Keith Haring: vita, stile e opere dello street artist americano

Vita, opere e stile di Keith Haring, protagonista della Street Art statunitense del XX secolo. Caratteristiche e analisi delle opere più importanti.
Keith Haring: vita, stile e opere dello street artist americano
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1Chi è Keith Haring?

Keith Haring a Berlino nel 1986 mentre dipinge il Muro vicino al Checkpoint Charlie
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Keith Haring (1958-1990) è stato un’artista statunitense, uno dei protagonisti principali della Street Art americana degli Anni Ottanta del Novecento nonché noto attivista per l’emancipazione dei diritti degli omosessuali e sostenitore della lotta all’AIDS.

Haring è stato uno di quegli artisti del XX secolo che è riuscito a portare elementi della cultura popolare e dell’arte bassa negli spazi tradizionalmente esclusivi dell’arte alta. Non a caso il suo stile e i suoi lavori sono iconici e famosi in tutto il mondo.

2Biografia

2.1Giovinezza

Keith Haring alla sua mostra del New Arts Program, a Kutztown
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Keith Haring nacque il 4 maggio 1958 a Reading, Pennsylvannia. Crebbe nella vicina Kutztown in una famiglia modesta. Sin da piccolo Haring si interessò all’arte, realizzando disegni ispirati ai cartoni della Walt Disney, dei Looney Tunes e ai fumetti di Dr. Seuss (1904-1991).

Dopo il diploma Haring andò a Pittsburg dove frequentò la Ivy School of Professional Art per poi passare alla Pittsburg Center for Arts. Qui ebbe modo di approfondire l’arte di Jean Dubuffet (1901-1985), Jackson Pollock (1912 -1956) e Mark Tobey (1890-1976).

Tuttavia, le maggiori influenze le ricevette dal lavoro di Pierre Alechinsky (1927) e dalle idee di Christo (1935-2020). Nel 1978 realizzò la sua prima mostra personale nella scuola.

2.2Esordi

Kenny Scharf, Andy Warhol e Keith Haring, 16 giugno 1986
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Nello stesso anno Haring si trasferì nella Lower East Side di New York, dividendosi tra lo studio alla School of Visual Arts, il lavoro da cameriere al nightclub Danceteria e lo svago tra il Club 57 e il Mudd Club. Qui ebbe modo di consapevolizzare ed esprimere tranquillamente la propria omosessualità.

A Manhattan, Haring si faceva ispirare dai lavori di Jenny Holzer (1950), William S. Burroughs (1914-1997) e Brion Gysin (1916-1986); nel mentre stringeva amicizia con i giovani artisti emergenti, quali Kenny Scharf (1958), Jean-Michel Basquiat (1960-1988) e Tseng Kwong Chi (1950-1990).

Sollecitato dall’arte altrui e alla ricerca di un proprio linguaggio, Haring iniziò a disegnare sugli spazi vuoti lasciati dalla pubblicità delle stazioni della Subway newyorkese: armato di gesso bianco, riempì queste pareti nere della metropolitana con i suoi disegni aventi come protagonista il suo iconico Radiant Baby.

2.3Affermazione

Keith Haring, Subway Drawing
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Mentre abbandonava la scuola d’arte e allestiva mostre personali, tra il 1980 e il 1985 Haring produsse centinaia di Subway drawings: i suoi disegni divennero sempre più familiari ai pendolari newyorkesi, tanto da fermarlo, mentre era intento a lavorare, per porgli domande sulle sue opere.

Nel 1982 Haring iniziò l’ascesa sulla scena artistica internazionale: i suoi lavori riempiono gli spazi pubblici di New York, entrò nel roster del gallerista Tony Shafrazi (1943), partecipò a Documenta 7 di Kassel e nel 1983 prese parte alle Biennali di San Paolo e del Whitney.

Alla metà degli anni Ottanta Haring diventò l’artista del momento. Le sue opere erano dappertutto: dagli spazi pubblici alle esposizioni internazionali, dalle personali nei musei alle illustrazioni. Era amico e collaborava con personalità come Madonna (1958), Yoko Ono (1933) e Andy Warhol (1928-1987).

2.4Ultimi anni

Keith Haring nel suo negozio "Pop Shop"
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Nell’aprile del 1986 Haring aprì nel quartiere di Soho un Pop Shop, dove venivano vendute magliette, giocattoli, poster, magneti etc. con le sue immagini caratteristiche: l’idea di fondo era che tutti potessero avere accesso alla sua arte a basso costo, scelta che fu però messa in discussione.

Tuttavia, proprio all’apice della sua carriera, nel 1988 gli venne diagnosticato l’AIDS. L’anno seguente istituì la Keith Haring Foundation per sostenere le organizzazioni a favore dei bambini e della lotta contro il virus. Haring morì a New York a trentuno anni, il 16 febbraio 1990.

3Stile

3.1Modelli e influenze

Crack Is Wack (1986): Murale di Keith Haring contro l'uso della droga. Si trova vicino all'Harlem River Drive a East Harlem (New York)
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Già da bambino Haring fu ispirato dal mondo dei cartoni della Disney, dei Looney Tunes e dei fumetti di Dr. Seuss. Negli anni, molti artisti ebbero un’ascendenza su di lui ma quelli che influenzarono significativamente la sua opera furono Henri, Dubuffet, Alechinsky, Burroughs e Gysin.

Nel pieno della sua carriera venne sollecitato e spronato dai suoi colleghi e amici Warhol e Basquiat. Inoltre, i suoi viaggi in giro per il mondo e la conseguente visione delle opere tribali” del Centro America, Brasile, Africa e Oceania influirono sul linguaggio artistico dei suoi ultimi lavori.

3.2Caratteristiche formali

Keith Haring. Untitled 2, from Free South Africa (1985)
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Il linguaggio formale di Haring è uno dei più iconici del XX secolo: uno stile immediato, festoso e ironico; la linea di contorno essenziale rende i personaggi e gli oggetti stilizzati e bidimensionali, i quali sono intenti nelle più disparate ma chiare azioni. Il tutto in un ambiente dai colori vivaci e accattivanti.

 L’immediatezza dell’opera di Haring deriva dall’impianto narrativo desunto dai fumetti mentre il brio e il dinamismo vengono probabilmente dalle serate nei locali newyorkesi dove arte e musica si fondevano, nonché dall’arte primitivo/tribale incontrata nei suoi viaggi per il mondo.

Haring lavorò principalmente su supporti non tradizionali: partì dalla carta e dalla tela ma poi sperimentò pareti e muri degli spazi pubblici, capi di abbigliamento, tele viniliche, carrozzerie di automobili, plastica di riciclo: tutto ciò si basava sul suo concetto che l’arte dovesse essere per tutti.

3.3Temi

Keith Haring: Ignorance = fear (1989). Poster di ACT UP (AIDS Coalition to Unleash Power)
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I temi principali dell’opera di Haring sono l’amore fisico e platonico, la felicità, il piacere, l’omosessualità, l’oppressione  razziale e sociale: tutti argomenti presenti nel dibattito pubblico dell’epoca.

Haring era anche consapevole che la sua arte potesse essere la piattaforma del suo attivismo: i suoi lavori mostrano come fosse sostenitore del benessere dei bambini, della de-escalation nucleare, dei diritti civili e sociali degli omosessuali e degli oppressi e della consapevolezza dell’AIDS.

4Opere

4.1Heart

Heart di Keith Haring. Untitled, 1982
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Heart, l’opera più famosa di Haring, è un acrilico su vinile (457x457) realizzato nel 1982. Il dipinto raffigura due omini stilizzati e senza attributi che sostengono un grande cuore pulsante.

Proprio questa spersonalizzazione dei due personaggi propone la possibilità di vari piani di lettura: dall’amore romantico senza distinzioni di sesso, razza, religione, culture e condizioni sociali, a quello fraterno a cui tutta l’umanità dovrebbe tendere.

4.2Tuttomondo

Tuttomondo di Keith  Haring
Fonte: istock

Tuttomondo è un murale in acrilico su intonaco (1000x1800) realizzato da Haring nel 1989 sulla facciata laterale della Chiesa di Sant’Antonio Abate di Pisa.

Ogni personaggio e ogni sua azione ha un significato specifico nel contesto dell’opera. Nel complesso, le trenta figure – tra uomini e animali antropomorfi – concatenate fra loro si animano per sollevare un inno alla felicità, all’armonia e alla pace.

4.3Rebel with Many Causes

Rebel with Many Causes è un’altra delle celebri opere di Haring, realizzata nel 1989. In Rebel with Many Causes ritroviamo uno dei temi ricorrenti nella produzione artistica dell’autore: la denuncia del “non vedo, non sento, non parlo”. L’obiettivo dell’artista è quello di denunciare il disinteresse verso problematiche e aspetti importati della società negli USA e nel resto del mondo, tra cui l’AIDS, molto diffusa in quegli anni ma sentita come un tabù.