discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
L'oltretomba etrusco
1. L’0LTRETOMBA
ETRUSCO
APPROCCIO AL SISTEMA DI CREDENZE
E ALLA MITOLOGIA DEGLI INFERI
DEL POPOLO DEI TIRRENI
2. NELLA PERCEZIONE DEI MODERNI GLI
ETRUSCHI SONO UN POPOLO MISTERIOSO:
LA DISCUSSIONE SULLE LORO ORIGINI,
LA PRATICA DI RITUALI MAGICI
E DELL’ARTE DIVINATORIA,
LA SUGGESTIONE DELLE NECROPOLI
SONO ALLA BASE DEL FASCINO CHE
CONTINUANO AD ESERCITARE
3. LO STORICO ROMANO
TITO LIVIO LI DEFINIVA:
“un popolo che fra tutti gli altri si dedicò
particolarmente alle pratiche religiose in
quanto si distingueva nel saperle
coltivare (Ars colendi religiones)”
4. SENECA
scriveva di loro:
“La differenza fra noi [cioè il mondo ellenistico-
romano] e gli Etruschi... è questa: che noi
riteniamo che i fulmini scocchino in seguito
all'urto delle nubi; essi credono che le nubi si
urtino per far scoccare i fulmini; tutto infatti
attribuendo alla divinità, sono indotti ad opinare
non già che le cose abbiano un significato in
quanto avvengono, ma piuttosto che esse
avvengano perche debbono avere un
significato...”
5. LA DISPOSIZIONE DEGLI ETRUSCHI A COGLIERE IL NESSO
TRA LA REALTA’ TANGIBILE E L’INVISIBILE
TRA IL MONDO DEGLI UOMINI E LA DIMENSIONE DIVINA
PUO’ ESSERE COLTA ATTRAVERSO LA PSEUDO-ETIMOLOGIA
DEL LORO NOME GRECO:
THYRRHENOI
CHE DERIVEREBBE DA
THYEIN
=
“SACRIFICARE, RENDERE SACRO”
6. Nella società etrusca
la casta sacerdotale
amministra culti
complessi,
tesi ad interpretare
il volere degli dei,
a conquistarne il favore,
ma soprattutto
a creare un legame
tra il Regno dei Vivi
e il Regno dei Morti
7. La ricostruzione storico-antropologica
della relazione che gli Etruschi
hanno intrattenuto con il SACRO
è resa possibile grazie a poche
ma importanti fonti scritte:
• IL LIBER LINTEUS DI ZAGABRIA
• IL FEGATO DI PIACENZA
• IL TEGOLO DI CAPUA
• LA LAMINA DI SANTA MARINELLA
8. LIBER LINTEUS di ZAGABRIA
Calendario sacrale del II secolo a.C.
di area cortonese o perugina,
tagliato e riutilizzato per far bende di una mummia in Egitto
9. IL FEGATO DI PIACENZA
Rappresentazione bronzea di fegato ovino
indicante corrispondenze magiche tra le partizioni
degli spazi celesti e l’organo dell’animale
10. IL TEGOLO DI CAPUA
Rituale
relativo
alla sfera infera
per i mesi
da Marzo
a
Ottobre
12. La Necropoli di Norchia
Sono comunque le necropoli ad evidenziare
la centralità nella cultura etrusca
del culto dei morti e
del sistema di credenze ad esso connesso
13. In età protostorica la religione etrusca
è di carattere universalistico e circolare:
ogni manifestazione, ogni creatura
è in stretta connessione con il TUTTO
Società degli uomini Mondo naturale
Divino
14. Le credenze riguardanti
l’oltretomba sono soggette
ad una rapida evoluzione,
soprattutto nella fase più antica,
che vede la coesistenza di riti
funerari diversi come:
La sepoltura in tombe a camera
e
La cremazione
15. Tomba dei Rilievi. Cerveteri
La tomba a camera è espressione della
concezione, condivisa in larga parte del
Mediterraneo, della sopravvivenza del
defunto nell’ambiente sepolcrale
16. Alla cremazione
sottintende l’idea della
liberazione dell’anima dal
corpo e forse della
riunificazione con le altre
anime.
La contaminazione tra le
due concezioni è evidente
quando le ceneri dei
cremati vengono poste in
urne a forma di casa o nei
canopi cinerari che
riproducono
sommariamente le fattezze
del defunto.
17. L’influenza ellenica,
a partire dal VII secolo,
introduce la rappresentazione
di un Averno
modellato su quello greco:
diverse sono però
le figure che lo popolano
18. Le testimonianze di età
arcaica relative alle
divinità dell’oltretomba
non sono ancora di
carattere
antropomorfico, come
rivelano i coperchi
cinerari di
Pontecagnano,
probabile
rappresentazione della
coppia infera dalle
estremità e dai volti
allungati, colta nell’atto
di un abbraccio
19. Quadriga infernale. Sarteano
Con il tempo
la mitologia dell’oltretomba etrusco inizia a comprendere
una pluralità di creature
variamente rappresentate,
del tutto originali
rispetto alle culture coeve
20. CHARUN E VANTH
Charun è una divinità maschile che vibra il colpo mortale con un
martello
Vanth (Aita) è una divinità alata, onnisciente, e messaggera di
morte per gli uomini. Assiste i malati in fin di vita e inala i
demoni buoni. In epoca tarda venne gradualmente a
rappresentare la giustizia. Nell'arte viene rappresentata con
serpenti, torce e chiavi. Le ali di questa ed altre creature
evocano la mitologia semitica
22. ALPAN
Dea etrusca
dell'amore e
dell'oltretomba
conosciuta anche
con il nome di
Apanu. Nelle
raffigurazioni viene
spesso ritratta nuda o
seminuda e con le
ali. Fa parte delle
Lasa, guardiane
dell’oltretomba i cui
simboli sono specchi
e corone
23. FEBRUUS
Dio della morte e della
purificazione. Passò poi
nella mitologia romana; il
nome venne modificato in
Febris ed associato alla
guarigione dalla malaria. I
Februalia, le festività a lui
dedicate, coincidevano
con i Lupercalia, in onore
del dio Fauno (per questo
motivo le due divinità
vennero in seguito spesso
confuse). Dal suo nome
deriva quello del mese di
Febbraio, dal latino
Februus. Museo Archeologico di Firenze
Februare = purificare
24. Nelle tombe di realizzazione successiva al VI-V secolo,
ricorrono rappresentazioni di demoni
che infliggono atroci punizioni alle anime dei defunti
e che rendono il viaggio nell’oltretomba
irto di pericoli
25. L’elemento delle PENE INFERNALI
cui possono sottrarsi soltanto coloro
che padroneggiano complicati
strumenti ritualistici
è poco comune
nel panorama delle religioni antiche
27. Se l’oltretomba può essere interpretato
come specchio di un intero popolo,
allora l’immagine di un’élite
eternamente banchettante nei Campi Elisi,
da cui i più sono esclusi,
sarebbe il riflesso di una società
sempre più irrigidita nel suo
OLIGARCHISMO