fase di Pubblicazione

Anche in questa fase finale, che parte solo se quella precedente non necessita di un ulteriore ciclo, sono previsti gli step di analisi (e pianificazione del lavoro), l’esecuzione dei prototipi, la verifica/approvazione e in fine, la produzione del prodotto esecutivo (Che può essere il file di stampa, la messa online del sito internet, l’esportazione di un file ad uso del cliente o il pacchetto con le varie versioni del marchio con il manuale).

Conclusione

Gestire progetti complessi può essere un problema che compromettere non solo la consegna nei tempi ma la qualità stessa del prodotto finale. Purtroppo, in molti contesti lavorativi per fare in breve tempo o per paura di sprecare tempo e risorse, si adotta un approccio sbrigativo e non pianificato, saltando step progettuali importanti o addirittura arrivando già alla soluzione senza aver fatto prima un minimo di ricerca e studio.

Tuttavia, non bisogna mai confondere il “fare le cose velocemente” con il “fare le cose di fretta“, i professionisti li riconosci perché sanno impiegare molto tempo per progettare velocemente. Essi seguono una metodologia progettuale ferrea che richiede impegno e investimento di tempo ma che alla fine permette di consegnare un risultato efficiente nei tempi previsti e limitando possibili errori.

Diffidate quindi dai creativi dell’ultimo minuto, chi agisce d’impulso e butta fuori soluzioni creative senza pensare, semplicemente, non è un professionista, non è un progettista grafico (Graphic designer).

Immagine di copertina tratta da un'illustrazione distribuita da freepik di Katemangostar

Autore dell'articolo: Roberto Maiolino

Formazione professionale da graphic designer, lavoro nel settore nel marketing tradizionale e digitale. Una figura unica per la grafica, la comunicazione e l’advertising. Da anni lavoro per le aziende sul territorio nazionale e per le agenzie di comunicazione del Trentino-Alto Adige. www.robertomaiolino.it

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