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Le allucinazioni

Per chi le sperimenta, le allucinazioni hanno il medesimo impatto e veridicità di una percezione reale, sono spontanee e poco controllabili

Di Redazione

Pubblicato il 24 Apr. 2024

Aggiornato il 03 Mag. 2024 12:30

Che cosa sono le allucinazioni

L’allucinazione fu definita da Jean-Etien Esquirol nell’800 come una “percezione senza oggetto”. Di fatto ancora ai giorni nostri l’allucinazione è considerata una percezione che avviene in assenza di un elemento sensoriale esterno e reale (Pettorossi, 2008); altri descrivono l’allucinazione come “un’esperienza simil-percettiva che si manifesta in assenza di uno stimolo esterno” (Slade, Bentall, 1988).

Si verificano quindi delle percezioni falsate, in cui non vi è nessuno stimolo reale che vada a stimolare gli organi di senso: il cervello crea dunque una sorta di percezione ingannevole (stimolando i sensi in assenza di un reale stimolo) in particolari stati di alterazione.

Per il soggetto che la vive, l’allucinazione ha il medesimo impatto e veridicità di una percezione reale, è involontaria, spontanea e poco controllabile. La persona con allucinazioni, di fatto, le considera vere, cioè ne ha certezza soggettiva e vi è un’elevata incorreggibilità della falsità di tali alterazioni percettive. Dal momento in cui la persona non si pone il problema della veridicità delle allucinazioni, considerandole vere al pari delle percezioni sostenute da uno stimolo reale, è portata a comportarsi e a reagire all’allucinazione come se fosse una reale percezione. 

Generalmente, le allucinazioni, come i deliri, sono fenomeni spesso caratterizzati dall’autoriferimento: si tratta di una forma di auto-centrismo in cui il paziente è al centro delle sue allucinazioni e dei suoi deliri. Le voci che sente o le persone che vede si rivolgono a lui, e lui stesso è al centro della trama dei suoi deliri. 

Tipi di allucinazioni

Le allucinazioni possono interessare tutti gli organi di senso e le percezioni ad essi associate. Nella clinica, quindi, sono osservabili diversi fenomeni di tali alterazioni percettive, e nello specifico si possono osservare:

  • Allucinazioni uditive: si percepiscono suoni, rumori, espressioni verbali non realmente esistenti. Il caso classico e più comune che si può riscontrare, ad esempio nei disturbi psicotici, è il fenomeno soggettivamente descritto dai pazienti come “sentire le voci”. Le voci sono spesso autoriferite al soggetto e nella maggior parte dei casi esprimono contenuti minacciosi, imperativi, auto-etero denigratori, sebbene possano esservi anche discorsi di contenuto piacevole.
  • Allucinazioni visive: si percepiscono visivamente oggetti, persone, immagini o altri stimoli visivi non realmente esistenti.
  • Allucinazioni somatiche: a loro volta distinte in:
    • Allucinazioni cinestesiche: sensazioni abnormi dell’intero corpo (es. percepito come di legno, o in decomposizione) o di parti di esso (gli arti sono deformati); oppure sensazioni relative alla sfera sessuale (es. percezioni di penetrazioni/masturbazione);
    • allucinazioni tattili: percezione di essere toccati, formicolii o sensazioni di freddo, di caldo, di bagnato (allucinazioni idriche). Ad esempio, la percezione di essere toccato da qualcosa o da qualcuno o la sensazione di avere animaletti che strisciano sopra o sotto la pelle.
    • allucinazioni motorie: percezione di movimento in assenza di reali spostamenti.
  • Allucinazioni olfattive e gustative: la persona percepisce odori o gusti non supportati da un reale stimolo sensoriale (es. odore di bruciato, odori e sapori disgustosi, etc).

Inoltre, possiamo categorizzare le allucinazioni in altre due tipologie: semplici e complesse. Le allucinazioni semplici coinvolgono un solo senso (ad esempio, sentire una voce ma non avere un’allucinazione visiva di una persona); viceversa le allucinazioni complesse implicano percezioni falsate molteplici a carico di diversi sensi contemporaneamente (almeno due).

Allucinazioni, allucinosi, illusioni, ipo-iperestesie

Le allucinazioni vanno distinte da altre alterazioni percettive.

In primis, le allucinazioni vanno distinte dall’allucinosi: con il termine allucinosi ci si riferisce a un fenomeno dispercettivo di eziologia tossica o traumatica, caratterizzato da percezioni senza oggetto ma con maggiore flessibilità e correggibilità alla critica; l’allucinosi si verifica generalmente in relazione all’abuso di droghe o alcool.

Bisogna inoltre specificare la differenza tra illusione e allucinazione: a differenza delle allucinazioni in cui vi è la totale assenza dell’oggetto nell’esperienza percettiva, le illusioni prendono spunto da uno stimolo reale e vengono integrate da alcune componenti soggettive. Nell’illusione sono presenti distorsioni dei caratteri percettivi dell’oggetto, come ad esempio di notte scambiare un cespuglio per un animale minaccioso.  

Le allucinazioni vere e proprie, inoltre, debbono essere distinte da altri fenomeni legati alle alterazioni e anomalie della percezione sia in senso quantitativo che in senso qualitativo. Le anomalie in senso quantitativo, definite anche iperestesie o ipoestesie, si manifestano in un’esagerazione o in una riduzione dei caratteri sensoriali. Ad esempio, possiamo riscontrare una iperestesia in alcune condizioni neurologiche, in cui si verifica un’iperestesia a carico dei percetti sonori, e cioè si percepisce un’amplificazione dei suoni e dei rumori. Tuttavia, in questo caso, l’oggetto percepito è reale, a differenza appunto dei fenomeni allucinatori.  

Possono essere presenti fenomeni allucinatori, considerati fisiologici, durante le fasi di addormentamento o risveglio, definiti allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche, spesso in relazione all’attività onirica. 

In quali condizioni si ritrovano le allucinazioni

Le allucinazioni sono sintomi che possono comparire in svariate condizioni francamente patologiche (ad esempio psichiatriche e neurologiche), sotto effetto di sostanze e farmaci, o in situazioni altamente stressanti dal punto di vista psicofisico, in relazione a condizioni mediche particolari (es. stati febbrili) e a condizioni di deprivazione di sonno importanti. 

I disturbi psichiatrici generalmente associati all’insorgere di allucinazioni sono i disturbi psicotici, ma in alcuni casi anche disturbi dell’umore gravi (definiti appunto con sintomi psicotici). Nel caso dei disturbi psicotici le allucinazioni sono frequenti nella schizofrenia e in altre forme di psicosi. Anche l’ambito neurologico include alcuni disturbi che possono essere caratterizzati da allucinazioni, come ad esempio il morbo di Alzheimer, l’epilessia del lobo temporale, alcune forme di demenze e neoplasie cerebrali. Inoltre, le allucinazioni possono insorgere a seguito dell’assunzione di farmaci o sostanze stupefacenti, e durante il delirium tremens (sindrome acuta da astinenza da alcool). 

Alla base del sintomo delle allucinazioni vi possono essere svariate cause, tra cui ad esempio disturbi conclamati che rappresentano la causa primaria dei sintomi allucinatori. È fondamentale pertanto la valutazione diagnostica di un medico specialista che possa accertare le condizioni alla base delle allucinazioni, per poterle trattare in maniera adeguata ed efficace. 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Pettorossi, R. (2008). Psichiatria. Centro Scientifico Editore. 
  • DSM5; American Psychiatric Association, 2013
  • Allucinazioni: cause e indicazioni utili – ISSalute
  • Esquirol JED. Des maladies mentales considerées sous les rapports médical, hygiénique et médico-légal. Paris 1838
  • Slade PD, Bentall RP. Sensory deception: a scientific analysis of hallucination. Baltimore: John Hopkins University Press 1988.
  • Pacifico, I. Riccardi, P. Stratta, A. Rossi (2008). Psicopatologia delle allucinazioni verbali uditive. Giorn Ital Psicopat 2008;14:413-424
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