Analisi sulla similitudine delle foglie nella letteratura

Analisi di una delle similitudini più ricorrenti nella letteratura, quella delle foglie. Passi di Omero, Mimnermo, Bacchilide, Aristofane, Apollonio Rodio, Virgilio, Dante e Ungaretti

Analisi sulla similitudine delle foglie nella letteratura
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SIMILITUDINI SULLE FOGLIE

La similitudine delle foglie è uno dei topoi letterari più frequenti
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La similitudine delle foglie è uno dei tòpoi letterari più frequenti.

Di seguito vediamo in che modo si manifesta questo tipo di similitudine nelle varie epoche e nei vari periodi letterari, prendendo esempi dai diversi autori greci, latini e italiani dalle origini ai giorni nostri.

SIMILITUDINE SULLE FOGLIE IN OMERO

OMERO, IX-VIII secolo a.C., ILIADE LIBRO VI

E cosi gli disse lo splendido figlio di Ippoloco:
«Magnanimo figlio di Tideo, perché domandi della mia stirpe?
Come è la stirpe delle foglie, cosi quella degli uomini.
Le foglie il vento le riversa per terra, e altre la selva
fiorendo ne genera, quando torna la primavera;
così le stirpi degli uomini, l'una cresce e l'altra declina.
Però se tu vuoi puoi conoscere bene
la nostra stirpe, la conoscono in molti.

Questo frammento, tratto dal VI libro dell'Iliade, mostra l'incontro in campo di battaglia tra Glauco e Diomede. Come da tradizione i due, prima di iniziare il combattimento, hanno uno scambio di  battute utile sia alla narrazione che ai due guerrieri per riconoscersi e permettere dunque allo sfidante deceduto un'adeguata sepoltura e l'immortalità dell'anima. Proprio durante questo dialogo i due si riconoscono e torna loro alla mente un precedente vincolo di ospitalità e decidono di combattere con altri per rispettarlo. Prima che ciò avvenga Omero nel discorso presenta una similitudine delle stirpi umane con le foglie, sottolineando come siano simili perchè, come il vento che soffiando ne fa cadere molte, ma esse poi si rigenerano in primavera, così sono molteplici le morti degli uomini e la nascita di nuove generazioni. Inoltre questa similitudine mostra la fragilità della vita umana che, come le foglie, può essere da un momento all'altro portata via dal "vento", e la ciclicità della vita, sia in natura che nell'esistenza dell'uomo.

OMERO, IX-VIII secolo a.C., ODISSEA IX

Intanto i Cìconi andavano a chiedere aiuto ai loro vicini
Cìconi, più numerosi e allo stesso tempo più valorosi,
che abitavano nell'entroterra, capaci di combattere a cavallo
e là dove occorreva sapevano battersi a piedi.
E giunsero tanto numerosi quante foglie e fiori nascono in primavera.

OMERO, IX-VIII secolo a.C., ILIADE II

Si fermarono sulla prateria dello Scamandro fiorente
innumerevoli, quante le foglie ed i fiori nascono in primavera.

Omero, come si può notare dalle due citazioni dal libro IX dell'Odissea e dal II dell'Iliade, utilizza più volte le foglie e il loro significato simbolico anche per altre similitudini. In entrambi i casi le foglie sono utilizzate per ricreare un'immagine di abbondanza, di un gran numero di persone.

SIMILITUDINE DELLE FOGLIE IN MIMNERMO

MIMNERMO, VI secolo a.C., COME LE FOGLIE

Al mondo delle foglie che nel tempo
fiorito della primavera nascono
e ai raggi del sole rapide crescono,
noi simili a quelle per un attimo
abbiamo diletto del fiore dell'età,
ignorando il bene e il male per dono dei Celesti.
Ma le nere dee ci stanno a fianco,
l'una con il segno della grave vecchiaia


e l'altra della morte. Fulmineo .
precipita il frutto di giovinezza,
come la luce d'un giorno sulla terra.
E quando il suo tempo è dileguato
è meglio la morte che la vita.

In questo estratto dell'autore greco Mimnermo, dalla sua opera intitolata proprio "Come le foglie", è presentata un'altra similitudine riferita a questo campo. In questo caso la figura retorica è utilizzata in modo da esprimere il senso di precarietà dell'uomo, la sua gioventù è paragonata alla stagione breve della fioritura e alla forza e il vigore con le quali cresce in fretta, la sua vita però è fragile e delicata come una foglia e la vecchiaia giunge "fulminea" e l'esistenza perde tanta della sua bellezza tanto da far preferire all'autore la morte.

SIMILITUDINE DELLE FOGLIE: AUTORI GRECI

BACCHILIDE, V secolo a.C., EPINICI

Lì conobbe le anime degli sventurati mortali presso le correnti del Cocito, come le foglie il vento sulle alture
nutrici di greggi dell'Ida splendenti scuote.

ARISTOFANE, V secolo a.C., UCCELLI

Uomini per natura avvolti nell'oscurità,
simili alla natura delle foglie,
deboli, composti di fango, esseri di vana ombra,
privi di ali, creature di breve durata, miseri mortali, simili al sogno.

APOLLONIO RODIO, III secolo a.C., ARGONAUTICHE

Si raccolgono in adunanza armati, quanti del mare
le onde tempestose si gonfiano a causa del vento
o quanti le foglie a terra dai boschi pieni di rami
sono solite cadere nella stagione che fa cadere le foglie
-e chi mai potrebbe enumerarle?

La similitudine è stata ripresa anche da Bacchilide negli "Epinici" dove descrive le anime dei morti sulle rive del fiume infernale Cocito, da Aristofane per risaltare la fragilità dell'uomo e da Apollonio Rodio che, chiaramente riprendendo il modello omerico, la utilizza per sottolineare l'immensa quantità di uomini presenti.

SIMILITUDINE DELLE FOGLIE IN VIRGILIO

VIRGILIO, I secolo a.C., ENEIDE VI

Quante foglie cadono nelle selve ai primi freddi dell'autunno
o quanti uccelli si riuniscono sulla terra venendo dal mare
quando la fredda stagione li mette in fuga attraverso l'oceano
e li fa andare nelle terre soleggiate

Questo è un passo chiave del libro VI dell'Eneide in quanto mostra a pieno l'influenza virgiliana in Dante. L'autore latino infatti si riferisce alle anime che giunte alla riva del fiume aspettano di oltrepassarlo con l'arrivo del nocchiero Caronte. Come in Dante la similitudine raffigura la salita delle anime sulla barca, anche se in seguito il poeta toscano abbandonerà la seconda parte della similitudine riguardante gli uccelli.

SIMILITUDINE DELLE FOGLIE IN DANTE

DANTE, 1265-1321, DIVINA COMMEDIA III

Come d'autunno si levan le foglie
l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo
vede a la terra tutte le sue spoglie,
similmente il mal seme d'Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una
per cenni come augel per suo richiamo.

Nella Commedia, III canto, anche Dante aggiunge un tassello a questa tradizione poetica paragonando il gran numero di dannati che dalla sponda dell'Acheronte, uno dopo l'altro, si gettano nella barca di Caronte, alle foglie che d'autunno si staccano dai rami dell'albero. In questo caso però la similitudine non serve tanto ad accentuare il destino umano contaddistinto dalla precarietà, ma per descrivere il modo in cui la moltitudine di anime entrava nell'imbarcazione proprio come nel modello virgiliano.

SIMILITUDINE DELLE FOGLIE IN UNGARETTI

GIUSEPPE UNGARETTI, 1888-1970, SOLDATI

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.

Questa poesia di Ungaretti succede il passo della Commedia di Dante di più di cinquecento anni e la situazione esistenziale del poeta è molto differente. Essendo nato nel 1888 e morto nel 1970, Ungaretti ha vissuto in prima persona entrambi i conflitti mondiali, rimanendo molto turbato dalla violenza della guerra e dedicando molte opere a questo argomento. In "Soldati" si ripropone la similitudine con le foglie in questo caso però per rappresentare la forte instabilità e precarietà dei soldati che si ritrovano sul fronte a combattere. Come infatti improvvisa può giungere una folata di vento che ripulisce i rami di un albero, così poteva avvenire un attacco armato che toglieva la vita a centinaia di persone intente a difendere la propria patria.

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