10 motivi per portare in braccio il vostro bambino


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Cassatt, Mary (1845 - 1926) - Mamma Berthe con in braccio il suo bambino - 1900 - pastello su carta - raccolta privata

Il bambino è portato in pancia per nove mesi, nasce quindi ancora molto dipendente dal legame con la madre; per la sua sopravvivenza e maturazione, ha bisogno di ritrovare i movimenti, i suoni e gli stimoli di prima. Per questo implora di essere portato addosso ancora per molto tempo. Il dottor William Sears e la moglie Martha coniarono il termine babywearing (letteralmente il bambino portato addosso) per sottolineare che il bambino sta sul corpo della madre, invece di restarne separato e posizionato in un contenitore come un seggiolino, una culla, un box e così via. Le madri del passato indossavano i loro bambini perché non avevano valide alternative; nella nostra cultura occidentale, oggi, il termine babywearing è invece tornato in voga per sottolineare il ritorno a quest’usanza intima e necessaria. La consulente professionale in allattamento Grazia De Fiore elenca 10 validissimi motivi per portare addosso il vostro bambino.

I dieci motivi per portare in braccio il vostro bambino

 Offre il luogo ideale per un neonato

Il bambino appena nato ha bisogno di 4 condizioni: calore, protezione, nutrimento e ossigenazione. E’ stato dimostrato, attraverso le cure dei bambini prematuri, che il bebè sul corpo della madre riceve la temperatura ideale. I genitori modificano infatti la temperatura del loro corpo per garantire il miglior comfort al neonato. Il bambino si sente al sicuro, ritrovando nel corpo della madre un ambiente familiare. Se ciò non dovesse accadere, comincerebbe ad attivare le cellule celebrali dello stress.
Riduce il pianto del bambino
Nelle civiltà dette primitive i bebè sono costantemente portati addosso e dormono sul petto nudo della madre durante la notte. Tutti coloro che hanno avuto occasione di osservare questi popoli sono tornati sorpresi per la tranquillità dei neonati, visibilmente calmi. Questa serenità è determinata dal contatto corporale continuo con la madre o con chi li porta. Uno studio controllato randomizzato ipotizza che il pianto, detto normale, dei neonati delle società industrializzate (pianto serale che aumenta nelle prima settimane e si affievolisce intorno ai quattro mesi) si riduce se i bambini vengono portati addosso non solo durante i pasti e nei momenti in cui piangono.In alcuni popoli in cui il portare rappresenta la norma non esiste una parola per indicare le coliche.

 Migliora lo sviluppo fisico
Il supporto utilizzato per il portare rappresenta un utero di transizione per il bambino che ha difficoltà a controllare le funzioni corporee e i movimenti. I bambini portati in maniera quasi ininterrotta da un adulto sviluppano visibilmente un migliore atteggiamento corporale. Mantengono un comportamento attivo nella relazione, tendono a tirare su il collo cercando di aggiustarsi sul corpo dell’adulto per accovacciarsi comodamente. I bambini prematuri, inoltre, in contatto continuo sviluppano una migliore crescita ponderale. I biologi rappresentano lo sviluppo dei mammiferi in una serie di habitat (utero, contatto pelle a pelle con la madre, fratria, resto del mondo). In ognuno di questi, l’organismo in sviluppo è fisicamente capace e neurobiologicamente programmato per comportarsi in maniera tale che i suoi bisogni vengano soddisfatti. Bisogna però rispettare i tempi necessari per i cambiamenti di habitat.

Favorisce la corretta postura del corpo
Quando il bambino è sul corpo del genitore, essendo in ritmo con la sua respirazione, con il suono del battito cardiaco, segue meglio i suoi movimenti: il camminare, il piegarsi. Inoltre l’essere portato consente alla schiena del neonato di avere la giusta postura e una corretta apertura delle anche. Inoltre a causa dell’immaturità del cardia (porticina dello stomaco) alcuni bambini rigurgitano spesso, la posizione verticale evita le risalite di acidità.
 Migliora la comunicazione
Un bambino tenuto in braccio vicino a chi porta, diventa molto sensibile ai gesti di ciascuno e alle loro espressioni facciali. Riesce così a stabilire una relazione con chi porta e con chi è intorno a lui. Il neonato sente il bisogno di essere al centro della vita di una persona attiva, costantemente a contatto fisico con essa e continuamente stimolato da quel tipo di esperienza a cui dovrà prendere parte nella vita futura. La sua occupazione principale è quella di essere presente alle azioni, alle interazioni e negli ambienti di coloro che si prendono cura di lui.
Garantisce sicurezza
La città nasconde vari pericoli ai bambini che cominciano a camminare, non sempre si riesce ad utilizzare il passeggino, sia a causa del poco spazio a disposizione che l’impazienza del bambino. Risulta molto più comodo portarlo con sé. Così si evitano anche le inalazioni di sostanze inquinanti dei tubi di scarico delle automobili
Rinforza la fiducia del genitore verso se stesso
Quando il bambino è tenuto vicino con un supporto, il genitore impara a distinguere i suoi pianti, riconoscere se ha fame, se è sporco o annoiato senza necessariamente essere avvertito dal pianto. La capacità di saper riconoscere i segnali del proprio bambino consentono un rinforzamento della fiducia in sé in qualità di genitore.

Aumenta l’autostima del bambino
Il neonato tra le braccia di qualcuno prova un senso di armonia e di totale benessere. Avverte di essere al posto giusto. Senza questa certezza un essere umano di qualsiasi età viene privato della stima di sé, del senso dell’io. Il senso di positiva accettazione è fondamentale per gli individui della nostra specie.

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Cassatt, Mary (1845 – 1926) – Mamma Berthe con in braccio il suo bambino – 1900 – pastello su carta – raccolta privata

 E’ conveniente
Passeggiare tra la folla tramite un supporto per tenere il bambino addosso è molto meno ingombrante che con un passeggino.

Economico e divertente
Il costo di un marsupio o di una fascia è veramente esiguo. Di solito si spende dai 50 ai 150 euro massimo per un supporto che si può usare per almeno due anni. Ma soprattutto chi non ama coccolare un bambino con quell’odore gradevole tenendolo sempre vicino?

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