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Sirio


 Nel giardino
dai Melograni
    in fiore




  Nuova edizione (agosto 2011)
Pubblicato a cura del Sant Bani Ashram
Podere Valdivita, Ribolla (Gr) 58027
Telefono: 0564/579788
Email: siriwahe@gmail.com
Website: http://www.santbaniashram.it – http://www.santbani.hu
Questa copia è di:


________________________
Introduzione
Perché “Nel giardino dai melograni in fiore”? Perché per me quando
i melograni sono in fiore, sono un vero incanto. Ne avete mai visto
uno? Se si mi potrete capire, se no, no di certo!
Bisogna pure dire che ciò che per qualcuno può sembrare bellissimo
per un altro può essere bellino, poco bello o, per niente bello. Perciò
è tutto soggettivo, certo!
Bisogna comunque ammettere che se si ha un poco soltanto, il senso
del bello, allora un melograno in fiore può essere accattivante come
una bella rosa antica o come un loto fantastico.
Fuori di casa qui al Sant Bani Ashram, ci sono due melograni che
piantai circa trent’anni fa, poco dopo essere venuto a vivere qui. Uno
è direttamente davanti alla porta d’entrata, sul muretto, e l’altro
dietro la finestra del soggiorno.
Ebbene, quando a giugno fioriscono in pieno, non potete capire
quanto mi estasia osservarli! Li guardo e riguardo e mai mi stanco
poiché comunicano innocenza, vitalità, bellezza, incanto.
Sono di un arancione vivacissimo, come le vesti di certi monaci
indiani, che associato allo sfondo della particolarissima gradazione
del verde delle foglie diventano molto più risaltanti, molto più
evidenti. Piacciono molto anche a Irena per cui talvolta ne taglio un
ramoscello e glielo porto a vedere per renderla felice.
Piacevano molto anche a mia madre, infatti è una tradizione di
famiglia. Nel giardino della nostra casa di Borgagne, nel Salento,
oltre al dovuto limone, arancio, mandarino e fico d’India, c’era pure
un bellissimo albero di “sita” (così sono chiamate le melagrane nel
Salento). Mia madre ci teneva tantissimo ed era capace di andare a
prendere un secchio d’acqua alla fontana di notte, per darla al suo
melograno.
Pertanto questo è il motivo per cui ho dato tale titolo a questa
raccolta di poesie, canti ispirati, che mi sono stati rivelati in momenti
speciali come da una voce interiore, da un livello di sintonia speciale
                                     4
con la “Fonte d’ispirazione” da cui hanno attinto tanti poeti prima di
me.
Se si vuole essere onesti fino in fondo, nessuno può ritenersi autore
di tali versi ispirati e ispiranti giacché il vero autore è Qualcuno,
Qualcosa che non può essere l’intelletto; no, sta a un livello (o più
livelli) superiore, più in alto.
Anche i livelli da cui si possono ricevere tali versi ispirati possono
variare giacché la mente e lo Spirito sono una realtà multistrato e se
si va molto in profondità, allora la poesia diventa un linguaggio
espresso o non espresso, di una grandiosa sublimità.
Devo ammettere con certezza che le poesie più sublimi a me ispirate
da questo “Qualcuno” in momenti di profonda meditazione, non sono
contenute né in queste pagine ne in altre precedenti (Il Roseto
dell’Amico), giacché sono scese in me come un lampo a ciel sereno,
come una meteora che improvvisamente squarcia il buio della notte.
Spesso non avevo un foglio, o un registratore per immortalare
immediatamente l’ispirazione e dopo essersi posati su me per un po’,
volavano poi via nello spazio inconsistente come uccelli che dopo
essersi posati per un po’ su un ramo, rivolano via e sembra
scompaiano.
Poi, la bontà divina mi ha dato un cuore pieno di amore e di
gratitudine verso chiunque mi ha beneficiato in questa particolare
esistenza. Perciò la maggior parte di questi inni sono dedicati ai miei
due grandi Maestri Kirpal e Ajaib oltre a qualcuno raro dedicato al
mio nonno spirituale, Baba Sawan Singh Ji che non ho incontrato nel
corpo, ma per il quale ho un grande amore e riconoscenza giacché ha
ispirato e innalzato i miei Satguru.
Anche a lui ne ho dedicate alcune e sono proprio contento perché se
Lo merita. Se lo merità perché senza Lui non ci sarebbe stato un Sant
Kirpal, senza Sant Kirpal non ci sarebbe stato un Sant Ajaib e senza
Sant Ajaib non ci sarebbe nessun Sirio. Si, ci potrebbe essere
l’involucro di quest’ultimo, ma non ci sarebbe quell’Essere interiore
che tanto ha anelato l’Unione e per conseguire la quale ha fatto

                                  5
veramente sforzi disumani.
Perciò “Nel Giardino dai Melograni in fiore”, oppure “Il Roseto
dell’Amico”, sono in realtà due raccolte di versi ispirati, di canti
melodiosi che non sono veramente di mia produzione, sono una Sua
creazione passata attraverso di me.
Ha trovato in me la penna adatta, probabilmente, e muovendo la mia
mano, ha scritto cose che voleva comunicare a coloro che avranno
scritto nel destino di leggerle.
A molte di queste è stata associata una melodia e spesso sono cantate
durante i nostri ritiri di meditazione da me e da tutti i partecipanti.
Allora quello che si sviluppa durante tali incontri è stato molto ben
descritto dai miei due figli spirituali: Dafne e Andrea nella parte
posteriore della copertina di questa raccolta (se non lo avete ancora
letto, leggetevelo!).
Vi darà un’idea chiara, evocativa di quello che accade in certi
momenti quando il Santo Vino versato dalle tazze di questi canti
comincia a girare fra l’assemblea degli anelanti, così ci s’innalza
verso picchi di supercoscienza che tali canti sanno facilmente
produrre.
Allora ci si rende conto che questi, non solo sono discesi da Dio, ma
se ci si afferra alla scia che lasciano, si può da essi venire riportati a
Dio. Che cosa fantastica, no? Com’è sbalorditivo il gioco del Divino:
ci allontana da sé, ci inabissa in questo piano materiale e poi, ci
provvede mezzi per ripercorrere l’ascesa e ritornare a quella
Supercoscienza con immensa gratitudine e apprezzamento.
Perché è così? E’ com’è e basta; smettiamo di arrovellarci il cervello
per cercare di capire perché è così. E’ la Sua volontà che altri
definiscono gioco, che talvolta sembra spietato, ma che ci si può fare,
è pur sempre voluto da Lui.
Noi dal nostro canto, possiamo e dobbiamo allinearci alla Sua
carovana di viandanti del nulla e mentre facciamo l’attraversata del
deserto della vita, che talvolta diventa prati verdi, colline e montagne

                                    6
incantevoli, oppure laghi, fiumi e mari, facciamoci di tanto in tanto
un canto o dal Roseto o dal Giardino così le nostre peripezie saranno
ben gradite, gustate e amate. Diventerà “La Grande Avventura”.
Se volete, vi posso afferrare la mano e guidare lungo il percorso.
Con la Sua grazia ce la faremo.
                                      Sirio




                                  7
Quando sorge il sole


Quando sorge il sole,
mi siedo ad elemosinare il Tuo amore,
mi si strugge l’animo e il cuore,
benedicimi manifestando
un tuo bagliore.

La mia vita versa nel dolore,
quando tu sei assente mi si logora la mente,
non trovo pace né conforto,
tutto il mio essere è contorto.

Che fare, chi pregare,
non so come impietosirti
Ti sento indifferente,
ho quest’agonia che mi divora,
vorrei tanto impietosirti ancora.

Senza l’ebbrezza divina,
la vita perde l’armonia
melodiosa della Vina,
diventa uno stridio assordante,
che è del tutto sconcertante.

Ti supplico vieni ancora,
fa' che la Tua Luce sorga in me
come una cromatica aurora.
Poni fine a questo mio tormento,
fa che in me non si levi più un lamento.




                                    8
Gioia del mio cuore


Gioia del mio cuore,
pace della mia anima,
Luce del mio occhio,
Suono del mio orecchio.
Ho sempre cercato la realtà,
ho sempre amato la Verità,
passare oltre l’umana condizione,
per realizzare la divina unione.
Ci ho provato e riprovato,
e mai mi sono stancato,
di passare oltre l’ordinario,
per approdare allo straordinario.
Il consueto ci addormenta l’animo,
ristagna e assopisce il divino ardore,
ci priva di quell’estatico sapore.
Che viene dallo slancio interiore.
Tendere verso l’indefinibile bisogno,
che elude ogni nostro possibile sogno,
che va oltre l’umana immaginazione,
si concretizza nella mistica visione.
Dobbiamo a tutti i costi realizzare
In questa vita la completa unione
Con quella fonte di divina Luce,
che zampilla nella regione della pace.




                                    9
Guru, Naam, Satsang, Darshan


Guru, Naam, Satsang, Darshan,
acquietano la mente e la guariscono.

Ho cercato in ogni direzione,
senza trovare una spiegazione,
infine son giunto alla Tua corte,
dove mi son destato dalla mia morte.

Mi hai sintonizzato col Tuo Santo Naam,
mi hai colmato l’animo di Luce,
nel mio cuore hai infuso una grande pace,
nel mio sangue un ardore caldo come la brace.

Mi son poi seduto ad ascoltare il Tuo illuminante Satsang
Con cui hai evidenziato ogni mio possibile stato,
ogni mia malformazione e imperfezione.

Poi mi hai mostrato la via d’uscita, dal labirinto della mente,
mi hai innalzato in una condizione sbalordente,
fuori dalla gabbia dell’io limitante.

Infine mi hai guardato negli occhi e quale meraviglia:
ho visto che il Tuo viso è saturo d’amore,
i Tuoi occhi brillano come il sole.

Che altro posso chiedere alla vita, mi ha fatto il più gran dono,
di incontrare Te che sei così buono,
così premuroso, come un padre amoroso.




                                  10
L’ignoranza svanisce meditando su Sat Naam


L'ignoranza svanisce meditando su Sat Naam
Non v’è rituale che ci dia pace,
Non v’è pellegrinaggio per cui la mente tace,
il darshan del Satguru,
è la sola cosa efficace.
Noi non abbiamo visto l’Essere Supremo,
né abbiamo incontrato i Maestri del passato,
per fortuna abbiamo conosciuto il Satguru vivente,
che ci fa contemplare la Luce splendente.
Eravamo naufraghi nel mare dell’illusione,
Egli è venuto con la Sua barca di Luce,
ci ha fatto salire su di essa,
ci condurrà tutti alla Dimora della Verità.
Lì finalmente l’io separato scompare,
nell’incanto dell’Unione solo Dio rimane,
descriverLo ad altri è impossibile,
chi Lo conosce diventa infine stabile.




                                 11
Mi sono svegliato


Mi sono svegliato, mi sono alzato,
mi sono incamminato alla ricerca,
dell’Eterna Verità.

La voglio realizzare in questa vita,
non voglio più vivere nell’ignoranza.

O Universo dammi la forza,
affinché io non mi fermi,
prima di esser giunto alla Meta.

Per buona ventura, mi sono imbattuto
nel mio Satguru che mi ha destato.

Mi ha fatto vedere che
l’io individuale è illusorio,
che l’Io Supremo è la sola realtà.

Bisogna trascendere la mente
Che crea l’illusione della divisione,
dobbiamo raggiungere l’unione
con la Luce splendente
che ci illumina, completamente.




                                     12
Il Tuo Darshan è una vela


Il tuo Darshan è una vela
Per attraversare il mare
Della vita

mi intriga mi innalza,
mi tocca il cuore mi sovrasta.

Quando mi siedo innanzi a Te,
il mio cuore si scioglie,
una dolcezza come il miele
mi scorre nelle vene.

Se poi ti guardo negli occhi
Il cuore profondamente mi tocchi,
non so più chi son io,
se Tu sei in me o io in Te.

A volte quando Ti guardo in viso
Un sorprendente fenomeno accade,
il Tuo volto scompare
e solo Luce splendente appare.

Nei momenti più preziosi,
quando la grazia di Dio abbonda
la Tua faccia, si trasforma
e quella dei Tuoi Maestri prende forma.

Allora mi rendo conto
Che la Tua forma è una porta,
se la si guarda con amore
ci si collega al Tuo mistico cuore.

                                  13
Gloria al Satguru che scaccia le tenebre
Gloria al Satguru che scaccia le tenebre,
E' il faro che illumina il Sentiero
Delle anime smarrite.

Io non so adorare i Maestri del passato,
Mi è difficile amare un Dio che mi ha gettato
Nell’arena crudele del creato.

Vennero Rama e Krishna, il Buddha e Shankara,
Mussa Yeshua e Mohammed, Francesco e Rumi,
Kabir, Nanak e Arjan, Gobind Singh e Tulsi Sahib,
Soami Ji, Jaimal e Sawan, Kirpal e Ajaib.

Tanti altri grandi esseri han benedetto questa terra,
tutti Messaggeri dell’Eterno,
tutti salvatori dei perduti.

Essi hanno innalzato e illuminato
La mente dei loro devoti figli,
hanno sacrificato il loro essere
per condurli verso il Nonessere.

Per Sirio Dio si è incarnato
Nelle forme bellissime di Kirpal e Ajaib,
gli han dato l’Iniziazione al Naam,
il Satsang, il Darshan e il Parshad.

Sono loro che io amo e adoro,
son per me più preziosi dell’oro.
Mi hanno aperto il cuore,
me lo hanno inondato d’amore.
                                    14
O Ajaib canta, il Canto a Kirpal

O Ajaib canta il canto a Kirpal
Allora il nettare comincerà a fluire,
con la dolcezza della Tua voce
ci estasi la mente.

Incantevoli erano i momenti
in cui Tu aprivi la bocca
e con la melodia della Tua voce
l'aria riempivi di dolci note.

Noi ascoltavamo estasiati
guardando costantemente i Tuoi occhi,
la beatitudine ci invadeva,
la gioia il cuore pervadeva.

Il Tuo canto era l'essenza
Degli insegnamenti dei Santi
Con esso ci narravi la Tua storia
Fatta di tormenti, estasi e lamenti.

Il Tuo romanzo d'amore
Con il Satguru Kirpal
E' stato un esempio che vogliamo emulare
E nella nostra vita poter attuare.

Ora, siam pure noi diventati
Folli del nostro Baba Ji
Come Lui era folle
Del Suo Satguru Kirpal Ji




                                   15
La notte cancella le attività del giorno

La notte cancella le attività del giorno
l'inattività ricarica la mente
il giorno poi annulla la notte
e l'inerzia lascia il posto al dinamismo

Di notte noi dormiamo e riposiamo
poiché il buio contiene l'acqua della vita
nel buio noi ci si rinfresca
nel silenzio profondamente riposiamo

Quando la notte il buio diventa più scuro
si sta già preannunciando l'alba
presto ad oriente l'aurora si fa strada
portandosi dietro il sole che illuminerà il mondo

Il seme sepolto sotto il suolo
geme e giace in uno stato di torpore
poi con l'arrivo della primavera
si desta e cresce sbucando dalla terra

Un buon periodo di silenzio
ridà tono e bellezza alla voce
gli opposti son manifestati dai loro opposti
nel profondo buio del cuore Dio manifesta la luce eterna dell'amore




                                   16
Alzo gli occhi al cielo
Alzo gli occhi al cielo,
Osservo l'infinità dello spazio,
Vuoto contenitore di Tutto,
recipiente di bene e male
di luce e tenebre
di energie che guariscono
di vibrazioni che uccidono
di pensieri positivi,
di pensieri negativi,
di parole buone che curano,
di frasi malefiche che ammalano
di atti compassionevoli che nutrono
di atti spietati che avvelenano
l'artefice e la vittima.
Che cosa esiste che da Te
non sia contenuta.
Osservatore silenzioso
delle tragedie e delle
fortune degli umani.
Padre e madre di vita
e morte, giudice impassibile
di cause ed effetti.
Permetti al nostro Karma
di esaurirsi, e che, almeno
i Tuoi saggi, trovino
l'incondizionata pace.
                              (Febbraio 09)

                                  17
L'acqua sempre cade

L'acqua sempre cade
quando il suo tempo arriva
per fecondare il suolo arso
per ridare vita e tinta
alla natura smorta
e all'indignitosa terra.

L'erba, come sempre ricresce
a colmare gli spazi vuoti
a vestire la nuda terra
a nascondere le brutture
create dalla scelleratezza umana

Crescono tutte insieme:
manto erboso, mille fiori, ortiche e rovi
erbe commestibili, velenose e medicinali.
Sono il prato, un unico insieme,
variegato, cromatico e aromatico

Tale è l'umanità, unica unità
di svariate razze, culture e religioni
mentalità, abitudini e libagioni
tutti diversi: buoni, cattivi, impeccabili
e a volte perversi.

In questo parco planetario,
tante le varietà che vi crescono
tutti con un loro preciso scopo
una collocazione nella vastità della creazione
una soggettiva individualizzazione.




                                    18
Importante è capire


Importante è capire qual'è il proprio ruolo
ancor più importante è riuscire ad attuarlo
vincendo le proprie malformazioni,
tendenze, debolezze, indolenze, lussurie e
violenze.

E quant'è vasta, la vita,
com'è immenso l'universo,
quant'è piccino l'uomo,
una minuscola cellula
in un vasto organismo.
Eppure nel nucleo di ogni cellula
vi sono geni che regolano
ogni potenziale umano.

(Febbraio 2009)




                                    19
Possa io incontrare qualcuno

Possa io incontrare qualcuno
Che ha realizzato la Suprema Verità

Senza un bastone vago nel buio,
possa io incontrare la Guida divina.

Sono stato in tanti luoghi di pellegrinaggio:
Mashad e Haridwar, Rishikesh, Arunachala e Konya,
San Pietro, la Verna, Assisi, San Giovanni Rotondo.

Ho vagato sulle Alpi, gli Appennini e l’Himalaya,
nel profondo del mare e nell’aria sconfinata,
ma la Tua immagine lì non l’ho trovata.

Mi son poi messo a studiare i Testi Sacri:
la Bibbia, le Upanishad, la Gita e il Vivekachudamani
l’Adi Granth e il Sar Bachan.

Ho poi letto gli insegnamenti dei Maestri del mio tempo:
Aurobindo e Ramakrishna, Ramana e Yogananda,
Krishnamurti, NeemKaroli Baba e Shivananda.

Ho viaggiato a oriente fino al mistico Hindustan,
ho incontrato Nagasadhu, Sannyasi e Swami,
ma la Luce divina nei loro occhi non l’ho trovata.


                                  20
Poi il mio buon destino mi fece avere il tuo recapito,
feci quel viaggio da Rishikesh a Dehradun,
e fu così che mi trovai inondato dal Tuo potente Dhun.

Quando vidi il viso di Kirpal il Divino
Mi stordì ancor più del migliore vino,
la mia bocca si aprì dalla meraviglia che percepii.

Tu mi indicasti la grande Via
Per trovare in me la Luce splendente
Che mi trasportò in una condizione sbalordente.

Fu poi per Tua pura grazia che quando mi lasciasti solo,
i miei passi furono diretti da quel Santo purissimo
che fu Ajaib il Santissimo.




                                  21
Il tempo è una grande illusione



Il tempo è una grande illusione,
che ci inganna fino alla disperazione,
ogni momento il presente diventa passato
ed è come se non ci fosse mai stato.

Noi facciamo progetti per gli anni a venire,
ma non sappiamo se il successivo respiro potrà avvenire,
ci illudiamo di poter vivere in eterno,
ma alla nostra vita Lui ha già dato il Suo segno.

Noi si ammassa averi sfruttando e ingannando,
la compassione e l’amore non ci sfiorano nemmeno passando,
siamo crudeli, ingannatori e usurpatori,
di ogni ingiustizia siamo i legittimi detentori.

Tanti imperi ci son stati nel tempo,
coi loro tiranni che non davano scampo,
di loro resta solo un velenoso ricordo
di gesta infami, di eccidi di massa.

Mogli, figli, amanti, genitori e parenti,
se ne son tutti andati all’appello saranno assenti;
infine non porteremo nel viaggio oltre il corpo,
neppure il respiro che sarà solo di intoppo.


                                   22
In realtà mi sono illuso, mi son proprio ingannato,
di esser vissuto, di esser mai nato,
l’io separato non è che un dolce inganno,
Dio è la sola realtà, tutti i saggi lo sanno.

A questo punto forse è meglio tacere,
vino ne ho versato tanto non posso più bere,
la logica e la ragione hanno preso il volo
rimane tra tutti l’Innominabile solo.




                                  23
Come sempre l’inverno è finito




Come sempre l’inverno è finito
e tutto il suo grigiore è dall’aria sparito,
sta arrivando la primavera
a dar letizia all’animo e illuminare la buia sera.

La natura si sta vestendo a festa,
con mille fiori di colori ci riempie la testa
un’esplosione che parrebbe senza fine
per tutto colmare e di gioia riempire.

La campagna s’è fatta loquace,
ci parla di una grande rinascita,
che porterà gli umani a rifiorire
trovare la Luce e le tenebre veder sparire.

Nulla mai dura in eterno,
tutto cambia sullo scenario del mondo,
ogni opposto manifesta il suo opposto,
il buio la luce e la luce le tenebre.

Ma ora è il momento di giubilo,
finalmente la luce è arrivata,
a illuminare le zone oscure
a ridar senso e direzione alle cose.

                                    24
Finalmente è tutto chiaro:
la vita, il suo scopo e dove stiamo andando,
non rimane ormai alcun dubbio,
all’Infinito stiamo di certo tornando.




                                 25
L'ego è un ladro



L’ego che asserisce è un ladro
Che si attribuisce meriti
che non gli appartengono.
Ho fatto, faccio e farò,
sono bravo, astuto e intelligente.
Tutto questo è un furto di meriti
Che non ci appartengono.
L’artefice di tutto è Lui,
ci insinua l’idea, l’intuizione,
il desiderio d’agire e ci dà
la forza per attuarlo.
Da noi non ci penseremmo,
non lo vorremmo, potremmo essere
incapaci, deformi, pazzi e disperati.
Se abbiamo un corpo capace,
una mente sana e la volontà
di concretizzare le nostre idee
è tutto un Suo dono.
Non io, ma Tu,
non mio, ma Tuo,
non prendere, ma dare,
Non volere, ma fare la Sua volontà.




                                  26
Il Tuo Darshan



Il Tuo darshan mi colma di gioia
La Tua faccia è sempre piacevole soglia.

Vero amato mi hai conquistato il cuore
Più altro non desidero che ricevere il Tuo amore.

Quando ascolto le Tue sagge parole
la comprensione fiorisce nella mente.

La Verità sei Tu mio Prabhù
Che mi dà direzione, chiarezza e determinazione.

Il Tuo devoto giorno e notte ti ricorda,
smania dal desiderio di guardarti negli occhi
da cui di Luce trabocchi.




                                  27
La vera pace, la vera gioia

La vera pace, la vera gioia
Questo è ciò di cui ho voglia.
Amare Te, servire Te
è ciò che ho sempre cercato
e nella mia vita ho attuato.
In tutti i modi mi son sempre sforzato
Per ottenere la Tua grazia che il mio cuore sazia.
A che serve la vita senza la Tua presenza,
arido è l’animo solitario in Tua assenza.
Quando la Tua snella presenza
mi compenetra la coscienza
tutto il mio essere gioisce
e l’aridità svanisce.
Allora davvero vivo
E il mio intimo diventa attivo,
dinamico e splendente
in modo immediato e sbalordente.




                                  28
La pazienza è la grande virtù

La pazienza è la grande virtù
che fa perdonare tutto quel che fu.
Senza perdono non si dimentica,
se non si dimentica non v’è pace,
se non v’è pace la mente non tace,
se la mente non tace non si può meditare
se non meditiamo ci facciamo sopraffare
da mille angosce che ci fanno schiantare
e a lungo andare ci fan pure ammalare.
Perdona e dimentica soleva dire Sant Kirpal Ji
Che di saggezza ne aveva più di chiunque qui.
Dobbiamo sforzarci per riuscire a innalzarci
Sopra i limiti umani senza mai stancarci.
Vince chi persevera nel bene fino alla fine
Senza mai smettere di lottare con gli istinti degradanti
Che per un vero umano sono tanto umilianti.
O grande Essere impavido muoviti a compassione
Di ogni buona virtù dacci un'immediata trasmissione.
Colmaci di dominante passione
per poter svolgere la Tua grande missione.




                                  29
Tu sei la mia pace

Tu sei la mia pace,
tu sei la mia gioia,
tu il mio amore,
tu il mio dolore,
Per buona ventura Ti ho incontrato,
e a prima vista di Te mi sono innamorato,
di un amore puro, un amore vero
che mi ha acceso l’animo come fosse un cero.
Un cero posto ai Tuoi santi piedi
per glorificare la bella forma in cui risiedi
per illuminare il Tuo bel volto,
per dare splendore ai Tuoi chiari occhi,
per collegarsi alla bellezza di cui trabocchi.
Della mia vita vorrei farne un dono totale
che la Tua missione possa glorificare
Affinché sul nostro vascello possano salpare
Tutti i ricercatori della Verità che la
Tua Luce Vogliono contemplare.




                                 30
L'amore crea spazio e spessore

L’amore crea spazio e spessore
come l'acqua colma i vuoti:
addolcisce, imbonisce, abbellisce,
innalza; rende l'impossibile, possibile.
L'amore è armonia e alimento
che nutre gli umani.
L'odio è veleno che uccide
e rende disumani.
L'amore è leggerezza, soavità
che abbellisce la povera umanità.
Con l'amore nel cuore la cosa
più difficile diventa facile,
il sacrificio massimo diventa minimo.
Degna è la vita quando pulsa
nell'animo il battito d'amore.

(Gennaio 09)




                                   31
Senza il darshan il dolore dilaga in me



Senza il darshan il dolore dilaga in me
Privo di Te mi sento vuoto come una canna
Vieni a soffiare l’alito divino in me.

Da quando hai rotto lo specchio del mio cuore
Ogni pace è svanita.
La separazione ha generato disperazione,
Ti supplico vieni ancora.

Lo specchio rotto non riflette la Tua immagine
Non riesco a vedere neanche me stesso.
Le increspature sull’acqua cancellano il paesaggio
La profondità scompare.

Ti supplico vieni a ricomporre lo specchio del mio essere
Affinché rifletta la Tua immagine.
Calma le increspature del lago della mente
Che vi si specchi l’Infinito.

Dopo la tempesta viene sempre la quiete
Il sole torna a brillare.
Dopo ogni cruenta rivoluzione interiore
Ci si avvicina di più al Signore.




                                 32
Non dobbiamo mai temere il fuoco del dolore
Ci trasforma profondamente il cuore.
Da rugginoso ferro diventiamo oro puro,
ci liberiamo dal sé impuro.

Ora le dure prove sono tutte passate
Mi ritrovo di nuovo dinanzi a Te,
Che gioia poterti guardare negli occhi
Dai quali di grazia trabocchi.




                                 33
Il Grande canto
Il grande canto voglio intonare al mio Guru
il supremo canto, l’inno di lode gli voglio cantare.

Vittoria al mio Satguru in cui dimora il Purissimo,
l’Essere di luce immenso e Santissimo,
Lui io adoro a Lui mi prostro,
alla Sua benedizione faccio ricorso.

Egli è il Guru nel Suo corpo fisico,
È il Gurudeva nel piano astrale,
nel piano causale diventa il Satguru,
oltre ancora sarà l’Adiguru.

E’ Lui il Dio di tutti gli Dei,
angeli e arcangeli sono al Suo comando,
Messia, Avatar Buddha e Satguru
Son tutti prostrati alla Sua soglia.

Prima che le galassie fossero spruzzate nello spazio
Tu della tua Tua gloria eri sazio,
immerso nel silenzio del grande vuoto,
sprofondato nella pace suprema.

Poi per Tuo volere da uno diventasti molti,
la vita ebbe inizio e si moltiplicò all’infinito,
non esiste numero per calcolarla,
non v’è metro per misurarla.

                                    34
L’universo, le galassie, i sistemi solari e i pianeti
Son tutti governati dalle stesse leggi,
Tutto è mosso dallo stesso impulso,
vuole espandersi all’infinito.

Dalla vastità immensa dello spazio
Alla minutezza di ogni singola cellula,
son le stesse leggi a muovere tutto,
lo stesso meccanismo sempre si ripete.

Ogni cosa parte da un centro e vuole espandersi senza limiti,
tutto vuole poi far ritorno al centro.
Nel centro zampilla la vita,
all’estremità domina la morte.

Da quando il flauto fu strappato dal canneto
Ha fatto piangere uomini e donne il suo dolce suono.
Perché chiunque rimanga lungi dall’origine sua
Sempre ricerca il tempo in cui v’era unito.

E’ ora giunto infine il momento propizio
Di far ritorno alla Sorgente Primiera,
da cui tutti emanammo un tempo
e a cui tutti dobbiamo tornare.




                                    35
Gioia nel dovere

Gioia nel dovere
nel servizio trovar piacere,
darsi per sorpassarsi,
piegarsi sul bisognoso per dar riposo.
Andare oltre i propri limiti
di là dall’amor proprio,
saper essere lievi e sorvolare
gli ostacoli col cuore sobrio.
Dare per ampliare
L’intimo spazio
La propria persona.
Andare oltre l’io
E i suoi egoici bisogni
Sacrificarsi per l’altro
E realizzare i propri
Elevati sogni.
Considerare tutti
Fratelli e sorelle in Lui,
amarli e aiutarli,
sforzarsi per innalzarli.
Portarli oltre il banale vivere
Per arrivare a:
in tutto Lui percepire.




                                  36
O tu che nel destino di pochi



O tu che nel destino di pochi
Scrivi amore per Te
E nel destino di molti
Scrivi un amore da stolti,
non importa che scrivi per gli altri,
almeno per me scrivi amore per Te.

La Tua penna, scrittrice di ogni destino
Vuole che molti nuotino nel mare dell’illusione
Poiché non sono in grado di aprire l’intima visione.
Sono vittime di una mentale occlusione.

Fa però che almeno qualche raro essere
Riesca a nuotare nelle acque divine
Sennò questo mondo diventerà
Peggio di un porcile.




                                  37
Il sapere vero



Il sapere vero
Quello che trascende la ragione,
Certo, ci libera da ogni limitazione.

Quel sapere che non è
conseguenza di un ragionamento,
ma è generato da un profondo
interno fermento.

Che cos’è che fa bollire
Il nostro spazio intimo?
E’ il Simran che se fatto
Annienta il sé infimo.

Allora la conoscenza sboccia
Proprio come si apre un fiore
Poiché la mente che separa
E divide infine muore.

Si acquisisce così la visione
Dell’uno oltre il due,
l’unità dietro l’apparente divisione
che è una vera benedizione.




                                   38
La conoscenza ci rende liberi di certo,
ma non c’è solo questo,
ci rende anche umili,
miti, dignitosi e anche puri.

Il saggio deve saper parlare
In modo dolce e sicuro,
per trasmettere la Sua conoscenza
in modo chiaro e puro.

Allora di certo penetra
E si fissa nella mente
Di chi sa ascoltare
Con attenzione sorprendente.



                              La Fiducia


Fiducia in Te io voglio avere.
Certezza nella Tua protezione possedere.
Essere sfiduciosi equivale alla paralisi spirituale: ci si lega le gambe
e ci si chiede perché non si riesce ad andare.
Esere pessimisti vuol dire colorare di nero il quadro della propria vita
e poi chiedersi perché è così buia.
Positività, ottimismo, sono le tempere con cui colorare di rosa la
propria intima casa. Questo poi spruzzerà lo stesso colore tutt’attorno
creando per noi un mondo roseo e cromatico.


                                   39
Sant Ji e Sirio
   40
Mattino, sorgi o giorno

Mattino, sorgi o giorno
e ogni tenebra levaci di torno.
Tenero, dolce mattino
Che l’energia hai di un bambino
Ogni ventiquattrore torni a rinascere
E nessuno si sorprende del tuo ritorno.
Ma se son io a pretendere di rinascere
son tutti pronti a gettarmi in carcere.
Eppure tutto rinasce nel creato;
pure Dio è sempre nato
e di venire tra noi mai si è stancato.
Rinasce il mondo, l’universo, il cosmo,
il millennio, il secolo, l’anno, il mese e il giorno.
Rinasce altresì il minerale, il vegetale, l’insetto e l’animale.
Pure l’acqua che esala dal mare
e come vapore nell’aria sale
infine sulla terra dovrà cadere
affinché le creature assetate la possano bere.
La vita è un continuo passaggio
dal visibile all’invisibile,
dalla materia allo spirito,
dall’irreale al reale,
dalle tenebre alla luce,
dalla morte all’immortalità.




                                    41
La tazza e la caraffa

Fui a lungo tazza, sempre a bere come una pazza,
mi versavano ogni ben di Dio
e io tutto accoglievo e consumavo.
Talvolta tale era l’ilarità, la contentezza
Per l’abbondanza che versavo liquido
Da ogni parte e molti contagiavo
Inebriandoli ed entusiasmandoli.
La caraffa era colma e traboccava
Pertanto non faticava e la tazza sempre colmava.

In sua lontananza la tazza si svuotava,
tutto il nettare evaporava, ma non appena
in prossimità della caraffa si trovava,
la quale nettare sempre versava,
subito si ricolmava e a sua volta traboccava.

Poi venne quel dì in cui anche per
La traboccante caraffa la fine arrivò,
cadde al suolo e si schiantò,
rompendosi in pezzi inutile diventò.

Prima di frantumarsi
la tazza guardò e così le parlò:
“Hei creatura mia, io ho finito il mio tempo
Ora entri in ballo tu; osservati un po’,
tazza più non sei, ti sei trasformata,

                                  42
ampliata, sei una bella caraffa.
Ora il tuo turno di colmare è venuto.
Vai, sii coraggiosa, io sarò sempre con te
Da dietro l’apparenza non ti farò mai mancare
Il nettare, dai e sempre più avrai.”




                                43
Fa’ di me quello che Tu vuoi




Fa’ di me quello che Tu vuoi
plasmami come meglio puoi,
su di Te io non ho potere
nettare o veleno sei tu
a farmelo bere.

Trasmuta il mio essere,
insegnami a tessere,
con i fili della mia vita
un tappeto su cui i
Tuoi piedi mettere.

Nulla io sono
Senza di Te non riesco
ad essere buono;
il mio cuore si indurisce
e ogni compassione da dentro me svanisce.

Quanto vorrei riuscire
Ad esserTi gradito,
diventare così puro
da farti innamorare di me
in modo assoluto.


                                 44
Di me fa’ una penna
Con cui scrivere il nostro romanzo,
di un amore puro,
di un amore vero
che tutti ispiri davvero.

Ti imploro, dimora sempre in me,
finché di Sirio, più niente c’è,
solo il Sublime colmi
il mio intimo Sé.




                                 45
Siri Kirpal

Siri Kirpal, Satguru, m’inchino ai Tuoi piedi,
sei il mio Amato e nel mio cuore risiedi.

Mi hai salvato dalla disperazione,
alla mia vita hai dato la nobile direzione
sei il mio Amato…

Venni da te smarrito e profondamente atterrito,
pieno di sincere speranze e di enormi discrepanze,
sei il mio Amato…

Non appena cominciò il viaggio verso la Tua dimora,
la mia anima si svegliò e prese a vibrare ancora,
sei il mio Amato…

Come se in un cadavere riprendesse a battere il cuore,
e il sangue pompasse in ogni dove,
sei il mio Amato…

Avvertii il Tuo Naam permeare il mio corpo,
la Tua benedizione fugare ogni mia confusione,
sei il mio Amato…

Quando poi vidi la Tua forma luminosa,
tutto il mio essere fiorì come una bella rosa,
Sei il mio Amato…

                                   46
Ebbi immediatamente l’assoluta convinzione,
che mi avresti liberato da ogni mia prigione,
sei il mio Amato...

Fui sbalordito oltre ogni dire,
l’innalzamento superò tutte le mie mire,
sei il mio Amato...

Tanta fu la luce che invase il mio essere,
da non riuscire a credere come potesse essere,
sei il mio Amato...

L’amore per Te sbocciò immediatamente,
la devozione ai Tuoi piedi mi saturò la mente,
sei il mio Amato...

O Gurudev Kirpal, mia Guida divina,
satura la mia anima con la melodia della vina,
sei il mio Amato...




                                 47
Sawan cigno splendente



Sawan cigno splendente vieni
A illuminare la mia mente (x 2)
Manifestando la Verità sbalordente.

Sawan col Tuo magico fascino
Hai incantato la mente di tutti:
orientali e occidentali, colti e illetterati
son tutti venuti alla Tua porta.

Sawan si è riunito il Sangat
Ansiosi attendiamo il Tuo arrivo,
tutti insieme cantiamo i bhajan,
la melodia è pura armonia.

Sawan il tuo viso incantevole
Scioglie all’animo ogni catena,
dai Tuoi occhi splendenti emana
una Luce che i devoti bramano.

Sawan sei stato un grande esempio,
hai redento l’essere più empio;
senza di Te la nostra vita
sarebbe un orribile scempio.




                                      48
Sawan orgoglio di Jaimal,
hai glorificato il Suo nome,
hai trasmesso il Suo Potere
a chi assetato voleva bere.

Sawan tanti grandi Maestri
Han benedetto questo mondo,
Tu sei stato come la panna
Che ricopre la dolce torta.

Sawan hai donato al mondo,
Tesori preziosi mai visti:
il grande Somanath, l’inebriato Mastana
Il diamante spendente Kirpal




                                49
Sempre Te, solo Te



Sempre Te, solo Te, in mezzo al mare del mondo
Voglio sempre seguire la rotta tracciata da Te.
Tutti creano attorno a sé atmosfere
che emanano da quel che in loro c’è.
Sentore di un pensiero in cui luce, aroma,
bellezza, non v’è e diffuso è.
Senso di vuoto e tutto svuotato di senso.
Vite senza mete, senza comete,
senza splendore che crei calore.
Qui ansia, lì depressione, qui paura, lì disperazione.
Vite perdute senza la minima bellezza, aromatica essenza.
Io fui fortunato, incontrai Te, splendore radioso
Che scese su me, mi sbalordì e mi sorprese,
mi lasciò a bocca aperta dallo stupore
causato dalla Tua divina offerta.
Un’offerta allettante che colsi all’istante:
di tralasciare il mio vecchio sé per colmarmi di Te.
Si, mi colmasti e la mia mente trasformasti
Da un fuscello sbattuto a una roccia possente
che venti e tempeste non smuovono per niente.
O Kirpal, Maestro e Signore, mio divino soave amore
Fammi giungere nel Luogo laddove né me, né Te più v'è.




                                50
La vita: un mistero insondabile



La vita: un mistero insondabile,
mai del tutto capibile, mai del tutto spiegabile.
La gioia, il dolore, il quotidiano malumore.
La vita, la morte, la buona, la cattiva sorte.
Il giorno, la notte, si inseguono facendosi la corte.
La pace, la guerra, ci son sempre state
Da quando l’uomo è sulla faccia della terra.
Caino e Abele, il fratricidio che
Si alterna al suicidio.
L’odio e l’amore che si contrastano
E lottano con grande ardore,
si spera vinca il cuore!
Qual è la chiave a questo mistero,
come lo si può risolvere davvero?
La dualità c’è sempre stata e sempre ci sarà
In quanto se tale non fosse di esistere cesserà.
Passare oltre il due per accedere all’Uno
Questo è ciò che il saggio fa meditando sul Suono.
L’unità è un fatto soggettivo, non collettivo;
pochi la realizzano mentre per i molti
rimane un fatto passivo.




                                   51
Aforismi

La vita divina,
La vita nel Divino,
La cosa più grandiosa.

Sfuggevole il pensiero si insinua
E di Lui si perde traccia.

Quando il Naam c’è
Tutto c’è.
Quando il Naam non c’è
Nulla c’è
E quel che c’è
Meglio non ci fosse.

La spiritualità è suprema evanescenza
E assoluta realtà.
Quando c’è è più reale
di un pugno in faccia,
quando se ne perde traccia
svanisce e nel nulla spazia.

Sensazioni, umori,
innalzamento, caduta,
purezza, impurità,
amore, odio
Compassione, spietatezza:

                                    52
quante di queste
possono attraversare in un giorno
la mente umana.

Morboso l’attaccamento al look:
I capelli, l’abito,
l’immagine che di noi stessi
ci diamo nella mente.
La moda,
vecchia megera,
strega incantatrice
che tutti ammalia
e schiavizza.

Tanta pazienza:
prima, adesso e dopo,
sempre e in ogni luogo.
Con sé stessi,
con gli altri.

Controllare nervosismi,
isterie, insofferenze e collera
è facile in teoria, a parole,
ma quando ti penetrano nella pancia
allora è meglio che si taccia.

                                         segue--->


                                    53
Siamo esseri umani complessi
E difficilissima è l’esistenza,
Pertanto dobbiamo continuamente
Riallinearci con la Signora Verità.

Ovunque vado canto
al Satguru Kirpal.
Un Tuo sentore
Mi mette di buon umore,
la Tua assenza
svuota la vita
da ogni divina
presenza.

Esulta la natura in primavera
Al massimo della sua esuberanza,
per dare all’umanità depressa
un pò, o tanta speranza.

E’ duro vivere quando si attraversa
l’inverno dell’essere
col suo grigiore e squallore.
E’ facile invece quando
con tanto intimo fervore
tutto illuminiamo
con svariato colore.




                                  54
A Irena

Ecco, un dì accadde:
fu lei a venire,
non per me,
ma per me fu.
Venne per il Padre,
ma si innamorò del figlio.

Carina era, veramente speciale:
non lineamenti raffinati,
ma ammalianti;
non una bambola,
ma una fata,
non di terra,
ma d’aria.

Ci si incontrò,
a faccia a faccia
e immediato il riconoscimento,
spontaneo il fermento.
Come con chi hai avuto una
lunga storia e rincontri dopo anni:
subito trasparenza,
spontanea la complicità.

Amore a prima vista
Anche se trattenuto,
respinto, contenuto.
E poi il tir e molla,                    segue--->
                                  55
La treccia fatta,
ma non legata,
per cui nuovamente sfatta.

E il fascino,
l’ammaliante intrigo
di chi sa che è destinato,
ma si è comunque allontanato.

L’indecisione seguita
Dall’assoluta convinzione.
Volere per poi
Non riuscire a contenere,
L’amare che in certi
Momenti diventa odiare.

Infine venne la convinzione
E tutte le difficoltà
si rivelarono finzione.
Si instaurò l’assoluta convinzione
Che tra Irena e Sirio
Ci sarebbe stata completa unione.

Semplice e intima cerimonia,
uniti furono per la legge
e per Dio anche se,
l’unione era già stata
sancita dal profondo
sentimento che li legava.


                                 56
Fu così che la sciolta ragazza,
libera da attaccamenti
e sentimenti,
si trovò intrappolata
e d’allora al suo sposo fu
profondamente
legata.

Un amore che non mancò
Del necessario,
inevitabile
dolore.




                         L’eterna domanda:
Ha tutto un senso
Oppure senso non ha?
Siam qui per uno scopo elevato
Oppure è solo un gioco,
un capriccio di quell’Immenso
Essere spietato?
 Se a queste domande
si risponde in inverno
la risposta sarà di certo scoraggiante,
ma quando la primavera arriva
tutto si illumina e ravviva.



                                   57
L’inquietante domanda:

Dio è solo amore,
Dio è solo creatore,
Dio è solo sommo bene?
Allora da chi vengono
Tutte le amare pene?
 Ah, certo, il fedele dirà:
Tutta la sofferenza del mondo
È causata dal maligno,
Dio non centra:
Pur essendo Onnipotente
qui diventa impotente.

La prima assurdità
Che è seguita da tante
fino all’infinità.
La fede non spiega
Con obiettività, niente,
Sa solo inventare
Eterni premi e castighi
Con cui tutti abbindolare .

Ma il Saggio,
acuto osservatore
di tutte codeste
assurdità della vita,
di certo non crede
al grande paradosso
di un Onnipotente impotente
e a riflettere ci invita.
                                58
L’Eternità e il tempo

L'Eternità e il tempo,
il bene e il male,
il maschile e il femminile,
il sole e la luna,
la gioia e il dolore,
l’esuberanza e il malumore,
la vita e la morte,
l’aroma e l’insostenibile puzzo.
Insomma, la dualità
Che domina nel reame del tempo,
Che dobbiamo trascendere
Per accedere al Senza tempo,
Immergerci in quell'Incantevole Essere,
per passare oltre essere e non essere.

               Anche nell’attraversare le tempeste

Anche nell'attraversare le tempeste
più furiose della vita,
laddove sembra impossibile trovare
una via d’uscita,
o un modo per placarle,
dobbiamo continuare ad essere
ottimisti e fiduciosi che,
in qualche modo,
un’uscita si troverà,
Dio ce l’aprirà.
                (11- 5- 10)
                                 59
Del Movimento



Buon Dio, nulla qui è mai fermo,
come può seguire il Tuo lesto incedere
un essere cieco e infermo?

Tu sei una meteora, un lampo a ciel sereno.
Che guizza nel mio cielo e mi sconvolge, nientemeno!

Di posare la testa sul guanciale non ci permetti.
E sempre nuova legna ad ardere metti.

E adagiarsi non si può, ad ogni passo una nuova intenzione,
dietro ogni tregua un nuovo scossone.

E ci impedisci di sognare, ogni illusione fai volare,
via dalla nostra povera testa che è intrecciata come una cesta..

Di mille pensieri riguardo a ogni cosa:
preoccupazioni, ansietà, paure sono la nostra materia morbosa.

E ci si illude di andare ad oriente mentre
I nostri passi, confusi, vanno verso occidente.

Qui nulla è stabile, nulla è duraturo,
nulla si può fermare, la vita sfonda ogni muro.

Nel Tuo fare incomprensibile non esiste logica o ragione,
il Tuo operato irrazionale ci scuote dalla nostra vita banale.
                                   60
Non importa quale sia il percorso che mi fai fare,
voglio la certezza che la Tua forma cosmica potrò un dì contemplare.

Porta la nostra mente libera oltre logica e ragione
Affinché si salti fuori da ogni gabbia e prigione.

O Verità Eterna amata, da me tantissimo desiderata,
su di me fa' scendere la Tua benedizione
che la mia mente liberi da ogni
limitazione.




                                  61
La metamorfosi della vita

La continua metamorfosi della vita,
il meccanico ripetersi di ogni cosa.

Il mutamento che tutto costringe al cambiamento.
Il ristagno che tutto offusca privando l’anima di ogni alimento.

La frizzante vitalità del ruscello montano,
il ristagno maleodorante della palude.

Il prana elettrizzante in una giornata di tramontana,
l’afa soffocante del caldo umido estivo.

La leggerezza d’animo quando la benedizione ci scende sul capo,
l’umore pessimo quando le forze oscure invadono l’essere daccapo.

O, l’altalena della vita che mai s’arresta, mai dà pace,
e il cui stridio assordante mai tace.

Che fare per uscirne, saltar giù e porre fine
A queste oscillazioni che ci fan scoppiare come le mine.

Queste azioni con continue, forzate reazioni,
che ci buttano nelle più nere disperazioni.

Solo il silenzio profondo dell’assoluta inazione
Può farci entrare in profonda meditazione.

                                   62
Lì, più ci stiamo più karma liquidiamo
E la ruota della vita, piano piano, arrestiamo.




                          Baba Sawan Singh


                                   63
Te adoro, Te adoro



Te adoro, Te adoro, mio amato Satguru,
Tu sei il mio vero amico estremamente puro.

Né padre né madre, né marito né moglie,
né figli né figlie, né zii né cugini,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro…

Ho ammucchiato averi, la ricchezza mi ha abbagliato,
il desiderio carnale le cellule mi ha saturato,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro…

Mi son logorato il cuore con illusioni e delusioni,
correndo dietro a chimere, folgoranti passioni,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...

Ho viaggiato assai per il mondo, vagabondo del dharma,
sempre alla ricerca del modo di arrestare la ruota del karma,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...

Mi sono assai affaccendato, la certezza ho cercato,
il bisogno di sicurezze i nervi mi ha logorato,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...

Ho visto il mondo, l’ho minuziosamente osservato,
tutti i legami che abbiamo l’animo ci hanno assoggettato,
nessuno sa amore con cuore sincero, Te adoro...

                                  64
Infine ho sviluppato un sano distacco da tutto,
ho cercato il reale svegliandomi da questo sogno brutto,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...

Il bisogno profondo, la smania che ho nel cuore,
è di poter realizzare con l’Assoluto la totale fusione,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...

Trascendere l’attanagliante identificazione col corpo,
realizzare consapevolezza, coscienza, beatitudine suprema,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...

Kirpal, benevolo Satguru, mio amato Maestro
Solo Tu ci sai perdonare e alla realizzazione portare,
nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro...




                                   65
Della pioggia che cade lentamente



Della pioggia che cade lentamente
in un giorno d’autunno passato melanconicamente,
che dir si può cara mia mente.
E’ calma, costante, ma non invadente,
penetra nel suolo e lo feconda
senza levargli nulla, lo nutre e lo impregna.
Quieto è l’autunno al suo primo venire,
calmo, profondo oltre ogni dire.
Acquieta l’animo e gli trasmette un anelito profondo.
Per Ciò che non ha limiti o fondo.
Ha la quiete, la pace che le ansietà miete,
ne fà un cumulo che brucia e sfumare vede.
Questo io voglio sentire in me e fuori di me,
sciogliermi in esso tanto da dimenticare me stesso.




                                 66
Se l’unione con Te voglio realizzare

Se l’unione con te voglio realizzare
Il Simran continuo devo fare,
La mente devo acquietare
E l’ego del tutto frantumare.

L’Unione ho sempre sognato,
la separazione mi ha svilito,
l’illusione ha in me alimentato,
l’ignoranza mi ha così compenetrato.

Il Simran mi ha invece svegliato,
la grande possibilità mi ha svelato,
di poter trascendere il pensiero
e l’unione mistica realizzare davvero.

La mente frenetica mi ha acquietato,
oltre il suo frastuono mi ha portato,
il profondo silenzio è affiorato
e in esso mi sono tuffato.

L’io e il mio ho così eliminato,
l’attaccamento all’ego ho poi azzerato,
questa sottomissione mi ha enormemente aiutato
e il velo dell’illusione ho lacerato.

(01.09. 2010)



                                  67
Vola, vola, vola, animo mio

Vola, vola, vola animo mio,
sull’ali soavi del Naam
fino a Sach Khand, vola, vola, vola.

Di terra e d’acqua più non siamo,
l’etere e l’aria ci han conquistato,
sottile e leggero è il nostro stato,
da quando il Suo sguardo clemente su noi s’è posato.

Ho, che bello essere giunti a questo stato,
dopo per lungo il deserto aver attraversato,
di sete a calura più non ne potevamo,
per sorgenti, fiumi e verde smaniavamo.

In giardini e roseti scavati nell’animo, vogliamo sostare,
fino a sazietà di questa bontà ci vogliamo colmare,
con estrema gratitudine ai Suoi piedi ci vogliamo prostrare,
il nostro ego sulla Sua soglia vogliamo posare.

Di noi stessi e dei nostri guai ci vogliamo dimenticare,
la nostra vita passata nell’oblio vogliamo affossare,
solo la gloria del risveglio vogliamo ricordare,
per proteggere questa conquista la vita siam pronti a dare.

Dio eterno, per te vogliamo smaniare,
nel Tuo assiduo ricordo la mente vogliamo annientare,
nel mare di Luce splendente vogliamo affogare,
il Nirvikalpa Samadhi vogliamo realizzare.
                                  68
Assenza di me, presenza di Te vogliamo praticare,
non più io solo Dio è il nostro comune vivere,
nella Pace suprema è il nostro consueto stare,
la bellezza divina dal nostro viso vogliamo irradiare.

(5- 9- 2010)




                                  69
L’idea del falso profeta non genera dubbi di sorta.



L’idea del falso profeta non genera dubbi di sorta,
L’idea del vero Profeta provoca una smorfia che la faccia rende
storta.

Credere nel falso è facilissimo per tutti,
l’eventualità del vero ci mette a disagio davvero.

Eppure se il vero non esistesse, il falso non ci sarebbe,
se i soldi veri non esistessero, quelli falsi chi li farebbe?

Se non ci fosse il veritiero, portavoce di quell’Essere Primiero
allora il menzognero nessuno lo riconoscerebbe e il suo dominio
sarebbe intero.

Il vero Maestro c’è sempre stato come pure quelli falsi,
Egli è diverso e in direzione della Liberazione ci ispira a muovere i
nostri passi.

Non ci dice di meditare, ma innanzitutto medita e col Suo esempio,
ci ispira a fare anche noi lo stesso per la nostra illuminazione
realizzare al più presto.

E badate, per il Suo salvifico servizio non chiede mai nulla
E liberamente dona con ambedue le mani a chi liberamente si
annulla.

Il falso invece disinteressatamente non dà mai niente
E innanzitutto il suo onorario fa presente.
                                   70
Non libera le povere assoggettate jiva e con strategie varie le lega a
sé, affinché i suoi guadagni e il suo potere assicuri per sé.

Ma la gente è abbagliata dall’inganno e non si accorge di subire un
grave danno affidandosi a chi è cieco poiché allo sbaraglio li
condurrà di certo.




                   Tanti piccoli e grandi assaggi

Tanti piccoli e grandi assaggi
Di una Corrente che a volte stordisce
Talaltra ammutolisce,
ma comunque l’animo gioisce
perché sente e risente
quella Sacra Presenza
che la mente pone in assenza
e della Verità ci comunica l’Essenza.

(settembre 2010)




                                  71
Tu che cerchi la Verità




Tu che cerchi la Verità
Non ti stancar mai di cercare.
Chi con insistenza cerca,
infine di certo trova.

Vien detto dai Saggi che
se si fa un passo nella Sua direzione
Egli ne farà di certo mille
per cavarci dalla nostra prigione.

In questo mondo non v’è nulla
Per cui val la pena perdere il capo,
tutto passa e se ne va
il nulla solo è ciò che resterà.

Gli occhi dobbiamo volgere al cielo,
solo così potremo strappare il velo
e fare il salto verso l'espansione
per poter raggiungere l’assoluta fusione.

Noi non vogliamo mettere radici
Su questa terra fatta di niente,
su, nello spazio volgiamo il Surat
nello Shabd splendente vogliamo nuotare.



                                  72
O Luce Spendente che brilli
Nel buio della nostra notte stellata
Ritira l’attenzione dal corpo e dalla mente
Facci sciogliere nella tua radiosità consistente

(5- 7- 2010)




                                   73
Sorgi o Sole interiore




Sorgi Sole interiore
quando Tu sorgi,
tutto il mio essere danza.

Tutti i tessuti del mio corpo
Assorbono la Tua benefica radiosità,
ogni mia cellula s’imbeve
della Tua liquorosa fluidità.

Gli atomi stessi prendono
A vorticare come i Dervisci
E il mio sé gira attorno
Al Tuo fulgido e glorioso Trono.

O Tu, che il solo pensarti
Mi fa vibrare come foglia al vento,
ma chi mai sarai,
di quale sostanza ti comporrai?

Donde vieni, dove vai?
Tu, inafferrabile e incomprensibile,
Ti fai beffa della logica
E la ragione rendi illogica.


                                   74
O Essere primiero senza paura,
rendi anche me temerario
e fammi raggiungere la
Tua immisurabile statura.

(18-9-2010)




                                 75
Il tempo, un’importantissima realtà

Il tempo, un’importantissima realtà
se propriamente usato,
si può realizzare la Verità.

Ogni momento il Simran ripetiamo
E l’espansione della coscienza provochiamo.

Istante dopo istante l’attenzione focalizziamo
E l’occhio interiore con determinazione apriamo.

Nella Luce Splendente con tutta l’anima ci tuffiamo
E la beatitudine dell’estasi profondamente gustiamo.

La Pace suprema con tutto l’essere assorbiamo
E l’agognata Realizzazione con coraggio raggiungiamo.

Liberati viventi vogliamo diventare
Fuori dalla gabbia dei tre mondi vogliamo volare.

(19-9-2010)




                                 76
Il Fremito

Fremere, smaniare per il Suo Darshan
è ciò che tutta l’umanità dovrebbe fare.

E perché no, dovremmo anche pregare,
meditare, per il Suo lucente volto contemplare.

Distogliere la mente dagli assillanti pensieri
Che ci invadono come indomiti destrieri.

Smettere di desiderare il mondo banale
Sviluppare l’occhio spirituale per contemplare il Reale.

E inoltre accrescere nell’animo una tale dolcezza.
Che ci sciolga il cuore in un lago di tenerezza.

Amare e ancor più aiutare tutti quelli che stanchi del mondo
Desiderano ardentemente uscire da questo folle girotondo.

Per approdare oltre, nella terra dei puri,
laddove cascano per sempre tutti gli interiori muri.

Credetemi, ce la possiamo fare se questa priorità
Mettiamo al primo posto nella nostra interiorità.




                                   77
L’uomo non troverà mai pace

L’uomo non troverà mai pace
Se non trascende il corpo fisico,
Se non va oltre il pensiero,
E in profondo Samadhi si assorbirà.

Innanzitutto osserviamo il corpo
E con accuratezza esploriamo ogni parte,
Ovunque troviamo rigidità o tensione
La sciogliamo e la liberiamo
Questa è la nostra mansione.

Per riuscire a meditare
Un simran assiduo bisogna fare
Concentrare tutta l’attenzione
Nel mezzo della fronte.

Bisogna guardare minuziosamente nel centro.
Con insistenza e in modo penetrante,
solo così s’apre la visione interiore
e la Luce Divina apparirà.

Quando La Sua luce si manifesta
Per l’animo è una vera grande festa
In cui gioisce della mistica unione
Col Suo amato in un’ammaliante fusione


                                 78
Se s’insiste e si persevera
Presto ci si trova nella coscienza vera
In cui la Luce diventa così abbagliante
Da farci entrare in Samadhi in un istante.

Una volta passati oltre il corpo
Ci immergiamo in un vortice che ci porta
Alla Sua sacra presenza
Dove l’io individuale va in assenza.

Non si sa più chi siamo noi
Se è Lui in noi o noi in Lui
Ogni divisione si è annullata
La Verità Eterna si è manifestata.

(Giugno 2011)




                                  79
Tu sei il mio prana




Tu sei il mio prana,
sei l’ossigeno che mi tiene in vita.

Quando tu manchi, mi sento soffocare,
come farò senza Te in questo mondo,
dove andrò a sbattere il capo
per riuscire a dar senso alle cose

Come d’estate quando non v’è brezza
E non si muove neanche una foglia
Quando tu non soffi il Tuo alito in me,
son come morto, un misero essere.

Come l’affamato si sente svenire dalla fame
e spera solo di poter ingoiare qualcosa,
così io Ti prego e Ti imploro
Inviami la Tua Manna speziata.

Come l’assetato darebbe ogni cosa
Per un sorso di acqua fresca,
così io darei ogni cosa,
per poter bere dai Tuoi sacri occhi.




                                   80
Come l’innamorato desidera vedere
Il volto della sua cara amata,
io vorrei tanto vedere
i lineamenti del tuo volto massiccio.

Senza l’amore per Dio e il Satguru
questa vita è del tutto sprecata,
vuoto è il cuore se non lo si riempie
della Tua preziosa dolce rimembranza.

(Luglio2011)




                  In Noi risiede l’Universo intero

In Noi risiede l'Universo intero
Dobbiamo espandere la nostra coscienza,
Dobbiamo entrare nell’infinitamente piccolo,
dobbiamo passare per la cruna di un ago,
solo così diventeremo penetranti
e potremo raggiungere ogni luogo.
Nell’infinitamente piccolo vi è l’immenso,
nell’immenso vi è l’infinitamente piccolo.

(Luglio 2011)




                                  81
Che dire dell’unione




Che dire dell’unione,
della fraterna comunione,
tra anime in cerca della trasformazione.

Bellissima la condivisione,
la spontanea collaborazione,
il volersi spronare a vicenda
per riuscire a compiere sempre maggiori sforzi,
 sublimare quel che in noi c’è di vile
e manifestare quella coscienza veramente civile.

“Vita semplice e pensieri elevati”
diceva spesso Sant Kirpal,
questo ci rende veramente speciali
e se riusciamo ad attuarlo
possiamo diventare universali.

L’espansione, sinonimo di unione
Poiché più ci ampliamo
Più in noi tutto inglobiamo
Con tutto ci fondiamo
e Quello diventiamo.




                                 82
Uscire da se stessi
per realizzare il meglio che è in noi stessi,
per essere veramente sé stessi
e poter esprimere fino in fondo noi stessi.

Sapersi dare per aiutare
coloro che soffrono e sono scontenti,
che pur se figli di un Re vivono da pezzenti,
pieni di tesori vivono di stenti.

Insieme perseguiamo il bene,
aiutiamoci a non soccombere alle pene,
di alimenti spirituali facciamo abbondanti cene
affinché tutto il sangat possa star bene.

(Luglio 2011)




                                   83
Una lacrima negli occhi

Una lacrima negli occhi
Così il cuore mi tocchi

Una sconvolgente emozione
Che rivela quant’è sincera la tua dedizione.

Un’onestà nel comunicare
Il tuo stato senza riserve
Consapevole che quel che l’ha motivato serve.

L’amore del devoto per il Satguru
Riesce ad abbattere ogni muro.

E’ la cosa più elevata della vita
Perché ci permette di accostarci alla meta.

E non importa quant’è giusto o ingiusto il motivo,
Quel che conta è che il sentimento sia profondo e vero.

(Luglio 2011)




                                  84
Kirpal Singh

    85
Che cosa deve l’uomo fare, che deve cercare

Che cosa deve l’uomo fare, che deve cercare
per dar significato a questa vita e il bisogno profondo sfamare?

L’Io Supremo bisogna cercare,
la nostra intera vita Gli dobbiamo donare,
nell’umanità afflitta Lo dobbiamo servire.

La Sua Luce splendente dobbiamo contemplare,
La sua Melodia celeste dobbiamo ascoltare,
nell’estasi della Sua presenza vogliamo sprofondare.

AmarLo nel corpo fisico in cui è manifesto,
guardarLo con l’attenzione ben desta,
Ascoltare le Sue parole per noi deve essere una grande festa.

Allora ci avvolge l’ammaliante Sacralità,
Che rende preziosa e affascinante la nostra personalità,
Piena di magnetismo e di accattivante radiosità.

Poi, poco importa che potrà mai accadere,
Che cosa il fato ci potrà mai inviare,
Noi sapremo sopportare tutto e niente ci potrà mai sopraffare.




                                  86
Maestri
del Passato




     87
Preghiera Semplice
                         (San Francesco)



Signore, fammi strumento della Tua pace,
dove c'è l'odio che io porti l'amore,
dove c'è offesa che io porti il perdono,
dove è discordia che io porti unione,
dove c'è il dubbio che io porti la fede,
dove c'è errore ch'io porti la verità,
dov'è disperazione ch'io porti speranza,
dove è tristezza ch'io porti la gioia,
dove c'è il buio ch'io porti la Luce.

Maestro fà che io non cerchi tanto
di essere consolato quanto a consolare,
di essere compreso quanto a comprendere,
di essere amato quanto ad amare.
Poiché è solo dando che riceveremo,
se perdoniamo avremo il perdono,
solo morendo rinasceremo a vita eterna,
rinasceremo, rinasceremo...




                               88
Finalmente siamo inebriati
                               (Rumi)


Finalmente siamo inebriati
E la nostra anima è partita,
è volata via dalla testa,
dove è andata.


Quando vide che
La catena del pensiero si era rotta,
immediatamente lo spirito,
prese il volo.


Non può essere andato
in nessun altro luogo,
si è certamente diretto
verso l’espansione di Dio.


Non cercarlo nel corpo
Poiché è composto di aria,
è un uccello dello spazio
e si è involato verso l’alto.


È il bianco falco dell’Imperatore,
ha preso il volo
ed è tornato al suo Sovrano.




                                     89
Contieni il torrente dell’estasi
                                 (Rumi)

Contieni il torrente dell’estasi
quando scorre impetuoso
affinché non provochi
vergogna e rovina.

Ma perché temere la rovina
Sotto le rovine si trovano tesori reali
Chi è sprofondato in Dio
Vuole scomparire in Lui.

Mentre è spinto su e giù
Dalle onde del mare chiede:
è più piacevole il fondo
o la superficie?
E’ più affascinante la freccia
O lo scudo dell’Amato.

O amico se fai differenza
Tra gioia e dolore
Queste menzogne ti lacereranno il cuore.

Benché i tuoi desideri sembrino dolci
L’Amico ti vuole senza desideri
Dovrai spogliarti tutto
Se vuoi compiacere l’amato.

                                   90
La vita dei devoti
Sta nella morte,
l’Amato non ti donerà il Suo cuore
se tu non gli dai il tuo.




                                91
Noi siamo assuefatti
                               (Rumi)

Noi siamo assuefatti di discussioni sottili
        We are quite addicted to subtle discussions
Ci piace tanto risolvere problemi
        We are very fond of solving problems
Così da poter legare nodi e poi sfarli
        So that we may tie knots and then undo them
Facciamo costantemente regole per creare difficoltà
        We constantly make rules for posing the difficulty
E per rispondere alle domande che solleva.
        And for answering the questions it raises
Siamo come un uccello che slega una trappola
        We are like a bird which loosens a snare
E poi la rilega ancor più stretta.
        And then ties tighter again
Per perfezionare la sua abilità
        In order to perfect its skill
Si priva di spazi all’aperto
        It deprives itself of open country;
Si lascia dietro i prati verdi
        It lives behind the meadowland,
Mentre la sua vita la passa a slegare nodi
        While its life is spent dealing with knots.
Anche così la trappola non è padroneggiata
        Even then the snare is not mastered
Ma le sue ali sono continuamente rotte

                                  92
But its wings are broken again and again.
Non lottare coi nodi
        Don’t struggle with knots
Affinché non ti si rompano le ali
        So your wings won’t be broken
Non rischiare di romperti le penne
        Don’t risk ruining your feathers
Per far mostra dei tuoi orgogliosi sforzi
        To display your proud efforts




                                 93
Con l’amore l’amaro diventa dolce
                            (Tagore)

Con l’amore l’amaro diventa dolce
Con l’amore il rame si trasforma in oro
Con l’amore il fangoso diventa chiaro
Con l’amore il morto ritorna in vita
Con l’amore il Re diventa schiavo
Dalla conoscenza l’amore cresce
La stupidità non ha mai posto nessuno su un tale trono.




         L’incenso si strugge per dissolversi in profumo.
                             (Tagore)

L’incenso si strugge per dissolversi in profumo.
Il profumo per aderire all’incenso.
La melodia cerca di incatenarsi nel ritmo,
mentre il ritmo torna fluendo alla melodia.
L’idea cerca il suo corpo nella forma,
la forma cerca la sua libertà nell’idea.
L’Infinito cerca il tocco del finito,
il finito la sua liberazione nell’Infinito.
Quale dramma è questo tra creazione e distruzione,
questa perenne vicenda tra idea e forma.
La servitù lotta per raggiungere la libertà,
la libertà cerca riposo nel servizio.

                                 94
Son ciò che resta
                              (Tagore)

Son ciò che resta di una nuvola autunnale
Inutilmente errante nel cielo;
o mio Sole sempre glorioso
il Tuo calore non ha ancora sciolto il mio vapore
confondendomi con la Tua Luce,
e ancora conto i mesi e gli anni, che mi separano da Te.
Se questa è la Tua volontà,
se questo è il Tuo capriccio,
prendi questa mia fuggevole vacuità,
dipingila con i Tuoi colori.
Indorala con il Tuo oro,
falla ondeggiare nello spazio mutevole
e spargila in mille meraviglie.
E ancora, quando di notte ti piacerà finire questo gioco
Mi scioglierò, mi diffonderò nell’oscurità,
o forse nel sorriso di un bianco mattino,
nella freschezza di una trasparente purezza.




                                 95
Canto a Kirpal
                         (Sant Ajaib Singh)
                    (scritto come si pronuncia)

Naam Saheb da chambedi buti
Satguru man mereve celai piario
Satsang danet pani deke
Karlei dhun sovai pareo
Andar buti mehek machaia
Già phollana te ai pareo
Give Kirpal suna Satguru
Jini e buti lai pareo
Kirpal Singh nu Simre ke papi tere annek
Kahe Ajaib na ciodi he Kirpal Singh ki tek
Sun phuriad pirand apira
Ek aak sunava tenu piarea
Tere jeha menu ik vini milea
Mere jenia tenu laki piarea
Phol na kagaj vadinia vale
Darton take na menu piarea
Je mere vech go nana onde
Tum bakshenda a kinu piarea
Tel tel daya poradi tera
Rati rati dham cior piarea
Pal pal dame guni i piarea
Bakshi avgun mera piarea
Kis kamda che nahi koi na kodide
Kirpal Singh Satguru milia pai amolak dee
Du sirka balik ota pagti benà kangal
                                 96
Kirpal Guru, Kirpalkari har tande kio nehal
Gad gad bani kante ne hans tapke nen
Bohot bir Kirpal ki tarvitare din ren
Hahe, hahe Kirpal kad milè shati pati jae
E sabina de hoegà darshan karun agae
Bin darshan kal na parè manu a tart na tir
Ajaib Guru Kirpal binà koun banave atir
Tud age har dass amari
Jio pind sabtera piarea
Kahe Nanak sab tera vadeai
Koi Naam na jane mera piarea




                                 97
INDICE
A Irena...............................................................................................55
Aforismi.............................................................................................52
Alzo gli occhi al cielo........................................................................17
Canto a Kirpal...................................................................................96
Che cosa deve l’uomo fare, che deve cercare...................................85
Che dire dell’unione..........................................................................82
Come sempre l’inverno è finito.........................................................24
Con l’amore l’amaro diventa dolce...................................................94
Contieni il torrente dell’estasi...........................................................90
Del Movimento..................................................................................60
Della pioggia che cade lentamente....................................................66
Fa’ di me quello che Tu vuoi.............................................................44
Finalmente siamo inebriati................................................................89
Gioia del mio cuore.............................................................................9
Gioia nel dovere................................................................................36
Gloria al Satguru che scaccia le tenebre............................................14
Guru, Naam, Satsang, Darshan.........................................................10
Il Fremito...........................................................................................77
Il Grande canto..................................................................................34
Il sapere vero.....................................................................................38
Il tempo è una grande illusione.........................................................22
Il tempo, un’importantissima realtà...................................................76
Il Tuo Darshan...................................................................................27
Il Tuo Darshan è una vela..................................................................13
Importante è capire............................................................................19
In Noi risiede l’Universo intero.........................................................81
L'acqua sempre cade..........................................................................18
L'amore crea spazio e spessore..........................................................31
L'ego è un ladro.................................................................................26
L’eterna domanda:.............................................................................57
L’Eternità e il tempo..........................................................................59
L’idea del falso profeta non genera dubbi di sorta............................70
L’ignoranza svanisce meditando su Sat Naam..................................11
L’incenso si strugge per dissolversi in profumo...............................94
                                                 98
L’inquietante domanda:.....................................................................58
L’uomo non troverà mai pace...........................................................78
La Fiducia..........................................................................................39
La metamorfosi della vita..................................................................62
La notte cancella le attività del giorno..............................................16
La pazienza è la grande virtù.............................................................29
La tazza e la caraffa...........................................................................42
La vera pace, la vera gioia.................................................................28
La vita: un mistero insondabile.........................................................51
Mattino, sorgi o giorno......................................................................41
Mi sono svegliato..............................................................................12
Noi siamo assuefatti..........................................................................92
O Ajaib canta, il Canto a Kirpal........................................................15
O tu che nel destino di pochi.............................................................37
Possa io incontrare qualcuno.............................................................20
Preghiera Semplice............................................................................88
Quando sorge il sole............................................................................8
Sawan cigno splendente....................................................................48
Se l’unione con Te voglio realizzare.................................................67
Sempre Te, solo Te............................................................................50
Senza il darshan il dolore dilaga in me..............................................32
Siri Kirpal..........................................................................................46
Son ciò che resta................................................................................95
Sorgi o Sole interiore.........................................................................74
Tanti piccoli e grandi assaggi...........................................................71
Te adoro, Te adoro............................................................................64
Tu che cerchi la Verità......................................................................72
Tu sei il mio prana.............................................................................80
Tu sei la mia pace..............................................................................30
Una lacrima negli occhi.....................................................................84
Vola, vola, vola, animo mio..............................................................68




                                                 99
“Vola, vola, vola animo mio
                                                      sulle ali soavi del Naam
                                      fino a Sach Khand vola, vola, vola, vola”
                               Cantare in coro le parole del Maestro è un atto
                               di grande significato: è un lavoro concreto che
                               ci insegna come fare per creare armonia tra di
                               noi.
                                 La melodia dei Suoi Bhajan crea un disegno
                                 dinamico simile ad una danza. Quando i
                                 satsanghi, uomini e donne, cantano insieme, le
                                 loro voci si innalzano e si fondono al di sopra
                                 delle loro teste, elevandosi reciprocamente al
                                 cielo con leggerezza ed armonia. La voce è
impregnata di vitalità e di passione, colma di elettricità e magnetismo.
Sono le Sue parole, i Suoi pensieri, i Suoi desideri a cui ogni discepolo è
legato, come ad un piccolo aquilone che vola legato a un lungo filo sottile e
trasparente di cui teniamo l'estremità.
E quando cantano insieme, la nostra voce vola alta, ci lascia e parte per
incontrare altre voci e per fondersi con esse, per poi tornare giù amplificata e
arricchita da tutto ciò che ha ricevuto in quella fusione, perchè la fusione
delle voci con le parole del Maestro, con i suoi insegnamenti, è una fusione
delle nostre anime e dei nostri spiriti.
Ricerchiamo quindi la Sua compagnia, cantiamo con Lui ed esprimiamo il
nostro desiderio di abbracciare l'universo, di essere in armonia con il Tutto.
                                ______________________

Il Maestro Sirio è stato iniziato nel 1973 all'età di vent'anni alla Sant Mat o
Via dei Santi da Sant Kirpal Singh, e ha poi seguito il suo successore Sant
Ajaib Singh. Il suo approccio alla spiritualità è sempre stato influenzato dal
suo amore per la poesia mistica e il canto devozionale.
Nei suoi quasi quarant'anni di discepolato e continuazione del lavoro dei suoi
due Maestri ha composto e messo in musica centinaia di versi colmi del loro
ricordo costante e dei loro preziosi insegnamenti spirituali.
Qui vengono raccolti i più recenti.

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Nel Giardino dai Melograni in Fiore

  • 1.
  • 2.
  • 3. Sirio Nel giardino dai Melograni in fiore Nuova edizione (agosto 2011)
  • 4. Pubblicato a cura del Sant Bani Ashram Podere Valdivita, Ribolla (Gr) 58027 Telefono: 0564/579788 Email: siriwahe@gmail.com Website: http://www.santbaniashram.it – http://www.santbani.hu
  • 5. Questa copia è di: ________________________
  • 6. Introduzione Perché “Nel giardino dai melograni in fiore”? Perché per me quando i melograni sono in fiore, sono un vero incanto. Ne avete mai visto uno? Se si mi potrete capire, se no, no di certo! Bisogna pure dire che ciò che per qualcuno può sembrare bellissimo per un altro può essere bellino, poco bello o, per niente bello. Perciò è tutto soggettivo, certo! Bisogna comunque ammettere che se si ha un poco soltanto, il senso del bello, allora un melograno in fiore può essere accattivante come una bella rosa antica o come un loto fantastico. Fuori di casa qui al Sant Bani Ashram, ci sono due melograni che piantai circa trent’anni fa, poco dopo essere venuto a vivere qui. Uno è direttamente davanti alla porta d’entrata, sul muretto, e l’altro dietro la finestra del soggiorno. Ebbene, quando a giugno fioriscono in pieno, non potete capire quanto mi estasia osservarli! Li guardo e riguardo e mai mi stanco poiché comunicano innocenza, vitalità, bellezza, incanto. Sono di un arancione vivacissimo, come le vesti di certi monaci indiani, che associato allo sfondo della particolarissima gradazione del verde delle foglie diventano molto più risaltanti, molto più evidenti. Piacciono molto anche a Irena per cui talvolta ne taglio un ramoscello e glielo porto a vedere per renderla felice. Piacevano molto anche a mia madre, infatti è una tradizione di famiglia. Nel giardino della nostra casa di Borgagne, nel Salento, oltre al dovuto limone, arancio, mandarino e fico d’India, c’era pure un bellissimo albero di “sita” (così sono chiamate le melagrane nel Salento). Mia madre ci teneva tantissimo ed era capace di andare a prendere un secchio d’acqua alla fontana di notte, per darla al suo melograno. Pertanto questo è il motivo per cui ho dato tale titolo a questa raccolta di poesie, canti ispirati, che mi sono stati rivelati in momenti speciali come da una voce interiore, da un livello di sintonia speciale 4
  • 7. con la “Fonte d’ispirazione” da cui hanno attinto tanti poeti prima di me. Se si vuole essere onesti fino in fondo, nessuno può ritenersi autore di tali versi ispirati e ispiranti giacché il vero autore è Qualcuno, Qualcosa che non può essere l’intelletto; no, sta a un livello (o più livelli) superiore, più in alto. Anche i livelli da cui si possono ricevere tali versi ispirati possono variare giacché la mente e lo Spirito sono una realtà multistrato e se si va molto in profondità, allora la poesia diventa un linguaggio espresso o non espresso, di una grandiosa sublimità. Devo ammettere con certezza che le poesie più sublimi a me ispirate da questo “Qualcuno” in momenti di profonda meditazione, non sono contenute né in queste pagine ne in altre precedenti (Il Roseto dell’Amico), giacché sono scese in me come un lampo a ciel sereno, come una meteora che improvvisamente squarcia il buio della notte. Spesso non avevo un foglio, o un registratore per immortalare immediatamente l’ispirazione e dopo essersi posati su me per un po’, volavano poi via nello spazio inconsistente come uccelli che dopo essersi posati per un po’ su un ramo, rivolano via e sembra scompaiano. Poi, la bontà divina mi ha dato un cuore pieno di amore e di gratitudine verso chiunque mi ha beneficiato in questa particolare esistenza. Perciò la maggior parte di questi inni sono dedicati ai miei due grandi Maestri Kirpal e Ajaib oltre a qualcuno raro dedicato al mio nonno spirituale, Baba Sawan Singh Ji che non ho incontrato nel corpo, ma per il quale ho un grande amore e riconoscenza giacché ha ispirato e innalzato i miei Satguru. Anche a lui ne ho dedicate alcune e sono proprio contento perché se Lo merita. Se lo merità perché senza Lui non ci sarebbe stato un Sant Kirpal, senza Sant Kirpal non ci sarebbe stato un Sant Ajaib e senza Sant Ajaib non ci sarebbe nessun Sirio. Si, ci potrebbe essere l’involucro di quest’ultimo, ma non ci sarebbe quell’Essere interiore che tanto ha anelato l’Unione e per conseguire la quale ha fatto 5
  • 8. veramente sforzi disumani. Perciò “Nel Giardino dai Melograni in fiore”, oppure “Il Roseto dell’Amico”, sono in realtà due raccolte di versi ispirati, di canti melodiosi che non sono veramente di mia produzione, sono una Sua creazione passata attraverso di me. Ha trovato in me la penna adatta, probabilmente, e muovendo la mia mano, ha scritto cose che voleva comunicare a coloro che avranno scritto nel destino di leggerle. A molte di queste è stata associata una melodia e spesso sono cantate durante i nostri ritiri di meditazione da me e da tutti i partecipanti. Allora quello che si sviluppa durante tali incontri è stato molto ben descritto dai miei due figli spirituali: Dafne e Andrea nella parte posteriore della copertina di questa raccolta (se non lo avete ancora letto, leggetevelo!). Vi darà un’idea chiara, evocativa di quello che accade in certi momenti quando il Santo Vino versato dalle tazze di questi canti comincia a girare fra l’assemblea degli anelanti, così ci s’innalza verso picchi di supercoscienza che tali canti sanno facilmente produrre. Allora ci si rende conto che questi, non solo sono discesi da Dio, ma se ci si afferra alla scia che lasciano, si può da essi venire riportati a Dio. Che cosa fantastica, no? Com’è sbalorditivo il gioco del Divino: ci allontana da sé, ci inabissa in questo piano materiale e poi, ci provvede mezzi per ripercorrere l’ascesa e ritornare a quella Supercoscienza con immensa gratitudine e apprezzamento. Perché è così? E’ com’è e basta; smettiamo di arrovellarci il cervello per cercare di capire perché è così. E’ la Sua volontà che altri definiscono gioco, che talvolta sembra spietato, ma che ci si può fare, è pur sempre voluto da Lui. Noi dal nostro canto, possiamo e dobbiamo allinearci alla Sua carovana di viandanti del nulla e mentre facciamo l’attraversata del deserto della vita, che talvolta diventa prati verdi, colline e montagne 6
  • 9. incantevoli, oppure laghi, fiumi e mari, facciamoci di tanto in tanto un canto o dal Roseto o dal Giardino così le nostre peripezie saranno ben gradite, gustate e amate. Diventerà “La Grande Avventura”. Se volete, vi posso afferrare la mano e guidare lungo il percorso. Con la Sua grazia ce la faremo. Sirio 7
  • 10. Quando sorge il sole Quando sorge il sole, mi siedo ad elemosinare il Tuo amore, mi si strugge l’animo e il cuore, benedicimi manifestando un tuo bagliore. La mia vita versa nel dolore, quando tu sei assente mi si logora la mente, non trovo pace né conforto, tutto il mio essere è contorto. Che fare, chi pregare, non so come impietosirti Ti sento indifferente, ho quest’agonia che mi divora, vorrei tanto impietosirti ancora. Senza l’ebbrezza divina, la vita perde l’armonia melodiosa della Vina, diventa uno stridio assordante, che è del tutto sconcertante. Ti supplico vieni ancora, fa' che la Tua Luce sorga in me come una cromatica aurora. Poni fine a questo mio tormento, fa che in me non si levi più un lamento. 8
  • 11. Gioia del mio cuore Gioia del mio cuore, pace della mia anima, Luce del mio occhio, Suono del mio orecchio. Ho sempre cercato la realtà, ho sempre amato la Verità, passare oltre l’umana condizione, per realizzare la divina unione. Ci ho provato e riprovato, e mai mi sono stancato, di passare oltre l’ordinario, per approdare allo straordinario. Il consueto ci addormenta l’animo, ristagna e assopisce il divino ardore, ci priva di quell’estatico sapore. Che viene dallo slancio interiore. Tendere verso l’indefinibile bisogno, che elude ogni nostro possibile sogno, che va oltre l’umana immaginazione, si concretizza nella mistica visione. Dobbiamo a tutti i costi realizzare In questa vita la completa unione Con quella fonte di divina Luce, che zampilla nella regione della pace. 9
  • 12. Guru, Naam, Satsang, Darshan Guru, Naam, Satsang, Darshan, acquietano la mente e la guariscono. Ho cercato in ogni direzione, senza trovare una spiegazione, infine son giunto alla Tua corte, dove mi son destato dalla mia morte. Mi hai sintonizzato col Tuo Santo Naam, mi hai colmato l’animo di Luce, nel mio cuore hai infuso una grande pace, nel mio sangue un ardore caldo come la brace. Mi son poi seduto ad ascoltare il Tuo illuminante Satsang Con cui hai evidenziato ogni mio possibile stato, ogni mia malformazione e imperfezione. Poi mi hai mostrato la via d’uscita, dal labirinto della mente, mi hai innalzato in una condizione sbalordente, fuori dalla gabbia dell’io limitante. Infine mi hai guardato negli occhi e quale meraviglia: ho visto che il Tuo viso è saturo d’amore, i Tuoi occhi brillano come il sole. Che altro posso chiedere alla vita, mi ha fatto il più gran dono, di incontrare Te che sei così buono, così premuroso, come un padre amoroso. 10
  • 13. L’ignoranza svanisce meditando su Sat Naam L'ignoranza svanisce meditando su Sat Naam Non v’è rituale che ci dia pace, Non v’è pellegrinaggio per cui la mente tace, il darshan del Satguru, è la sola cosa efficace. Noi non abbiamo visto l’Essere Supremo, né abbiamo incontrato i Maestri del passato, per fortuna abbiamo conosciuto il Satguru vivente, che ci fa contemplare la Luce splendente. Eravamo naufraghi nel mare dell’illusione, Egli è venuto con la Sua barca di Luce, ci ha fatto salire su di essa, ci condurrà tutti alla Dimora della Verità. Lì finalmente l’io separato scompare, nell’incanto dell’Unione solo Dio rimane, descriverLo ad altri è impossibile, chi Lo conosce diventa infine stabile. 11
  • 14. Mi sono svegliato Mi sono svegliato, mi sono alzato, mi sono incamminato alla ricerca, dell’Eterna Verità. La voglio realizzare in questa vita, non voglio più vivere nell’ignoranza. O Universo dammi la forza, affinché io non mi fermi, prima di esser giunto alla Meta. Per buona ventura, mi sono imbattuto nel mio Satguru che mi ha destato. Mi ha fatto vedere che l’io individuale è illusorio, che l’Io Supremo è la sola realtà. Bisogna trascendere la mente Che crea l’illusione della divisione, dobbiamo raggiungere l’unione con la Luce splendente che ci illumina, completamente. 12
  • 15. Il Tuo Darshan è una vela Il tuo Darshan è una vela Per attraversare il mare Della vita mi intriga mi innalza, mi tocca il cuore mi sovrasta. Quando mi siedo innanzi a Te, il mio cuore si scioglie, una dolcezza come il miele mi scorre nelle vene. Se poi ti guardo negli occhi Il cuore profondamente mi tocchi, non so più chi son io, se Tu sei in me o io in Te. A volte quando Ti guardo in viso Un sorprendente fenomeno accade, il Tuo volto scompare e solo Luce splendente appare. Nei momenti più preziosi, quando la grazia di Dio abbonda la Tua faccia, si trasforma e quella dei Tuoi Maestri prende forma. Allora mi rendo conto Che la Tua forma è una porta, se la si guarda con amore ci si collega al Tuo mistico cuore. 13
  • 16. Gloria al Satguru che scaccia le tenebre Gloria al Satguru che scaccia le tenebre, E' il faro che illumina il Sentiero Delle anime smarrite. Io non so adorare i Maestri del passato, Mi è difficile amare un Dio che mi ha gettato Nell’arena crudele del creato. Vennero Rama e Krishna, il Buddha e Shankara, Mussa Yeshua e Mohammed, Francesco e Rumi, Kabir, Nanak e Arjan, Gobind Singh e Tulsi Sahib, Soami Ji, Jaimal e Sawan, Kirpal e Ajaib. Tanti altri grandi esseri han benedetto questa terra, tutti Messaggeri dell’Eterno, tutti salvatori dei perduti. Essi hanno innalzato e illuminato La mente dei loro devoti figli, hanno sacrificato il loro essere per condurli verso il Nonessere. Per Sirio Dio si è incarnato Nelle forme bellissime di Kirpal e Ajaib, gli han dato l’Iniziazione al Naam, il Satsang, il Darshan e il Parshad. Sono loro che io amo e adoro, son per me più preziosi dell’oro. Mi hanno aperto il cuore, me lo hanno inondato d’amore. 14
  • 17. O Ajaib canta, il Canto a Kirpal O Ajaib canta il canto a Kirpal Allora il nettare comincerà a fluire, con la dolcezza della Tua voce ci estasi la mente. Incantevoli erano i momenti in cui Tu aprivi la bocca e con la melodia della Tua voce l'aria riempivi di dolci note. Noi ascoltavamo estasiati guardando costantemente i Tuoi occhi, la beatitudine ci invadeva, la gioia il cuore pervadeva. Il Tuo canto era l'essenza Degli insegnamenti dei Santi Con esso ci narravi la Tua storia Fatta di tormenti, estasi e lamenti. Il Tuo romanzo d'amore Con il Satguru Kirpal E' stato un esempio che vogliamo emulare E nella nostra vita poter attuare. Ora, siam pure noi diventati Folli del nostro Baba Ji Come Lui era folle Del Suo Satguru Kirpal Ji 15
  • 18. La notte cancella le attività del giorno La notte cancella le attività del giorno l'inattività ricarica la mente il giorno poi annulla la notte e l'inerzia lascia il posto al dinamismo Di notte noi dormiamo e riposiamo poiché il buio contiene l'acqua della vita nel buio noi ci si rinfresca nel silenzio profondamente riposiamo Quando la notte il buio diventa più scuro si sta già preannunciando l'alba presto ad oriente l'aurora si fa strada portandosi dietro il sole che illuminerà il mondo Il seme sepolto sotto il suolo geme e giace in uno stato di torpore poi con l'arrivo della primavera si desta e cresce sbucando dalla terra Un buon periodo di silenzio ridà tono e bellezza alla voce gli opposti son manifestati dai loro opposti nel profondo buio del cuore Dio manifesta la luce eterna dell'amore 16
  • 19. Alzo gli occhi al cielo Alzo gli occhi al cielo, Osservo l'infinità dello spazio, Vuoto contenitore di Tutto, recipiente di bene e male di luce e tenebre di energie che guariscono di vibrazioni che uccidono di pensieri positivi, di pensieri negativi, di parole buone che curano, di frasi malefiche che ammalano di atti compassionevoli che nutrono di atti spietati che avvelenano l'artefice e la vittima. Che cosa esiste che da Te non sia contenuta. Osservatore silenzioso delle tragedie e delle fortune degli umani. Padre e madre di vita e morte, giudice impassibile di cause ed effetti. Permetti al nostro Karma di esaurirsi, e che, almeno i Tuoi saggi, trovino l'incondizionata pace. (Febbraio 09) 17
  • 20. L'acqua sempre cade L'acqua sempre cade quando il suo tempo arriva per fecondare il suolo arso per ridare vita e tinta alla natura smorta e all'indignitosa terra. L'erba, come sempre ricresce a colmare gli spazi vuoti a vestire la nuda terra a nascondere le brutture create dalla scelleratezza umana Crescono tutte insieme: manto erboso, mille fiori, ortiche e rovi erbe commestibili, velenose e medicinali. Sono il prato, un unico insieme, variegato, cromatico e aromatico Tale è l'umanità, unica unità di svariate razze, culture e religioni mentalità, abitudini e libagioni tutti diversi: buoni, cattivi, impeccabili e a volte perversi. In questo parco planetario, tante le varietà che vi crescono tutti con un loro preciso scopo una collocazione nella vastità della creazione una soggettiva individualizzazione. 18
  • 21. Importante è capire Importante è capire qual'è il proprio ruolo ancor più importante è riuscire ad attuarlo vincendo le proprie malformazioni, tendenze, debolezze, indolenze, lussurie e violenze. E quant'è vasta, la vita, com'è immenso l'universo, quant'è piccino l'uomo, una minuscola cellula in un vasto organismo. Eppure nel nucleo di ogni cellula vi sono geni che regolano ogni potenziale umano. (Febbraio 2009) 19
  • 22. Possa io incontrare qualcuno Possa io incontrare qualcuno Che ha realizzato la Suprema Verità Senza un bastone vago nel buio, possa io incontrare la Guida divina. Sono stato in tanti luoghi di pellegrinaggio: Mashad e Haridwar, Rishikesh, Arunachala e Konya, San Pietro, la Verna, Assisi, San Giovanni Rotondo. Ho vagato sulle Alpi, gli Appennini e l’Himalaya, nel profondo del mare e nell’aria sconfinata, ma la Tua immagine lì non l’ho trovata. Mi son poi messo a studiare i Testi Sacri: la Bibbia, le Upanishad, la Gita e il Vivekachudamani l’Adi Granth e il Sar Bachan. Ho poi letto gli insegnamenti dei Maestri del mio tempo: Aurobindo e Ramakrishna, Ramana e Yogananda, Krishnamurti, NeemKaroli Baba e Shivananda. Ho viaggiato a oriente fino al mistico Hindustan, ho incontrato Nagasadhu, Sannyasi e Swami, ma la Luce divina nei loro occhi non l’ho trovata. 20
  • 23. Poi il mio buon destino mi fece avere il tuo recapito, feci quel viaggio da Rishikesh a Dehradun, e fu così che mi trovai inondato dal Tuo potente Dhun. Quando vidi il viso di Kirpal il Divino Mi stordì ancor più del migliore vino, la mia bocca si aprì dalla meraviglia che percepii. Tu mi indicasti la grande Via Per trovare in me la Luce splendente Che mi trasportò in una condizione sbalordente. Fu poi per Tua pura grazia che quando mi lasciasti solo, i miei passi furono diretti da quel Santo purissimo che fu Ajaib il Santissimo. 21
  • 24. Il tempo è una grande illusione Il tempo è una grande illusione, che ci inganna fino alla disperazione, ogni momento il presente diventa passato ed è come se non ci fosse mai stato. Noi facciamo progetti per gli anni a venire, ma non sappiamo se il successivo respiro potrà avvenire, ci illudiamo di poter vivere in eterno, ma alla nostra vita Lui ha già dato il Suo segno. Noi si ammassa averi sfruttando e ingannando, la compassione e l’amore non ci sfiorano nemmeno passando, siamo crudeli, ingannatori e usurpatori, di ogni ingiustizia siamo i legittimi detentori. Tanti imperi ci son stati nel tempo, coi loro tiranni che non davano scampo, di loro resta solo un velenoso ricordo di gesta infami, di eccidi di massa. Mogli, figli, amanti, genitori e parenti, se ne son tutti andati all’appello saranno assenti; infine non porteremo nel viaggio oltre il corpo, neppure il respiro che sarà solo di intoppo. 22
  • 25. In realtà mi sono illuso, mi son proprio ingannato, di esser vissuto, di esser mai nato, l’io separato non è che un dolce inganno, Dio è la sola realtà, tutti i saggi lo sanno. A questo punto forse è meglio tacere, vino ne ho versato tanto non posso più bere, la logica e la ragione hanno preso il volo rimane tra tutti l’Innominabile solo. 23
  • 26. Come sempre l’inverno è finito Come sempre l’inverno è finito e tutto il suo grigiore è dall’aria sparito, sta arrivando la primavera a dar letizia all’animo e illuminare la buia sera. La natura si sta vestendo a festa, con mille fiori di colori ci riempie la testa un’esplosione che parrebbe senza fine per tutto colmare e di gioia riempire. La campagna s’è fatta loquace, ci parla di una grande rinascita, che porterà gli umani a rifiorire trovare la Luce e le tenebre veder sparire. Nulla mai dura in eterno, tutto cambia sullo scenario del mondo, ogni opposto manifesta il suo opposto, il buio la luce e la luce le tenebre. Ma ora è il momento di giubilo, finalmente la luce è arrivata, a illuminare le zone oscure a ridar senso e direzione alle cose. 24
  • 27. Finalmente è tutto chiaro: la vita, il suo scopo e dove stiamo andando, non rimane ormai alcun dubbio, all’Infinito stiamo di certo tornando. 25
  • 28. L'ego è un ladro L’ego che asserisce è un ladro Che si attribuisce meriti che non gli appartengono. Ho fatto, faccio e farò, sono bravo, astuto e intelligente. Tutto questo è un furto di meriti Che non ci appartengono. L’artefice di tutto è Lui, ci insinua l’idea, l’intuizione, il desiderio d’agire e ci dà la forza per attuarlo. Da noi non ci penseremmo, non lo vorremmo, potremmo essere incapaci, deformi, pazzi e disperati. Se abbiamo un corpo capace, una mente sana e la volontà di concretizzare le nostre idee è tutto un Suo dono. Non io, ma Tu, non mio, ma Tuo, non prendere, ma dare, Non volere, ma fare la Sua volontà. 26
  • 29. Il Tuo Darshan Il Tuo darshan mi colma di gioia La Tua faccia è sempre piacevole soglia. Vero amato mi hai conquistato il cuore Più altro non desidero che ricevere il Tuo amore. Quando ascolto le Tue sagge parole la comprensione fiorisce nella mente. La Verità sei Tu mio Prabhù Che mi dà direzione, chiarezza e determinazione. Il Tuo devoto giorno e notte ti ricorda, smania dal desiderio di guardarti negli occhi da cui di Luce trabocchi. 27
  • 30. La vera pace, la vera gioia La vera pace, la vera gioia Questo è ciò di cui ho voglia. Amare Te, servire Te è ciò che ho sempre cercato e nella mia vita ho attuato. In tutti i modi mi son sempre sforzato Per ottenere la Tua grazia che il mio cuore sazia. A che serve la vita senza la Tua presenza, arido è l’animo solitario in Tua assenza. Quando la Tua snella presenza mi compenetra la coscienza tutto il mio essere gioisce e l’aridità svanisce. Allora davvero vivo E il mio intimo diventa attivo, dinamico e splendente in modo immediato e sbalordente. 28
  • 31. La pazienza è la grande virtù La pazienza è la grande virtù che fa perdonare tutto quel che fu. Senza perdono non si dimentica, se non si dimentica non v’è pace, se non v’è pace la mente non tace, se la mente non tace non si può meditare se non meditiamo ci facciamo sopraffare da mille angosce che ci fanno schiantare e a lungo andare ci fan pure ammalare. Perdona e dimentica soleva dire Sant Kirpal Ji Che di saggezza ne aveva più di chiunque qui. Dobbiamo sforzarci per riuscire a innalzarci Sopra i limiti umani senza mai stancarci. Vince chi persevera nel bene fino alla fine Senza mai smettere di lottare con gli istinti degradanti Che per un vero umano sono tanto umilianti. O grande Essere impavido muoviti a compassione Di ogni buona virtù dacci un'immediata trasmissione. Colmaci di dominante passione per poter svolgere la Tua grande missione. 29
  • 32. Tu sei la mia pace Tu sei la mia pace, tu sei la mia gioia, tu il mio amore, tu il mio dolore, Per buona ventura Ti ho incontrato, e a prima vista di Te mi sono innamorato, di un amore puro, un amore vero che mi ha acceso l’animo come fosse un cero. Un cero posto ai Tuoi santi piedi per glorificare la bella forma in cui risiedi per illuminare il Tuo bel volto, per dare splendore ai Tuoi chiari occhi, per collegarsi alla bellezza di cui trabocchi. Della mia vita vorrei farne un dono totale che la Tua missione possa glorificare Affinché sul nostro vascello possano salpare Tutti i ricercatori della Verità che la Tua Luce Vogliono contemplare. 30
  • 33. L'amore crea spazio e spessore L’amore crea spazio e spessore come l'acqua colma i vuoti: addolcisce, imbonisce, abbellisce, innalza; rende l'impossibile, possibile. L'amore è armonia e alimento che nutre gli umani. L'odio è veleno che uccide e rende disumani. L'amore è leggerezza, soavità che abbellisce la povera umanità. Con l'amore nel cuore la cosa più difficile diventa facile, il sacrificio massimo diventa minimo. Degna è la vita quando pulsa nell'animo il battito d'amore. (Gennaio 09) 31
  • 34. Senza il darshan il dolore dilaga in me Senza il darshan il dolore dilaga in me Privo di Te mi sento vuoto come una canna Vieni a soffiare l’alito divino in me. Da quando hai rotto lo specchio del mio cuore Ogni pace è svanita. La separazione ha generato disperazione, Ti supplico vieni ancora. Lo specchio rotto non riflette la Tua immagine Non riesco a vedere neanche me stesso. Le increspature sull’acqua cancellano il paesaggio La profondità scompare. Ti supplico vieni a ricomporre lo specchio del mio essere Affinché rifletta la Tua immagine. Calma le increspature del lago della mente Che vi si specchi l’Infinito. Dopo la tempesta viene sempre la quiete Il sole torna a brillare. Dopo ogni cruenta rivoluzione interiore Ci si avvicina di più al Signore. 32
  • 35. Non dobbiamo mai temere il fuoco del dolore Ci trasforma profondamente il cuore. Da rugginoso ferro diventiamo oro puro, ci liberiamo dal sé impuro. Ora le dure prove sono tutte passate Mi ritrovo di nuovo dinanzi a Te, Che gioia poterti guardare negli occhi Dai quali di grazia trabocchi. 33
  • 36. Il Grande canto Il grande canto voglio intonare al mio Guru il supremo canto, l’inno di lode gli voglio cantare. Vittoria al mio Satguru in cui dimora il Purissimo, l’Essere di luce immenso e Santissimo, Lui io adoro a Lui mi prostro, alla Sua benedizione faccio ricorso. Egli è il Guru nel Suo corpo fisico, È il Gurudeva nel piano astrale, nel piano causale diventa il Satguru, oltre ancora sarà l’Adiguru. E’ Lui il Dio di tutti gli Dei, angeli e arcangeli sono al Suo comando, Messia, Avatar Buddha e Satguru Son tutti prostrati alla Sua soglia. Prima che le galassie fossero spruzzate nello spazio Tu della tua Tua gloria eri sazio, immerso nel silenzio del grande vuoto, sprofondato nella pace suprema. Poi per Tuo volere da uno diventasti molti, la vita ebbe inizio e si moltiplicò all’infinito, non esiste numero per calcolarla, non v’è metro per misurarla. 34
  • 37. L’universo, le galassie, i sistemi solari e i pianeti Son tutti governati dalle stesse leggi, Tutto è mosso dallo stesso impulso, vuole espandersi all’infinito. Dalla vastità immensa dello spazio Alla minutezza di ogni singola cellula, son le stesse leggi a muovere tutto, lo stesso meccanismo sempre si ripete. Ogni cosa parte da un centro e vuole espandersi senza limiti, tutto vuole poi far ritorno al centro. Nel centro zampilla la vita, all’estremità domina la morte. Da quando il flauto fu strappato dal canneto Ha fatto piangere uomini e donne il suo dolce suono. Perché chiunque rimanga lungi dall’origine sua Sempre ricerca il tempo in cui v’era unito. E’ ora giunto infine il momento propizio Di far ritorno alla Sorgente Primiera, da cui tutti emanammo un tempo e a cui tutti dobbiamo tornare. 35
  • 38. Gioia nel dovere Gioia nel dovere nel servizio trovar piacere, darsi per sorpassarsi, piegarsi sul bisognoso per dar riposo. Andare oltre i propri limiti di là dall’amor proprio, saper essere lievi e sorvolare gli ostacoli col cuore sobrio. Dare per ampliare L’intimo spazio La propria persona. Andare oltre l’io E i suoi egoici bisogni Sacrificarsi per l’altro E realizzare i propri Elevati sogni. Considerare tutti Fratelli e sorelle in Lui, amarli e aiutarli, sforzarsi per innalzarli. Portarli oltre il banale vivere Per arrivare a: in tutto Lui percepire. 36
  • 39. O tu che nel destino di pochi O tu che nel destino di pochi Scrivi amore per Te E nel destino di molti Scrivi un amore da stolti, non importa che scrivi per gli altri, almeno per me scrivi amore per Te. La Tua penna, scrittrice di ogni destino Vuole che molti nuotino nel mare dell’illusione Poiché non sono in grado di aprire l’intima visione. Sono vittime di una mentale occlusione. Fa però che almeno qualche raro essere Riesca a nuotare nelle acque divine Sennò questo mondo diventerà Peggio di un porcile. 37
  • 40. Il sapere vero Il sapere vero Quello che trascende la ragione, Certo, ci libera da ogni limitazione. Quel sapere che non è conseguenza di un ragionamento, ma è generato da un profondo interno fermento. Che cos’è che fa bollire Il nostro spazio intimo? E’ il Simran che se fatto Annienta il sé infimo. Allora la conoscenza sboccia Proprio come si apre un fiore Poiché la mente che separa E divide infine muore. Si acquisisce così la visione Dell’uno oltre il due, l’unità dietro l’apparente divisione che è una vera benedizione. 38
  • 41. La conoscenza ci rende liberi di certo, ma non c’è solo questo, ci rende anche umili, miti, dignitosi e anche puri. Il saggio deve saper parlare In modo dolce e sicuro, per trasmettere la Sua conoscenza in modo chiaro e puro. Allora di certo penetra E si fissa nella mente Di chi sa ascoltare Con attenzione sorprendente. La Fiducia Fiducia in Te io voglio avere. Certezza nella Tua protezione possedere. Essere sfiduciosi equivale alla paralisi spirituale: ci si lega le gambe e ci si chiede perché non si riesce ad andare. Esere pessimisti vuol dire colorare di nero il quadro della propria vita e poi chiedersi perché è così buia. Positività, ottimismo, sono le tempere con cui colorare di rosa la propria intima casa. Questo poi spruzzerà lo stesso colore tutt’attorno creando per noi un mondo roseo e cromatico. 39
  • 42. Sant Ji e Sirio 40
  • 43. Mattino, sorgi o giorno Mattino, sorgi o giorno e ogni tenebra levaci di torno. Tenero, dolce mattino Che l’energia hai di un bambino Ogni ventiquattrore torni a rinascere E nessuno si sorprende del tuo ritorno. Ma se son io a pretendere di rinascere son tutti pronti a gettarmi in carcere. Eppure tutto rinasce nel creato; pure Dio è sempre nato e di venire tra noi mai si è stancato. Rinasce il mondo, l’universo, il cosmo, il millennio, il secolo, l’anno, il mese e il giorno. Rinasce altresì il minerale, il vegetale, l’insetto e l’animale. Pure l’acqua che esala dal mare e come vapore nell’aria sale infine sulla terra dovrà cadere affinché le creature assetate la possano bere. La vita è un continuo passaggio dal visibile all’invisibile, dalla materia allo spirito, dall’irreale al reale, dalle tenebre alla luce, dalla morte all’immortalità. 41
  • 44. La tazza e la caraffa Fui a lungo tazza, sempre a bere come una pazza, mi versavano ogni ben di Dio e io tutto accoglievo e consumavo. Talvolta tale era l’ilarità, la contentezza Per l’abbondanza che versavo liquido Da ogni parte e molti contagiavo Inebriandoli ed entusiasmandoli. La caraffa era colma e traboccava Pertanto non faticava e la tazza sempre colmava. In sua lontananza la tazza si svuotava, tutto il nettare evaporava, ma non appena in prossimità della caraffa si trovava, la quale nettare sempre versava, subito si ricolmava e a sua volta traboccava. Poi venne quel dì in cui anche per La traboccante caraffa la fine arrivò, cadde al suolo e si schiantò, rompendosi in pezzi inutile diventò. Prima di frantumarsi la tazza guardò e così le parlò: “Hei creatura mia, io ho finito il mio tempo Ora entri in ballo tu; osservati un po’, tazza più non sei, ti sei trasformata, 42
  • 45. ampliata, sei una bella caraffa. Ora il tuo turno di colmare è venuto. Vai, sii coraggiosa, io sarò sempre con te Da dietro l’apparenza non ti farò mai mancare Il nettare, dai e sempre più avrai.” 43
  • 46. Fa’ di me quello che Tu vuoi Fa’ di me quello che Tu vuoi plasmami come meglio puoi, su di Te io non ho potere nettare o veleno sei tu a farmelo bere. Trasmuta il mio essere, insegnami a tessere, con i fili della mia vita un tappeto su cui i Tuoi piedi mettere. Nulla io sono Senza di Te non riesco ad essere buono; il mio cuore si indurisce e ogni compassione da dentro me svanisce. Quanto vorrei riuscire Ad esserTi gradito, diventare così puro da farti innamorare di me in modo assoluto. 44
  • 47. Di me fa’ una penna Con cui scrivere il nostro romanzo, di un amore puro, di un amore vero che tutti ispiri davvero. Ti imploro, dimora sempre in me, finché di Sirio, più niente c’è, solo il Sublime colmi il mio intimo Sé. 45
  • 48. Siri Kirpal Siri Kirpal, Satguru, m’inchino ai Tuoi piedi, sei il mio Amato e nel mio cuore risiedi. Mi hai salvato dalla disperazione, alla mia vita hai dato la nobile direzione sei il mio Amato… Venni da te smarrito e profondamente atterrito, pieno di sincere speranze e di enormi discrepanze, sei il mio Amato… Non appena cominciò il viaggio verso la Tua dimora, la mia anima si svegliò e prese a vibrare ancora, sei il mio Amato… Come se in un cadavere riprendesse a battere il cuore, e il sangue pompasse in ogni dove, sei il mio Amato… Avvertii il Tuo Naam permeare il mio corpo, la Tua benedizione fugare ogni mia confusione, sei il mio Amato… Quando poi vidi la Tua forma luminosa, tutto il mio essere fiorì come una bella rosa, Sei il mio Amato… 46
  • 49. Ebbi immediatamente l’assoluta convinzione, che mi avresti liberato da ogni mia prigione, sei il mio Amato... Fui sbalordito oltre ogni dire, l’innalzamento superò tutte le mie mire, sei il mio Amato... Tanta fu la luce che invase il mio essere, da non riuscire a credere come potesse essere, sei il mio Amato... L’amore per Te sbocciò immediatamente, la devozione ai Tuoi piedi mi saturò la mente, sei il mio Amato... O Gurudev Kirpal, mia Guida divina, satura la mia anima con la melodia della vina, sei il mio Amato... 47
  • 50. Sawan cigno splendente Sawan cigno splendente vieni A illuminare la mia mente (x 2) Manifestando la Verità sbalordente. Sawan col Tuo magico fascino Hai incantato la mente di tutti: orientali e occidentali, colti e illetterati son tutti venuti alla Tua porta. Sawan si è riunito il Sangat Ansiosi attendiamo il Tuo arrivo, tutti insieme cantiamo i bhajan, la melodia è pura armonia. Sawan il tuo viso incantevole Scioglie all’animo ogni catena, dai Tuoi occhi splendenti emana una Luce che i devoti bramano. Sawan sei stato un grande esempio, hai redento l’essere più empio; senza di Te la nostra vita sarebbe un orribile scempio. 48
  • 51. Sawan orgoglio di Jaimal, hai glorificato il Suo nome, hai trasmesso il Suo Potere a chi assetato voleva bere. Sawan tanti grandi Maestri Han benedetto questo mondo, Tu sei stato come la panna Che ricopre la dolce torta. Sawan hai donato al mondo, Tesori preziosi mai visti: il grande Somanath, l’inebriato Mastana Il diamante spendente Kirpal 49
  • 52. Sempre Te, solo Te Sempre Te, solo Te, in mezzo al mare del mondo Voglio sempre seguire la rotta tracciata da Te. Tutti creano attorno a sé atmosfere che emanano da quel che in loro c’è. Sentore di un pensiero in cui luce, aroma, bellezza, non v’è e diffuso è. Senso di vuoto e tutto svuotato di senso. Vite senza mete, senza comete, senza splendore che crei calore. Qui ansia, lì depressione, qui paura, lì disperazione. Vite perdute senza la minima bellezza, aromatica essenza. Io fui fortunato, incontrai Te, splendore radioso Che scese su me, mi sbalordì e mi sorprese, mi lasciò a bocca aperta dallo stupore causato dalla Tua divina offerta. Un’offerta allettante che colsi all’istante: di tralasciare il mio vecchio sé per colmarmi di Te. Si, mi colmasti e la mia mente trasformasti Da un fuscello sbattuto a una roccia possente che venti e tempeste non smuovono per niente. O Kirpal, Maestro e Signore, mio divino soave amore Fammi giungere nel Luogo laddove né me, né Te più v'è. 50
  • 53. La vita: un mistero insondabile La vita: un mistero insondabile, mai del tutto capibile, mai del tutto spiegabile. La gioia, il dolore, il quotidiano malumore. La vita, la morte, la buona, la cattiva sorte. Il giorno, la notte, si inseguono facendosi la corte. La pace, la guerra, ci son sempre state Da quando l’uomo è sulla faccia della terra. Caino e Abele, il fratricidio che Si alterna al suicidio. L’odio e l’amore che si contrastano E lottano con grande ardore, si spera vinca il cuore! Qual è la chiave a questo mistero, come lo si può risolvere davvero? La dualità c’è sempre stata e sempre ci sarà In quanto se tale non fosse di esistere cesserà. Passare oltre il due per accedere all’Uno Questo è ciò che il saggio fa meditando sul Suono. L’unità è un fatto soggettivo, non collettivo; pochi la realizzano mentre per i molti rimane un fatto passivo. 51
  • 54. Aforismi La vita divina, La vita nel Divino, La cosa più grandiosa. Sfuggevole il pensiero si insinua E di Lui si perde traccia. Quando il Naam c’è Tutto c’è. Quando il Naam non c’è Nulla c’è E quel che c’è Meglio non ci fosse. La spiritualità è suprema evanescenza E assoluta realtà. Quando c’è è più reale di un pugno in faccia, quando se ne perde traccia svanisce e nel nulla spazia. Sensazioni, umori, innalzamento, caduta, purezza, impurità, amore, odio Compassione, spietatezza: 52
  • 55. quante di queste possono attraversare in un giorno la mente umana. Morboso l’attaccamento al look: I capelli, l’abito, l’immagine che di noi stessi ci diamo nella mente. La moda, vecchia megera, strega incantatrice che tutti ammalia e schiavizza. Tanta pazienza: prima, adesso e dopo, sempre e in ogni luogo. Con sé stessi, con gli altri. Controllare nervosismi, isterie, insofferenze e collera è facile in teoria, a parole, ma quando ti penetrano nella pancia allora è meglio che si taccia. segue---> 53
  • 56. Siamo esseri umani complessi E difficilissima è l’esistenza, Pertanto dobbiamo continuamente Riallinearci con la Signora Verità. Ovunque vado canto al Satguru Kirpal. Un Tuo sentore Mi mette di buon umore, la Tua assenza svuota la vita da ogni divina presenza. Esulta la natura in primavera Al massimo della sua esuberanza, per dare all’umanità depressa un pò, o tanta speranza. E’ duro vivere quando si attraversa l’inverno dell’essere col suo grigiore e squallore. E’ facile invece quando con tanto intimo fervore tutto illuminiamo con svariato colore. 54
  • 57. A Irena Ecco, un dì accadde: fu lei a venire, non per me, ma per me fu. Venne per il Padre, ma si innamorò del figlio. Carina era, veramente speciale: non lineamenti raffinati, ma ammalianti; non una bambola, ma una fata, non di terra, ma d’aria. Ci si incontrò, a faccia a faccia e immediato il riconoscimento, spontaneo il fermento. Come con chi hai avuto una lunga storia e rincontri dopo anni: subito trasparenza, spontanea la complicità. Amore a prima vista Anche se trattenuto, respinto, contenuto. E poi il tir e molla, segue---> 55
  • 58. La treccia fatta, ma non legata, per cui nuovamente sfatta. E il fascino, l’ammaliante intrigo di chi sa che è destinato, ma si è comunque allontanato. L’indecisione seguita Dall’assoluta convinzione. Volere per poi Non riuscire a contenere, L’amare che in certi Momenti diventa odiare. Infine venne la convinzione E tutte le difficoltà si rivelarono finzione. Si instaurò l’assoluta convinzione Che tra Irena e Sirio Ci sarebbe stata completa unione. Semplice e intima cerimonia, uniti furono per la legge e per Dio anche se, l’unione era già stata sancita dal profondo sentimento che li legava. 56
  • 59. Fu così che la sciolta ragazza, libera da attaccamenti e sentimenti, si trovò intrappolata e d’allora al suo sposo fu profondamente legata. Un amore che non mancò Del necessario, inevitabile dolore. L’eterna domanda: Ha tutto un senso Oppure senso non ha? Siam qui per uno scopo elevato Oppure è solo un gioco, un capriccio di quell’Immenso Essere spietato? Se a queste domande si risponde in inverno la risposta sarà di certo scoraggiante, ma quando la primavera arriva tutto si illumina e ravviva. 57
  • 60. L’inquietante domanda: Dio è solo amore, Dio è solo creatore, Dio è solo sommo bene? Allora da chi vengono Tutte le amare pene? Ah, certo, il fedele dirà: Tutta la sofferenza del mondo È causata dal maligno, Dio non centra: Pur essendo Onnipotente qui diventa impotente. La prima assurdità Che è seguita da tante fino all’infinità. La fede non spiega Con obiettività, niente, Sa solo inventare Eterni premi e castighi Con cui tutti abbindolare . Ma il Saggio, acuto osservatore di tutte codeste assurdità della vita, di certo non crede al grande paradosso di un Onnipotente impotente e a riflettere ci invita. 58
  • 61. L’Eternità e il tempo L'Eternità e il tempo, il bene e il male, il maschile e il femminile, il sole e la luna, la gioia e il dolore, l’esuberanza e il malumore, la vita e la morte, l’aroma e l’insostenibile puzzo. Insomma, la dualità Che domina nel reame del tempo, Che dobbiamo trascendere Per accedere al Senza tempo, Immergerci in quell'Incantevole Essere, per passare oltre essere e non essere. Anche nell’attraversare le tempeste Anche nell'attraversare le tempeste più furiose della vita, laddove sembra impossibile trovare una via d’uscita, o un modo per placarle, dobbiamo continuare ad essere ottimisti e fiduciosi che, in qualche modo, un’uscita si troverà, Dio ce l’aprirà. (11- 5- 10) 59
  • 62. Del Movimento Buon Dio, nulla qui è mai fermo, come può seguire il Tuo lesto incedere un essere cieco e infermo? Tu sei una meteora, un lampo a ciel sereno. Che guizza nel mio cielo e mi sconvolge, nientemeno! Di posare la testa sul guanciale non ci permetti. E sempre nuova legna ad ardere metti. E adagiarsi non si può, ad ogni passo una nuova intenzione, dietro ogni tregua un nuovo scossone. E ci impedisci di sognare, ogni illusione fai volare, via dalla nostra povera testa che è intrecciata come una cesta.. Di mille pensieri riguardo a ogni cosa: preoccupazioni, ansietà, paure sono la nostra materia morbosa. E ci si illude di andare ad oriente mentre I nostri passi, confusi, vanno verso occidente. Qui nulla è stabile, nulla è duraturo, nulla si può fermare, la vita sfonda ogni muro. Nel Tuo fare incomprensibile non esiste logica o ragione, il Tuo operato irrazionale ci scuote dalla nostra vita banale. 60
  • 63. Non importa quale sia il percorso che mi fai fare, voglio la certezza che la Tua forma cosmica potrò un dì contemplare. Porta la nostra mente libera oltre logica e ragione Affinché si salti fuori da ogni gabbia e prigione. O Verità Eterna amata, da me tantissimo desiderata, su di me fa' scendere la Tua benedizione che la mia mente liberi da ogni limitazione. 61
  • 64. La metamorfosi della vita La continua metamorfosi della vita, il meccanico ripetersi di ogni cosa. Il mutamento che tutto costringe al cambiamento. Il ristagno che tutto offusca privando l’anima di ogni alimento. La frizzante vitalità del ruscello montano, il ristagno maleodorante della palude. Il prana elettrizzante in una giornata di tramontana, l’afa soffocante del caldo umido estivo. La leggerezza d’animo quando la benedizione ci scende sul capo, l’umore pessimo quando le forze oscure invadono l’essere daccapo. O, l’altalena della vita che mai s’arresta, mai dà pace, e il cui stridio assordante mai tace. Che fare per uscirne, saltar giù e porre fine A queste oscillazioni che ci fan scoppiare come le mine. Queste azioni con continue, forzate reazioni, che ci buttano nelle più nere disperazioni. Solo il silenzio profondo dell’assoluta inazione Può farci entrare in profonda meditazione. 62
  • 65. Lì, più ci stiamo più karma liquidiamo E la ruota della vita, piano piano, arrestiamo. Baba Sawan Singh 63
  • 66. Te adoro, Te adoro Te adoro, Te adoro, mio amato Satguru, Tu sei il mio vero amico estremamente puro. Né padre né madre, né marito né moglie, né figli né figlie, né zii né cugini, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro… Ho ammucchiato averi, la ricchezza mi ha abbagliato, il desiderio carnale le cellule mi ha saturato, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro… Mi son logorato il cuore con illusioni e delusioni, correndo dietro a chimere, folgoranti passioni, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... Ho viaggiato assai per il mondo, vagabondo del dharma, sempre alla ricerca del modo di arrestare la ruota del karma, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... Mi sono assai affaccendato, la certezza ho cercato, il bisogno di sicurezze i nervi mi ha logorato, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... Ho visto il mondo, l’ho minuziosamente osservato, tutti i legami che abbiamo l’animo ci hanno assoggettato, nessuno sa amore con cuore sincero, Te adoro... 64
  • 67. Infine ho sviluppato un sano distacco da tutto, ho cercato il reale svegliandomi da questo sogno brutto, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... Il bisogno profondo, la smania che ho nel cuore, è di poter realizzare con l’Assoluto la totale fusione, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... Trascendere l’attanagliante identificazione col corpo, realizzare consapevolezza, coscienza, beatitudine suprema, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... Kirpal, benevolo Satguru, mio amato Maestro Solo Tu ci sai perdonare e alla realizzazione portare, nessuno sa amare con cuore sincero, Te adoro... 65
  • 68. Della pioggia che cade lentamente Della pioggia che cade lentamente in un giorno d’autunno passato melanconicamente, che dir si può cara mia mente. E’ calma, costante, ma non invadente, penetra nel suolo e lo feconda senza levargli nulla, lo nutre e lo impregna. Quieto è l’autunno al suo primo venire, calmo, profondo oltre ogni dire. Acquieta l’animo e gli trasmette un anelito profondo. Per Ciò che non ha limiti o fondo. Ha la quiete, la pace che le ansietà miete, ne fà un cumulo che brucia e sfumare vede. Questo io voglio sentire in me e fuori di me, sciogliermi in esso tanto da dimenticare me stesso. 66
  • 69. Se l’unione con Te voglio realizzare Se l’unione con te voglio realizzare Il Simran continuo devo fare, La mente devo acquietare E l’ego del tutto frantumare. L’Unione ho sempre sognato, la separazione mi ha svilito, l’illusione ha in me alimentato, l’ignoranza mi ha così compenetrato. Il Simran mi ha invece svegliato, la grande possibilità mi ha svelato, di poter trascendere il pensiero e l’unione mistica realizzare davvero. La mente frenetica mi ha acquietato, oltre il suo frastuono mi ha portato, il profondo silenzio è affiorato e in esso mi sono tuffato. L’io e il mio ho così eliminato, l’attaccamento all’ego ho poi azzerato, questa sottomissione mi ha enormemente aiutato e il velo dell’illusione ho lacerato. (01.09. 2010) 67
  • 70. Vola, vola, vola, animo mio Vola, vola, vola animo mio, sull’ali soavi del Naam fino a Sach Khand, vola, vola, vola. Di terra e d’acqua più non siamo, l’etere e l’aria ci han conquistato, sottile e leggero è il nostro stato, da quando il Suo sguardo clemente su noi s’è posato. Ho, che bello essere giunti a questo stato, dopo per lungo il deserto aver attraversato, di sete a calura più non ne potevamo, per sorgenti, fiumi e verde smaniavamo. In giardini e roseti scavati nell’animo, vogliamo sostare, fino a sazietà di questa bontà ci vogliamo colmare, con estrema gratitudine ai Suoi piedi ci vogliamo prostrare, il nostro ego sulla Sua soglia vogliamo posare. Di noi stessi e dei nostri guai ci vogliamo dimenticare, la nostra vita passata nell’oblio vogliamo affossare, solo la gloria del risveglio vogliamo ricordare, per proteggere questa conquista la vita siam pronti a dare. Dio eterno, per te vogliamo smaniare, nel Tuo assiduo ricordo la mente vogliamo annientare, nel mare di Luce splendente vogliamo affogare, il Nirvikalpa Samadhi vogliamo realizzare. 68
  • 71. Assenza di me, presenza di Te vogliamo praticare, non più io solo Dio è il nostro comune vivere, nella Pace suprema è il nostro consueto stare, la bellezza divina dal nostro viso vogliamo irradiare. (5- 9- 2010) 69
  • 72. L’idea del falso profeta non genera dubbi di sorta. L’idea del falso profeta non genera dubbi di sorta, L’idea del vero Profeta provoca una smorfia che la faccia rende storta. Credere nel falso è facilissimo per tutti, l’eventualità del vero ci mette a disagio davvero. Eppure se il vero non esistesse, il falso non ci sarebbe, se i soldi veri non esistessero, quelli falsi chi li farebbe? Se non ci fosse il veritiero, portavoce di quell’Essere Primiero allora il menzognero nessuno lo riconoscerebbe e il suo dominio sarebbe intero. Il vero Maestro c’è sempre stato come pure quelli falsi, Egli è diverso e in direzione della Liberazione ci ispira a muovere i nostri passi. Non ci dice di meditare, ma innanzitutto medita e col Suo esempio, ci ispira a fare anche noi lo stesso per la nostra illuminazione realizzare al più presto. E badate, per il Suo salvifico servizio non chiede mai nulla E liberamente dona con ambedue le mani a chi liberamente si annulla. Il falso invece disinteressatamente non dà mai niente E innanzitutto il suo onorario fa presente. 70
  • 73. Non libera le povere assoggettate jiva e con strategie varie le lega a sé, affinché i suoi guadagni e il suo potere assicuri per sé. Ma la gente è abbagliata dall’inganno e non si accorge di subire un grave danno affidandosi a chi è cieco poiché allo sbaraglio li condurrà di certo. Tanti piccoli e grandi assaggi Tanti piccoli e grandi assaggi Di una Corrente che a volte stordisce Talaltra ammutolisce, ma comunque l’animo gioisce perché sente e risente quella Sacra Presenza che la mente pone in assenza e della Verità ci comunica l’Essenza. (settembre 2010) 71
  • 74. Tu che cerchi la Verità Tu che cerchi la Verità Non ti stancar mai di cercare. Chi con insistenza cerca, infine di certo trova. Vien detto dai Saggi che se si fa un passo nella Sua direzione Egli ne farà di certo mille per cavarci dalla nostra prigione. In questo mondo non v’è nulla Per cui val la pena perdere il capo, tutto passa e se ne va il nulla solo è ciò che resterà. Gli occhi dobbiamo volgere al cielo, solo così potremo strappare il velo e fare il salto verso l'espansione per poter raggiungere l’assoluta fusione. Noi non vogliamo mettere radici Su questa terra fatta di niente, su, nello spazio volgiamo il Surat nello Shabd splendente vogliamo nuotare. 72
  • 75. O Luce Spendente che brilli Nel buio della nostra notte stellata Ritira l’attenzione dal corpo e dalla mente Facci sciogliere nella tua radiosità consistente (5- 7- 2010) 73
  • 76. Sorgi o Sole interiore Sorgi Sole interiore quando Tu sorgi, tutto il mio essere danza. Tutti i tessuti del mio corpo Assorbono la Tua benefica radiosità, ogni mia cellula s’imbeve della Tua liquorosa fluidità. Gli atomi stessi prendono A vorticare come i Dervisci E il mio sé gira attorno Al Tuo fulgido e glorioso Trono. O Tu, che il solo pensarti Mi fa vibrare come foglia al vento, ma chi mai sarai, di quale sostanza ti comporrai? Donde vieni, dove vai? Tu, inafferrabile e incomprensibile, Ti fai beffa della logica E la ragione rendi illogica. 74
  • 77. O Essere primiero senza paura, rendi anche me temerario e fammi raggiungere la Tua immisurabile statura. (18-9-2010) 75
  • 78. Il tempo, un’importantissima realtà Il tempo, un’importantissima realtà se propriamente usato, si può realizzare la Verità. Ogni momento il Simran ripetiamo E l’espansione della coscienza provochiamo. Istante dopo istante l’attenzione focalizziamo E l’occhio interiore con determinazione apriamo. Nella Luce Splendente con tutta l’anima ci tuffiamo E la beatitudine dell’estasi profondamente gustiamo. La Pace suprema con tutto l’essere assorbiamo E l’agognata Realizzazione con coraggio raggiungiamo. Liberati viventi vogliamo diventare Fuori dalla gabbia dei tre mondi vogliamo volare. (19-9-2010) 76
  • 79. Il Fremito Fremere, smaniare per il Suo Darshan è ciò che tutta l’umanità dovrebbe fare. E perché no, dovremmo anche pregare, meditare, per il Suo lucente volto contemplare. Distogliere la mente dagli assillanti pensieri Che ci invadono come indomiti destrieri. Smettere di desiderare il mondo banale Sviluppare l’occhio spirituale per contemplare il Reale. E inoltre accrescere nell’animo una tale dolcezza. Che ci sciolga il cuore in un lago di tenerezza. Amare e ancor più aiutare tutti quelli che stanchi del mondo Desiderano ardentemente uscire da questo folle girotondo. Per approdare oltre, nella terra dei puri, laddove cascano per sempre tutti gli interiori muri. Credetemi, ce la possiamo fare se questa priorità Mettiamo al primo posto nella nostra interiorità. 77
  • 80. L’uomo non troverà mai pace L’uomo non troverà mai pace Se non trascende il corpo fisico, Se non va oltre il pensiero, E in profondo Samadhi si assorbirà. Innanzitutto osserviamo il corpo E con accuratezza esploriamo ogni parte, Ovunque troviamo rigidità o tensione La sciogliamo e la liberiamo Questa è la nostra mansione. Per riuscire a meditare Un simran assiduo bisogna fare Concentrare tutta l’attenzione Nel mezzo della fronte. Bisogna guardare minuziosamente nel centro. Con insistenza e in modo penetrante, solo così s’apre la visione interiore e la Luce Divina apparirà. Quando La Sua luce si manifesta Per l’animo è una vera grande festa In cui gioisce della mistica unione Col Suo amato in un’ammaliante fusione 78
  • 81. Se s’insiste e si persevera Presto ci si trova nella coscienza vera In cui la Luce diventa così abbagliante Da farci entrare in Samadhi in un istante. Una volta passati oltre il corpo Ci immergiamo in un vortice che ci porta Alla Sua sacra presenza Dove l’io individuale va in assenza. Non si sa più chi siamo noi Se è Lui in noi o noi in Lui Ogni divisione si è annullata La Verità Eterna si è manifestata. (Giugno 2011) 79
  • 82. Tu sei il mio prana Tu sei il mio prana, sei l’ossigeno che mi tiene in vita. Quando tu manchi, mi sento soffocare, come farò senza Te in questo mondo, dove andrò a sbattere il capo per riuscire a dar senso alle cose Come d’estate quando non v’è brezza E non si muove neanche una foglia Quando tu non soffi il Tuo alito in me, son come morto, un misero essere. Come l’affamato si sente svenire dalla fame e spera solo di poter ingoiare qualcosa, così io Ti prego e Ti imploro Inviami la Tua Manna speziata. Come l’assetato darebbe ogni cosa Per un sorso di acqua fresca, così io darei ogni cosa, per poter bere dai Tuoi sacri occhi. 80
  • 83. Come l’innamorato desidera vedere Il volto della sua cara amata, io vorrei tanto vedere i lineamenti del tuo volto massiccio. Senza l’amore per Dio e il Satguru questa vita è del tutto sprecata, vuoto è il cuore se non lo si riempie della Tua preziosa dolce rimembranza. (Luglio2011) In Noi risiede l’Universo intero In Noi risiede l'Universo intero Dobbiamo espandere la nostra coscienza, Dobbiamo entrare nell’infinitamente piccolo, dobbiamo passare per la cruna di un ago, solo così diventeremo penetranti e potremo raggiungere ogni luogo. Nell’infinitamente piccolo vi è l’immenso, nell’immenso vi è l’infinitamente piccolo. (Luglio 2011) 81
  • 84. Che dire dell’unione Che dire dell’unione, della fraterna comunione, tra anime in cerca della trasformazione. Bellissima la condivisione, la spontanea collaborazione, il volersi spronare a vicenda per riuscire a compiere sempre maggiori sforzi, sublimare quel che in noi c’è di vile e manifestare quella coscienza veramente civile. “Vita semplice e pensieri elevati” diceva spesso Sant Kirpal, questo ci rende veramente speciali e se riusciamo ad attuarlo possiamo diventare universali. L’espansione, sinonimo di unione Poiché più ci ampliamo Più in noi tutto inglobiamo Con tutto ci fondiamo e Quello diventiamo. 82
  • 85. Uscire da se stessi per realizzare il meglio che è in noi stessi, per essere veramente sé stessi e poter esprimere fino in fondo noi stessi. Sapersi dare per aiutare coloro che soffrono e sono scontenti, che pur se figli di un Re vivono da pezzenti, pieni di tesori vivono di stenti. Insieme perseguiamo il bene, aiutiamoci a non soccombere alle pene, di alimenti spirituali facciamo abbondanti cene affinché tutto il sangat possa star bene. (Luglio 2011) 83
  • 86. Una lacrima negli occhi Una lacrima negli occhi Così il cuore mi tocchi Una sconvolgente emozione Che rivela quant’è sincera la tua dedizione. Un’onestà nel comunicare Il tuo stato senza riserve Consapevole che quel che l’ha motivato serve. L’amore del devoto per il Satguru Riesce ad abbattere ogni muro. E’ la cosa più elevata della vita Perché ci permette di accostarci alla meta. E non importa quant’è giusto o ingiusto il motivo, Quel che conta è che il sentimento sia profondo e vero. (Luglio 2011) 84
  • 88. Che cosa deve l’uomo fare, che deve cercare Che cosa deve l’uomo fare, che deve cercare per dar significato a questa vita e il bisogno profondo sfamare? L’Io Supremo bisogna cercare, la nostra intera vita Gli dobbiamo donare, nell’umanità afflitta Lo dobbiamo servire. La Sua Luce splendente dobbiamo contemplare, La sua Melodia celeste dobbiamo ascoltare, nell’estasi della Sua presenza vogliamo sprofondare. AmarLo nel corpo fisico in cui è manifesto, guardarLo con l’attenzione ben desta, Ascoltare le Sue parole per noi deve essere una grande festa. Allora ci avvolge l’ammaliante Sacralità, Che rende preziosa e affascinante la nostra personalità, Piena di magnetismo e di accattivante radiosità. Poi, poco importa che potrà mai accadere, Che cosa il fato ci potrà mai inviare, Noi sapremo sopportare tutto e niente ci potrà mai sopraffare. 86
  • 90. Preghiera Semplice (San Francesco) Signore, fammi strumento della Tua pace, dove c'è l'odio che io porti l'amore, dove c'è offesa che io porti il perdono, dove è discordia che io porti unione, dove c'è il dubbio che io porti la fede, dove c'è errore ch'io porti la verità, dov'è disperazione ch'io porti speranza, dove è tristezza ch'io porti la gioia, dove c'è il buio ch'io porti la Luce. Maestro fà che io non cerchi tanto di essere consolato quanto a consolare, di essere compreso quanto a comprendere, di essere amato quanto ad amare. Poiché è solo dando che riceveremo, se perdoniamo avremo il perdono, solo morendo rinasceremo a vita eterna, rinasceremo, rinasceremo... 88
  • 91. Finalmente siamo inebriati (Rumi) Finalmente siamo inebriati E la nostra anima è partita, è volata via dalla testa, dove è andata. Quando vide che La catena del pensiero si era rotta, immediatamente lo spirito, prese il volo. Non può essere andato in nessun altro luogo, si è certamente diretto verso l’espansione di Dio. Non cercarlo nel corpo Poiché è composto di aria, è un uccello dello spazio e si è involato verso l’alto. È il bianco falco dell’Imperatore, ha preso il volo ed è tornato al suo Sovrano. 89
  • 92. Contieni il torrente dell’estasi (Rumi) Contieni il torrente dell’estasi quando scorre impetuoso affinché non provochi vergogna e rovina. Ma perché temere la rovina Sotto le rovine si trovano tesori reali Chi è sprofondato in Dio Vuole scomparire in Lui. Mentre è spinto su e giù Dalle onde del mare chiede: è più piacevole il fondo o la superficie? E’ più affascinante la freccia O lo scudo dell’Amato. O amico se fai differenza Tra gioia e dolore Queste menzogne ti lacereranno il cuore. Benché i tuoi desideri sembrino dolci L’Amico ti vuole senza desideri Dovrai spogliarti tutto Se vuoi compiacere l’amato. 90
  • 93. La vita dei devoti Sta nella morte, l’Amato non ti donerà il Suo cuore se tu non gli dai il tuo. 91
  • 94. Noi siamo assuefatti (Rumi) Noi siamo assuefatti di discussioni sottili We are quite addicted to subtle discussions Ci piace tanto risolvere problemi We are very fond of solving problems Così da poter legare nodi e poi sfarli So that we may tie knots and then undo them Facciamo costantemente regole per creare difficoltà We constantly make rules for posing the difficulty E per rispondere alle domande che solleva. And for answering the questions it raises Siamo come un uccello che slega una trappola We are like a bird which loosens a snare E poi la rilega ancor più stretta. And then ties tighter again Per perfezionare la sua abilità In order to perfect its skill Si priva di spazi all’aperto It deprives itself of open country; Si lascia dietro i prati verdi It lives behind the meadowland, Mentre la sua vita la passa a slegare nodi While its life is spent dealing with knots. Anche così la trappola non è padroneggiata Even then the snare is not mastered Ma le sue ali sono continuamente rotte 92
  • 95. But its wings are broken again and again. Non lottare coi nodi Don’t struggle with knots Affinché non ti si rompano le ali So your wings won’t be broken Non rischiare di romperti le penne Don’t risk ruining your feathers Per far mostra dei tuoi orgogliosi sforzi To display your proud efforts 93
  • 96. Con l’amore l’amaro diventa dolce (Tagore) Con l’amore l’amaro diventa dolce Con l’amore il rame si trasforma in oro Con l’amore il fangoso diventa chiaro Con l’amore il morto ritorna in vita Con l’amore il Re diventa schiavo Dalla conoscenza l’amore cresce La stupidità non ha mai posto nessuno su un tale trono. L’incenso si strugge per dissolversi in profumo. (Tagore) L’incenso si strugge per dissolversi in profumo. Il profumo per aderire all’incenso. La melodia cerca di incatenarsi nel ritmo, mentre il ritmo torna fluendo alla melodia. L’idea cerca il suo corpo nella forma, la forma cerca la sua libertà nell’idea. L’Infinito cerca il tocco del finito, il finito la sua liberazione nell’Infinito. Quale dramma è questo tra creazione e distruzione, questa perenne vicenda tra idea e forma. La servitù lotta per raggiungere la libertà, la libertà cerca riposo nel servizio. 94
  • 97. Son ciò che resta (Tagore) Son ciò che resta di una nuvola autunnale Inutilmente errante nel cielo; o mio Sole sempre glorioso il Tuo calore non ha ancora sciolto il mio vapore confondendomi con la Tua Luce, e ancora conto i mesi e gli anni, che mi separano da Te. Se questa è la Tua volontà, se questo è il Tuo capriccio, prendi questa mia fuggevole vacuità, dipingila con i Tuoi colori. Indorala con il Tuo oro, falla ondeggiare nello spazio mutevole e spargila in mille meraviglie. E ancora, quando di notte ti piacerà finire questo gioco Mi scioglierò, mi diffonderò nell’oscurità, o forse nel sorriso di un bianco mattino, nella freschezza di una trasparente purezza. 95
  • 98. Canto a Kirpal (Sant Ajaib Singh) (scritto come si pronuncia) Naam Saheb da chambedi buti Satguru man mereve celai piario Satsang danet pani deke Karlei dhun sovai pareo Andar buti mehek machaia Già phollana te ai pareo Give Kirpal suna Satguru Jini e buti lai pareo Kirpal Singh nu Simre ke papi tere annek Kahe Ajaib na ciodi he Kirpal Singh ki tek Sun phuriad pirand apira Ek aak sunava tenu piarea Tere jeha menu ik vini milea Mere jenia tenu laki piarea Phol na kagaj vadinia vale Darton take na menu piarea Je mere vech go nana onde Tum bakshenda a kinu piarea Tel tel daya poradi tera Rati rati dham cior piarea Pal pal dame guni i piarea Bakshi avgun mera piarea Kis kamda che nahi koi na kodide Kirpal Singh Satguru milia pai amolak dee Du sirka balik ota pagti benà kangal 96
  • 99. Kirpal Guru, Kirpalkari har tande kio nehal Gad gad bani kante ne hans tapke nen Bohot bir Kirpal ki tarvitare din ren Hahe, hahe Kirpal kad milè shati pati jae E sabina de hoegà darshan karun agae Bin darshan kal na parè manu a tart na tir Ajaib Guru Kirpal binà koun banave atir Tud age har dass amari Jio pind sabtera piarea Kahe Nanak sab tera vadeai Koi Naam na jane mera piarea 97
  • 100. INDICE A Irena...............................................................................................55 Aforismi.............................................................................................52 Alzo gli occhi al cielo........................................................................17 Canto a Kirpal...................................................................................96 Che cosa deve l’uomo fare, che deve cercare...................................85 Che dire dell’unione..........................................................................82 Come sempre l’inverno è finito.........................................................24 Con l’amore l’amaro diventa dolce...................................................94 Contieni il torrente dell’estasi...........................................................90 Del Movimento..................................................................................60 Della pioggia che cade lentamente....................................................66 Fa’ di me quello che Tu vuoi.............................................................44 Finalmente siamo inebriati................................................................89 Gioia del mio cuore.............................................................................9 Gioia nel dovere................................................................................36 Gloria al Satguru che scaccia le tenebre............................................14 Guru, Naam, Satsang, Darshan.........................................................10 Il Fremito...........................................................................................77 Il Grande canto..................................................................................34 Il sapere vero.....................................................................................38 Il tempo è una grande illusione.........................................................22 Il tempo, un’importantissima realtà...................................................76 Il Tuo Darshan...................................................................................27 Il Tuo Darshan è una vela..................................................................13 Importante è capire............................................................................19 In Noi risiede l’Universo intero.........................................................81 L'acqua sempre cade..........................................................................18 L'amore crea spazio e spessore..........................................................31 L'ego è un ladro.................................................................................26 L’eterna domanda:.............................................................................57 L’Eternità e il tempo..........................................................................59 L’idea del falso profeta non genera dubbi di sorta............................70 L’ignoranza svanisce meditando su Sat Naam..................................11 L’incenso si strugge per dissolversi in profumo...............................94 98
  • 101. L’inquietante domanda:.....................................................................58 L’uomo non troverà mai pace...........................................................78 La Fiducia..........................................................................................39 La metamorfosi della vita..................................................................62 La notte cancella le attività del giorno..............................................16 La pazienza è la grande virtù.............................................................29 La tazza e la caraffa...........................................................................42 La vera pace, la vera gioia.................................................................28 La vita: un mistero insondabile.........................................................51 Mattino, sorgi o giorno......................................................................41 Mi sono svegliato..............................................................................12 Noi siamo assuefatti..........................................................................92 O Ajaib canta, il Canto a Kirpal........................................................15 O tu che nel destino di pochi.............................................................37 Possa io incontrare qualcuno.............................................................20 Preghiera Semplice............................................................................88 Quando sorge il sole............................................................................8 Sawan cigno splendente....................................................................48 Se l’unione con Te voglio realizzare.................................................67 Sempre Te, solo Te............................................................................50 Senza il darshan il dolore dilaga in me..............................................32 Siri Kirpal..........................................................................................46 Son ciò che resta................................................................................95 Sorgi o Sole interiore.........................................................................74 Tanti piccoli e grandi assaggi...........................................................71 Te adoro, Te adoro............................................................................64 Tu che cerchi la Verità......................................................................72 Tu sei il mio prana.............................................................................80 Tu sei la mia pace..............................................................................30 Una lacrima negli occhi.....................................................................84 Vola, vola, vola, animo mio..............................................................68 99
  • 102.
  • 103.
  • 104. “Vola, vola, vola animo mio sulle ali soavi del Naam fino a Sach Khand vola, vola, vola, vola” Cantare in coro le parole del Maestro è un atto di grande significato: è un lavoro concreto che ci insegna come fare per creare armonia tra di noi. La melodia dei Suoi Bhajan crea un disegno dinamico simile ad una danza. Quando i satsanghi, uomini e donne, cantano insieme, le loro voci si innalzano e si fondono al di sopra delle loro teste, elevandosi reciprocamente al cielo con leggerezza ed armonia. La voce è impregnata di vitalità e di passione, colma di elettricità e magnetismo. Sono le Sue parole, i Suoi pensieri, i Suoi desideri a cui ogni discepolo è legato, come ad un piccolo aquilone che vola legato a un lungo filo sottile e trasparente di cui teniamo l'estremità. E quando cantano insieme, la nostra voce vola alta, ci lascia e parte per incontrare altre voci e per fondersi con esse, per poi tornare giù amplificata e arricchita da tutto ciò che ha ricevuto in quella fusione, perchè la fusione delle voci con le parole del Maestro, con i suoi insegnamenti, è una fusione delle nostre anime e dei nostri spiriti. Ricerchiamo quindi la Sua compagnia, cantiamo con Lui ed esprimiamo il nostro desiderio di abbracciare l'universo, di essere in armonia con il Tutto. ______________________ Il Maestro Sirio è stato iniziato nel 1973 all'età di vent'anni alla Sant Mat o Via dei Santi da Sant Kirpal Singh, e ha poi seguito il suo successore Sant Ajaib Singh. Il suo approccio alla spiritualità è sempre stato influenzato dal suo amore per la poesia mistica e il canto devozionale. Nei suoi quasi quarant'anni di discepolato e continuazione del lavoro dei suoi due Maestri ha composto e messo in musica centinaia di versi colmi del loro ricordo costante e dei loro preziosi insegnamenti spirituali. Qui vengono raccolti i più recenti.