Morgan Lost

Aspettando le Scream Novels!

L'esordio della nuova miniserie di Morgan Lost è alle porte! Per farvi entrare nell'atmosfera, ecco un estratto dall'intervista al suo creatore Claudio Chiaverotti, realizzata in occasione dell'uscita di "Morgan Lost & Dylan Dog. Incubi e serial killer".

05/07/2021

Rispetto a Brendon, in Morgan Lost mi sono concesso un approccio più intimo e personale, più a "cuore nudo".

Martedì 6 luglio torna in edicola Morgan Lost! Il cacciatore di serial killer è infatti protagonista di una nuova miniserie: "Scream Novels". Il nostro percorso di avvicinamento al primo albo, "Il silenzio della neve", prosegue attraverso questa intervista al creatore del personaggio, il mitico Claudio Chiaverotti.

► Basta un'occhiata per capire che Morgan Lost è un personaggio molto strutturato, con una "forte personalità". È un progetto tenuto a lungo nel  cassetto?

Forse sì, ma inconsciamente... Nel senso che, durante gli anni brendoniani, in me è andata maturando un poco alla volta l'antica passione per il thriller, per le pratiche investigative e in particolare per la "tecnica del profiling" psicologico che vediamo rappresentata in tanti film e telefilm, statunitensi e non. Così,  quando è venuto il momento di passare il testimone di Brendon a un nuovo progetto, non ho avuto dubbi: volevo mettere al centro di tutto una tematica "thrillerosa" e volevo anche raccontare me stesso in una declinazione diversa, che narrava essenzialmente la mia voglia di fuggire "lontano" e il fascino per il soprannaturale, il fantastico, l'Altrove.

Ho riversato in Morgan il mio esercito di paranoie, insicurezze e malanni psicosomatici: l'insonnia, il mal di testa e la fotofobia, la stanchezza e lo stress, l'ossessione per il delitto, la passione per il cinema...

Brendon è un personaggio che amo alla follia, ma è a tutto tondo, tagliato con l'accetta. In Morgan Lost, invece, mi sono concesso un approccio più intimo e personale, più a "cuore nudo", diciamo. Ho riversato in lui il mio esercito di paranoie, insicurezze e malanni psicosomatici: l'insonnia, il mal di testa e la fotofobia, la stanchezza e lo stress, l'ossessione per il delitto, la passione per il cinema (ricordo che io stesso avrei voluto aprire una sala d'essai), il desiderio di avere una casa come quella del film "Il Corvo" - che avrei arredato con l'entusiasmo di un quindicenne, ovviamente - nonché l'attrazione per figure femmi­nili forti e razionali, ma anche seducenti e sensibilissime, come quelle da cui è circondato - Pandora, in particolare.

► Se c'è un aspetto che colpisce - ancora prima di leggere la storia - è l'accuratezza delle scenografie e dei dettagli. A quali fonti ha fatto riferimento per costruire il mondo di Morgan?

All'inizio si era parlato di una generica metropoli anni Cinquanta con incongrue e spiazzati "contaminazioni antico-egizie", poi ho completato e ampliato questa idea, puntando su una "New York Art Nouveau". In tutto questo è stato naturalmente prezioso il contributo del vero e proprio graphic designer della serie - Alessandro Poli - che ha fatto riferimento soprattutto alle opere e agli studi di un genio dell'architettura futuribile come Antonio Sant'Elia. Vissuto a cavallo tra Otto e Novecento, non solo ispirò il "Metropolis" di Fritz Lang, ma ancora oggi è regolarmente saccheggiato dagli scenografi hollywoodiani!

► Una curiosità: la "mascherina" tatuata e l'oscurità di New Heliopolis richiamano una figura leggendaria del fumetto statunitense, The Spirit di Will Eisner... È solo una coinci­denza?

No, anzi... Naturalmente conoscevo The Spirit e, come ogni appassionato di comics, amavo lo stile narrativo eccezionalmente moderno e innovativo di Eisner. Inoltre, mi piaceva l'idea di creare un personaggio fortemente caratterizzato a livello grafico. Un "Batman post-moderno" che affronta serial-killer mascherati, una sorta di duello tra il super-eroe e i super-cattivi, come quelli che mi avevano accompagnato nelle prime letture di tanti anni fa, insieme allo Zagor di Sergio Bonelli. Quindi, la maschera tatuata è venuta di conseguenza.

 Lei è stato a lungo una colonna portante di Dylan Dog, eroe dell'inquietudine per antonomasia. Si può dire che Morgan sia "figlio" dell'Indagatore dell'Incubo?

Ognuno mette nei personaggi che racconta una parte più o meno consistente di se stesso, e per me farlo è assolutamente fisiologico. In questo senso sia Morgan sia Brendon sono figli miei,.

Forse, in parte... perché, per certi versi, anch'io sono un po' "figlio" di Dylan, professionalmente parlando. Ognuno mette nei personaggi che racconta una parte più o meno consistente di se stesso, e per me - come dicevo - farlo è assolutamente fisiologico. In questo senso sia Morgan sia Brendon sono figli miei, prima che di altri personaggi, e in loro racconto le mie inquietudini. Credo avrei difficoltà a raccontare personaggi con troppe certezze.

► Entrambi i personaggi contengono un pizzico di satira sociale. Dylan - alle sue origini - coglieva lo smarrimento e la fatuità degli "edonistici anni Ottanta". Qual è il "punto di vista" di Morgan?

Senza dubbio, un punto di vista critico. Gli anni Cinquanta distopici, con l'allunaggio insanguinato e i cellulari, sono in tutta evidenza una rilettura allegorica e provocatoria della società contemporanea, con la buro-tecnocrazia che ci sta divorando e ci spersonalizza; siamo numeri sul computer di qualche automa umano. E non dimentichiamo la spettacolarizzazione della violenza del mondo di Morgan, esasperazione dei talk show sui delitti (reali, purtroppo) che vanno per la maggiore sui nostri network. Morgan è un uomo lucidamente distaccato, un vinto che fugge alle responsabilità di una vita normale calandosi nella mente degli assassini, come il sottoscritto è finora fuggito alle responsabilità di una famiglia con orari predeterminati ("la sveglia, l'ufficio!", "porta i bambini a scuola!") celandosi dietro l'alibi del creativo. Citando Tiziano Sclavi, «Ognuno fa quello che può, per non pensare alla vita».

Morgan Lost Scream Novels 1 "Il silenzio della neve", testi di Claudio Chiaverotti e disegni di Giovanni Talami e Lola Airaghi, copertina di Fabrizio De Tommaso. Dal 6 luglio in edicola, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.

Nella gallery qui sotto vi mostriamo la copertina e due tavole tratte da "Il silenzio della neve" e, in anteprima, la copertina e tre tavole del secondo numero delle Scream Novels "La notte degli Stranieri".

Qui, invece, potete recuperare i quattro cicli che compongono l'epopea di Morgan Lost e il team up con Dylan Dog:

Morgan Lost

Morgan Lost Dark Novels

Morgan Lost Black Novels

Morgan Lost Night Novels

Morgan Lost & Dylan Dog


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