#ABOUTLEADERSHIP

Il suono del silenzio

Il silenzio non è solo mancanza di comunicazione, come cantavano Simon & Garfunkel nel 1964. Anzi. A volte è l’unico garante di una comunicazione autentica. Il silenzio, infatti, permette di mettersi in ascolto di se stessi e degli altri, ci incoraggia a mettere da parte le distrazioni e a concentrarci sull'essenza di ciò che viene detto. La ricerca scientifica ci dice che ricavarsi spazi di silenzio riduce lo stress, aumenta la concentrazione e stimola la creatività.

 

“Silenzio, Prof?”, “Cosa intende esattamente per silenzio?”.

 

Queste le domande che riecheggiano nelle aule quando riflettiamo su una nota apparentemente “stonata” rispetto al contesto in cui viviamo. Solo (o quasi) comunicazione istantanea, di cui tutti riconosciamo i benefici, in pochi ne vedono i costi e i rischi connessi. Quanto costa non prendersi mai uno spazio di “attesa”? Cosa ci perdiamo nel non conoscere neanche più il significato della parola “silenzio”?

Evidenze scientifiche ci dicono che l'esposizione a brevi periodi di silenzio può ridurre il livello di stress percepito e favorire il benessere psicologico. Inoltre, la pratica della meditazione silenziosa è stata associata a una diminuzione dell'ansia e dei sintomi depressivi. Alcuni studi ci dimostrano inoltre che il silenzio può migliorare la capacità di concentrazione, la memoria e la produttività intellettuale. In questi momenti, infatti, il cervello è in grado di recuperare l'attenzione e migliorare le prestazioni cognitive. Infine, il silenzio è stato associato alla stimolazione della creatività: ricerche hanno dimostrato che l'assenza di stimoli uditivi può favorire la generazione di idee innovative e originali.

 “Le poche volte che ho provato a rimanere in silenzio è stata un’esperienza tutt’altro che piacevole, paradossalmente c’era un grande affollamento”, mi sento dire spesso. O anche “esperienza simile a un giro sulle montagne russe.”

 

Una folla di pensieri, di idee, di sensazioni, di volti e di luoghi. Di momenti vissuti che tornano a galla. E neanche noi sappiamo bene il perché. O a volte sappiamo molto bene il perché e abbiamo fatto di tutto perché quel pensiero non riemergesse. Eppure è lì. Torna perché evidentemente ha ancora qualcosa da dirci. Il silenzio ci dà accesso a quel bagaglio di esperienze vissute che altrimenti resterebbero nel passato, inutilizzate. Questo bagaglio ha un grandissimo valore ed è unico, per ognuno di noi. Lì risiede la nostra capacità creativa di connettere stimoli diversi. Non prendersi un momento di quiete significa intenzionalmente rinunciare ad attingere a queste risorse straordinarie.

È tempo di ferie e se nella vita di tutti i giorni sembra impossibile provare a ritagliarsi uno spazio ad hoc per il silenzio, potrebbe essere questo il momento giusto per sperimentare e per recuperare la nostra capacità di “sostare” su ciò che già possediamo, già abbiamo visto e sentito, ma che ancora può darci tanto in termini di benessere e creatività.

 

#AboutLeadership torna a settembre con nuovi stimoli e testimonianze ma per il momento non mi resta che augurarvi buon riposo e buon…silenzio!

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