Come trovare la propria strada nella vita

Come trovare la propria strada nella vita? Ecco i consigli della psicologa per non rimandare e riuscire a prendere una decisione

Come trovare la propria strada nella vita
getty-images

Trovare la propria strada

So quello che non voglio ma non so quello che voglio.

Hai 27 - 28 anni o forse hai superato da tempo la trentina, eppure non sai ancora cosa vuoi dalla vita (ma sai benissimo quello che non vuoi). Oppure, hai tanti sogni e aspirazioni ma questi sono vaghi e confusi. Magari detesti la noia, la routine, l'eccesso di responsabilità, le banalità e sogni una vita avventurosa, libera, piena di amicizie, di amore e di divertimento. Ma non riesci a concretizzare le tue aspirazioni e gli anni passano.

O, al contrario, hai tanti sogni e aspirazioni ma questi sono vaghi e confusi: un mese vuoi aprire un bar a Cuba, il mese dopo pensi di riprendere l'università, il mese dopo ancora hai già abbandonato l'idea di continuare gli studi e sogni una carriera nel mondo dello spettacolo. Di fatto, non riesci a concretizzare le tue aspirazioni e ti limiti a vivere alla giornata senza fare alcun progetto (serio) per il futuro.

Come trovare la propria strada nella vita?
Fonte: getty-images

Intanto gli anni passano e la tua vita resta quella di sempre: abiti con i tuoi genitori dai quali dipendi economicamente, fai qualche lavoretto giusto per pagarti i tuoi sfizi, magari provi a dare qualche esame all'università (senza troppa convinzione). E intanto sogni che un giorno succederà qualcosa, la tua situazione si sbloccherà e il mondo capirà finalmente quello che vali.

Se ti sei riconosciuto in questo ritratto, sei in buona compagnia: a causa dei cambiamenti sociali e della precarietà del mondo del lavoro, questa condizione riguarda un numero crescente di giovani. Giovani che sono anagraficamente adulti ma che vivono in una prolungata condizione di adolescenza con tutti i vantaggi e svantaggi che questo comporta.

Gli eterni adolescenti

Alcune persone hanno per la loro vita dei desideri e delle mete ambiziose, ma non si limitano a sognare. Sanno che realizzare i propri sogni non richiede solo coraggio, talento, creatività e una buona dose di fortuna: sanno che per ottenere quello che vogliono dovranno pagare un prezzo e sono disposti a farlo. Sono consapevoli, infatti, che per realizzare le proprie aspirazioni bisogna avere autodisciplina, spirito di sacrificio, capacità di perseverare quando le cose si fanno difficili, oltre che una buona capacità di pianificazione.

Tutte qualità che nell'eterno adolescente sono scarsamente sviluppate. Quando l'eterno adolescente sogna qualcosa, vede solo i lati positivi del suo progetto: per esempio, se desidera aprire un attività in proprio, immagina di essere più libero rispetto ad un lavoratore dipendente, di guadagnare di più, e di poter avere un maggiore prestigio sociale. Mentre, non riesce a valutare che il suo progetto richiede un impegno molto maggiore rispetto ad un normale lavoro, ritmi lavorativi più duri, e quindi per qualche anno meno libertà e meno guadagni.

Spesso, nei progetti "dell'adolescente cronico" c'è un elemento di fuga dalla realtà: si privilegiano certe carriere (per esempio, carriere artistiche o nel mondo dello spettacolo), non tanto per amore dell'arte, ma quanto per un desiderio di distinguersi dalla massa e di scegliere un ambito lavorativo in cui non valgono le solite regole di un normale lavoro.

Si è attratti da un certo tipo di carriera perché si immagina che si sarà esonerati dalle regole, dall'obbligo di essere puntuali, di vestirsi in un certo modo, di fare la gavetta, di obbedire agli ordini di un capo. In altre parole, si sogna di poter fare quello che si vuole, come lo si vuole e, nel migliore dei casi, di ottenere in breve tempo, grandi soddisfazioni e facili guadagni.

Ma quando il sogno si scontra con i limiti della realtà e ci accorge che le cose non sono così facili e piacevoli come si riteneva dovessero essere, si abbandona il progetto e si riparte verso un altro sogno.

Perché non si riesce a trovare la propria strada

Qui vederemo alcune delle cause per cui spesso per qualcuno diventa difficile capire quello che si vuole e come trovare la propria strada.

Ovviamente, si tratta di un tema complesso che non è possibile affrontare in modo esauriente in un articolo. C'è poi da valutare che il disagio psicologico ha molte cause che dipendono dalla storia individuale e quindi non è sempre possibile generalizzare.

Paura di prendere la decisione sbagliata

Rispetto ad un tempo, la nostra società ci offre molteplici possibilità di autorealizzazione personale: possiamo decidere dove abitare, che cosa studiare, che lavoro fare, se sposarsi, se avere dei figli, quanti figli avere e quando.

Ma allo stesso tempo, questa pluralità di scelte può generare ansia: diventa difficile capire fra le molte alternative possibili qual è la più adatta a noi.

Molte persone faticano a prendere una direzione nella vita perché sanno che scegliere una strada vuol dire rinunciare ad un altra e hanno paura di perdersi qualcosa di bello o di non aver fatto la scelta migliore possibile. Questo atteggiamento è particolarmente evidente nelle persone che passano da una relazione sentimentale all'altra: si chiedono se devono cercare di costruire qualcosa con l'attuale partner o cercare un partner migliore.

Molte persone non fanno delle scelte ben precise né in campo sentimentale né in campo lavorativo perché desiderano inconsciamente lasciarsi tutte le porte aperte, sia per paura di fare la scelta sbagliata sia per avere una via di fuga nel caso la situazione diventasse difficile o noiosa.

Non valutare i propri limiti

La difficoltà di fare delle scelte definitive sia in campo professionale che in campo sentimentale si basa sull'incapacità di tollerare i limiti.

Un atteggiamento psicologico diffuso nella nostra società: una società dominata dal mito che ciascuno sia l'artefice del suo destino e che se una persona si impegna abbastanza, può raggiungere nella vita qualsiasi traguardo si sia prefissato, non importa quanto ambizioso possa essere.

Sin da bambini, ci viene comunicato il messaggio che se lo vogliamo veramente, possiamo diventare quello che desideriamo: il presidente della repubblica, un personaggio dello spettacolo ricco e famoso, un calciatore della serie A, lo scopritore del vaccino contro il cancro, una donna bellissima ed eternamente giovane.

Ad una persona giovane, la vita sembra offrire illimitate possibilità. Ma questo ventaglio di scelte è più teorico che reale: di fatto l'università è diventata una fabbrica di disoccupati, il mondo del lavoro è sempre più esigente e competitivo, emergere è sempre più difficile.

Molte persone scelgono delle carriere impegnative, facendo i conti più con i loro desideri che con le possibilità del mondo del lavoro e con le loro reali capacità personali.

Questo tipo di persona si orienta verso professioni straordinarie con capacità solo ordinarie. In alcuni casi ci può essere anche il talento, quello che manca è l'autodisciplina, la capacità di perseverare quando le cose sono difficili, la capacità di sacrificarsi per ottenere i propri obiettivi.

Ma soprattutto manca la capacità di mediare fra i desideri che vengono considerati prioritari e la realtà.

Paura di fallire

Coloro che si pongono degli obiettivi troppo ambiziosi rispetto alle loro reali capacità e coloro che invece vivono alla giornata, non ponendosi nessun obiettivo, sono spesso accomunati dalla paura del fallimento. Chi punta troppo in alto, può avere la scusa di non esserci riuscito: dopotutto quanti riescono a diventare veline, calciatori, personaggi dello spettacolo, scrittori di successo, magistrati? Chi invece non riesce a capire quello che vuole e quindi non intraprende nessuna iniziativa, evita il pericolo di poter fallire. Dopotutto, è meglio pensare di non aver avuto il coraggio di fare quello che si voleva, che averlo avuto e scoprire che le proprie capacità non sono così grandi come quelle che si pensava di avere.

A volte, passare da un progetto ad un altro, non portandone a termine nessuno (e quindi fallendo nella vita) può essere un modo inconscio di ribellarsi alle aspettative eccessive di un genitore.

Come trovare la propria strada nella vita

Non è facile uscire da uno stato di immobilismo. Molte persone rimandano delle scelte nel timore di sbagliare, ma non si rendono conto che non scegliere significa già fare una scelta. Il nostro futuro è quello che ci costruiamo con le scelte che facciamo tutti i giorni. Detto in altre parole: se hai superato i 30 anni, vivi con i tuoi genitori, non hai mai avuto un esperienza lavorativa significativa, ma ti accontenti di lavoretti senza sforzarti seriamente di raggiungere l'indipendenza economica, il tuo futuro rischia di essere difficile.

Prendersi delle responsabilità

Molte persone che non riescono a trovare la propria strada nella vita hanno un atteggiamento un po' fatalista nei confronti della loro esistenza: sentono che un giorno, all'improvviso, tutto cambierà e finalmente avranno il successo che meritano. Intanto vivacchiano, sognando il giorno in cui le loro sorti si ribalteranno. Ma nella vita le cose bisogna conquistarsele giorno per giorno. E quello che sarà il nostro domani, lo costruiamo oggi con le nostre scelte. In altre parole, se vuoi che i tuoi sogni si realizzino: datti da fare!

Tradurre i sogni in progetti

Come capire se la strada che si sta scegliendo è quella giusta?
Fonte: istock

Ti senti soffocare al pensiero di trascorrere tutta la tua vita in un ufficio? Il tuo sogno è quello di diventare un cantante rock, uno scrittore o qualunque altra cosa? E sei sicuro che nella vita vuoi fare proprio quello? Allora, non limitarti a sognarlo: cerca di tradurre il tuo sogno in un progetto.

Chiediti: che abilità ci vogliono per raggiungere il mio obiettivo? Quali abilità possiedo già e quali invece dovrei migliorare o acquisire ex-novo? Che passi devo fare per diventare un cantante (ad esempio: suonare nei locali, dare dei concerti gratuiti, fare pubblicità su un sito, far sentire un CD ad un impresario, ecc)?

È importante stendere un progetto nel modo più concreto e dettagliato possibile: contemplando costi, passi da fare e scadenze.

È poi di fondamentale importanza darsi una data di scadenza entro la quale sfondare e se non ci si riesce entro il termine prefissato, ripiegare su qualcosa di più concreto.

Se tutti i tuoi tentativi non hanno avuto successo, devi avere il coraggio di ammettere che forse hai scelto una strada troppo difficile o comunque non adatta a te.

Fare progetti a lunga scadenza

L'eterno adolescente vive alla giornata, senza pensare al futuro, in armonia con una società caratterizzata da una sempre maggiore instabilità.

Non sapendo che cosa fare della sua vita, si lascia trasportare dalla corrente: è iscritto all'università ma dà solo uno o due esami all'anno, fa qualche lavoretto, tenta fiaccamente di sfondare nel mondo dello spettacolo o della musica. Purtroppo, però, gli anni passano ed è facile ritrovarsi a 30 anni senza aver concluso niente, con tutte le conseguenze che questo comporta.

Essere realistici

La vita non offre illimitate opportunità: ci sono vincoli temporali, economici, legati al mondo del lavoro, di cui tener conto. Molte persone rifiutano un lavoro perché non perfettamente è in linea con le loro aspettative (per esempio, è lontano da casa) o ambiscono a carriere che con il loro curriculum vitae potranno difficilmente ottenere.

Tutto bene se una persona ha molte opportunità professionali fra cui scegliere, ma in caso contrario bisogna imparare ad accontentarsi, cercando però di migliorare la propria posizione.

È importante avere un lavoro che ti piaccia, ma è ancora più importante avere un lavoro che ti consenta di mantenerti!

Non aspettare l'illuminazione

Alcune persone non hanno la minima idea di che cosa fare della loro vita. E così rimandano nell'attesa di avere una specie di illuminazione che consenta loro di capire quale strada intraprendere. Mentre alcuni individui sanno sin da bambini che cosa vogliono fare nella loro vita, altri lo scoprono strada facendo.

In altre parole, capirai meglio quali sono le tue attitudini e qual è il lavoro più adatto a te mettendoti alla prova piuttosto che rinchiudendoti nella tua camera a pensare.

Questo può voler dire accettare un lavoro che ti piaccia abbastanza, anche se non sei sicuro che sia la tua vocazione. E se vieni da un lungo periodo di inattività, in alcuni casi, accettare un lavoro qualsiasi può essere un modo per rientrare nel mercato del lavoro.

Ascolta su Spreaker.

Valutare le reali aspirazioni

Chiediti se nel tuo desiderio di intraprendere certe strade, la tua motivazione principale non sia quella sfuggire alla tua situazione attuale. Non sempre incominciare da capo, buttandosi in un progetto completamente diverso, è la soluzione migliore: a volte si trova la propria strada nella vita cercando la continuità e imparando a valorizzare le abilità apprese in passato.

Inoltre un progetto, pur essendo buono, può non essere adatto alla fase della vita che si sta vivendo. Mettiamo il caso, per esempio, di una ragazza di 30 anni, laureata e disoccupata che voglia prendersi una seconda laurea. In questo caso, anche se lo studio è la sua passione, iscriversi di nuovo all'università non è una buona idea perché si troverebbe a 35 anni con due lauree ma nessuna esperienza spendibile nel mondo del lavoro.

Contenuto sponsorizzato: Studenti.it presenta prodotti e servizi che si possono acquistare online su Amazon e/o su altri e-commerce. Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link presenti in pagina, Studenti.it potrebbe ricevere una commissione da Amazon o dagli altri e-commerce citati. Vi informiamo che i prezzi e la disponibilità dei prodotti non sono aggiornati in tempo reale e potrebbero subire variazioni nel tempo, vi invitiamo quindi a verificare disponibilità e prezzo su Amazon e/o su altri e-commerce citati

Un consiglio in più