Giorgio Palù si è dimesso dalla presidenza dell’Agenzia Italiana del farmaco

“Vi comunico, dopo un’attenta meditazione, che la mancata sintonia col Ministro e l’assenza di risposte dal Governo mi costringono a dare le dimissioni da Presidente nominato di Aifa hic et immediate”. È quanto si legge in una lettera scritta da Giorgio Palù e rivolta al consiglio di amministrazione dell’Aifa.

Palù ha poi definito “offensivo e umiliante” l’incarico di un anno. “Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del Ministro nelle scelte operate per Aifa”, continua Palù.

“Avendo concepito e promosso la riforma di Aifa, ho sentito il dovere di convocarvi oggi per segnalarvi alcuni obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l’Agenzia: tra questi, una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee e l’informatizzazione dei dati farmaco-economici” aggiunge.

Altri obiettivi indicati sono “gli studi clinici per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse), la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese”.

“La non retribuzione dell’incarico – sottolinea – non mi preoccupa di certo. Considerandomi al servizio della res publica, ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di Presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell’Ente”.

“Mi sorprende invece la disparità di trattamento rispetto ad altri Presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione”, conclude Palù.

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